IHS Jane’s: raid aerei inutili, Isis sempre più forte

La campagna aerea della Coalizione a guida statunitense non ha in alcun modo fermato Isis così come non lo stanno facendo quelli russi iniziati il 30 settembre in Siria.

Anzi, l’attività militare delle milizie jihadiste dello Stato Islamico è in aumento registrando negli ultimi tre mesi 1.086 attacchi che hanno causato globalmente 2.978 morti.

E’ quanto emerge da un’analisi di IHS Jane’s centro studi britannico ed editore di varie pubblicazioni inclusa il Jane’s defence weekly. Secondo lo studio gli attacchi degli uomini di Abu Bakr al Baghdad hanno registrato un balzo del 42%, passando dagli 8,3 tra aprile e giungo agli 11,8 al giorno tra luglio e settembre, mentre il numero delle vittime è cresciuto del 65,3% rispetto ai tre mesi precedenti, e di ben l’81% rispetto ad un anno prima.

In sintesi “mentre i raid aerei della Coalizione (iniziati l’8 agosto 2014 in Iraq ed il 23 settembre 2014 in Siria) sembra che non siano stati sufficienti ad indebolire l’organizzazione, o a sconfiggerla”, ha dichiarato Matthew Henman, capo del centro anti-terrorismo di Ihs Jane’s.

Allo stesso tempo IHS valuta che il coinvolgimento della Russia non cambierà le cose per l’Isis visto che Mosca è più interessata a difendere il regime di Bashar Assad che a sconfiggere lo Stato Islamico.

Valutazione curiosa dal momento che i raid russi sono iniziati da troppo poco tempo per trarne già un bilancio in termini strategici o di lungo periodo mentre lo Stato Islamico rimane uno dei principali nemici del regime di Damasco che i russi sostengono.

Henman ha ricordato come “nelle scorse settimane l’Isis abbia guadagnato terreno nella zona di Aleppo grazie al fatto che a essere colpiti dai raid russi sono i gruppo ribelli rivali” e secondo l’analista del Jane’s “questa è una tendenza destinata a continuare”.

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