L'aerospazio lombardo aumenta addetti e fatturato

Da una parte la crescita del fatturato che tocca il suo record storico, dall’altra quella degli addetti. È un’industria quella lombarda dell’aerospazio che, pur nelle difficoltà di questi anni, conferma il suo carattere anticiclico. I dati sono emersi questa mattina durante l’Assemblea del Lombardia Aerospace Cluster che si è tenuta negli stabilimenti Finmeccanica – Alenia Aermacchi di Venegono Superiore. Un’assise in rappresentanza di un settore che in regione conta 218 imprese, il 12% delle quali grandi player, mentre il restante 88% rappresentato da Pmi.

Questa la struttura produttiva che si è riunita alla presenza del Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, a cui sono stati presentati i numeri di un andamento positivo che conferma il carattere anticiclico di questo comparto manifatturiero. Anche a livello occupazionale. L’industria aerospaziale lombarda, infatti, oggi conta secondo gli ultimi dati elaborati sul 2013, 15.800 addetti, 415 in più rispetto ai 15.385 rilevati nel 2009 (anno di nascita del Cluster). Una comunità produttiva in crescita che si accompagna ad una comunità scientifica brain intensive che tra ricercatori pubblici, professori legati a Università specializzate nell’aerospazio ed esponenti di centri di ricerca può contare su 500 persone, senza considerare gli studenti. Questa la stima del Lombardia Aerospace Cluster.

Capacità scientifiche che si affiancano, dunque, a quelle industriali. Il cui sviluppo negli ultimi anni è certificato dalla crescita del fatturato, arrivato, secondo gli ultimi calcoli del Lombardia Aerospace Cluster, a livelli record. Le imprese lombarde dell’aerospazio hanno generato sul territorio un fatturato che nel 2013 (ultimo dato disponibile) ha toccato i 4,9 miliardi di euro: 1,2 miliardi in più rispetto ai 3,7 miliardi del 2009.

Questi i dati di lungo periodo. A dare il polso congiunturale è, invece, l’andamento dell’export che risulta essere stabile. Le imprese aerospaziali lombarde, nel 2014, hanno dato vita a esportazioni che si sono assestate a 1,9 miliardi di euro, sugli stessi livelli del 2013. La Lombardia rimane la prima regione esportatrice del settore con una quota del 34% rispetto al totale nazionale. Seguono la Campania (1,147 miliardi) e il Piemonte (1,038 miliardi).
Durante la sua relazione il Presidente del Lombardia Aerospace Cluster, Carmelo Cosentino, ha affermato: “La nostra missione si può riassumere in poche parole: far collaborare le grandi imprese con le Pmi, a vantaggio di tutto il sistema produttivo.

L’obiettivo è aumentare la competitività dei prime contractor e del loro indotto con azioni concrete, come quelle portate avanti attraverso i nostri focus group, il cui scopo non è quello di spingere i grandi a fare contratti con i piccoli e i medi del territorio, bensì quello di lavorare per il coordinamento di uno sviluppo comune verso quelle tecnologie abilitanti, necessarie per la creazione di nuovi prodotti. È così che si cresce insieme. Il Lombardia Aerospace Cluster non aiuta le Pmi a prendere pesci, ma a costruire reti”.

Per quanto riguarda il mercato Carmelo Cosentino ha poi sottolineato: “A livello di possibili opportunità dobbiamo purtroppo registrare che l’F35 sta portando ancora poco alle nostre Pmi. Ma ci sono anche problemi contingenti. Alcune grandi imprese stanno lavorando per efficientare i magazzini e ridurre il numero dei fornitori. Questo è da un lato un problema per alcune piccole e medie aziende, ma dall’altro rappresenta un’opportunità per alcune nostre realtà che possono proporsi come integratori del sistema di propria specializzazione”.

Qual è il ruolo del Lombardia Aerospace Cluster di fronte a questo scenario? “Il nostro Cluster – ha spiegato il Presidente Carmelo Cosentino – non può essere né un freno, né un filtro. Può però essere un portavoce, un amplificatore in grado di far sì che il singolo progetto si irradi sul tessuto industriale del territorio. In questo non basta la volontà dei singoli imprenditori. Abbiamo bisogno di altri e forti alleati. Locali, regionali (a partire dal Presidente Maroni) e nazionali”.

Da qui le richieste del Presidente del Cluster alle istituzioni: “Vorremmo che chi ci rappresenta ai vari livelli capisse che l’aerospazio può essere un formidabile strumento di politica economica, estera e della difesa. Per questo auspichiamo da tempo una maggiore attenzione e coordinamento da parte dei Ministeri che più ci riguardano: Miur, Mise e Difesa. Serve una cabina di regia super partes”.

Un sostegno, quello all’industria aerospaziale, da portare avanti anche su un territorio di eccellenze come quello lombardo, con azioni concrete, come quella suggerita dal Presidente del Lombardia Aerospace Cluster: “Gli interventi a pioggia forse fanno politica sociale, ma non mettono certo le ali all’economia di un Paese. Bisogna aiutare chi può fare da traino per gli altri. Per far questo servono anche programmi portanti per lo sviluppo del territorio. Tra le tante possibilità proponiamo di valorizzare le straordinarie competenze storiche del nostro territorio sui temi dell’addestramento al volo. Per esempio attraverso la creazione, intorno al polo di Venegono, di un’iniziativa sull’ala fissa in analogia a quanto già fatto pochi chilometri più in là per l’ala rotante”.

Fonte: comunicato Lombardia Aerospace Cluster

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