AgustaWestland rinuncia alla gara per il “Marine One”

ASCA – Nel corso di una ampia intervista che sarà pubblicata sul prossimo numero del settimanale Airpress, l’amministratore delegato di AgustaWestland, Daniele Romiti, ha confermato oggi la rinuncia dell’azienda elicotteristica di Finmeccanica alla gara per l’elicottero presidenziale statunitense, il ”Marine One”. Alla base della scelta i requisiti finali indicati dall’amministrazione Obama ed i criteri di valutazione, ritenuti da AgustaWestland tali da impedire di competere ”in modo efficace” e la metodologia di valutazione stabilita nella ”request for proposal”. ”Ci sono aspetti fondamentali della valutazione delle proposte – evidenzia AgustaWestland – che inibiscono la nostra capacità di presentare una offerta competitiva, e che offrono un vantaggio significativo per il nostro probabile concorrente”. L’accusa non velata e’ in sintesi quella di condizioni scritte non in una logica di vera gara pubblica, volta soprattutto a far emergere il miglior prodotto al prezzo piu’ conveniente, ma per spianare la strada unicamente ad uno dei partecipanti, Sikorsky. Ed infatti, con la rinuncia di AgustaWestland potrebbe essere rimasta in gara proprio solo Sikorsky, con analogo ritiro da parte di Bell e Boeing. Una situazione molto simile peraltro a quanto registrato solo un anno fa in occasione della gara per l’elicottero ”combat sar” dell’Usaf. ”E’ stata una scelta difficile e coraggiosa – ha detto Romiti ad Airpress – perchè a volte è più facile aderire comunque ad una richiesta che dichiarare pubblicamente di non poterla esaudire. Siamo però confidenti che questo farà riflettere, dobbiamo forse lavorare di più sulla nostra comunicazione negli ambienti di Washington ma loro devono rendersi conto che se vogliono una competizione vera ci devono essere requisiti indipendenti e non già confezionanti una soluzione”. Romiti ha precisato come la scelta di non andare avanti nella gara sia legata anche a quanto successo nella precedente richiesta Usa per il Marine One, che vide nel 2005 l’affermazione del 101 di AgustaWestland, con partner Lockheed Martin (17 elicotteri in sostituzione della flotta Sikorsky della Marina dedicati al presidente), vanificata però poi dallo stop al programma da parte dell’amministrazione Obama nel 2009 ufficialmente per la crescita dei costi e la politica di tagli alle spese della Casa Bianca ma avvenuta in un contesto di forte pressione da parte della lobby Usa del cosiddetto ”buy american”. Cambio di partner poi per AgustaWestland, che si è riproposta prima con Boeing nel 2010 e poi nel 2012 con Northop Grumman, fino alla rinuncia definitiva alla partecipazione dopo la riapertura della gara l’anno scorso. ”Non era accettabile – ha concluso – una seconda sconfitta su questo programma, quando in realtà la nostra era stata inizialmente una vittoria”.

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