Frontex: i clandestini telefonano alle ong per farsi portare in Italia

“In alcuni casi gli scafisti danno telefoni ai migranti con i numeri telefonici di alcune ong. E’ quanto ci hanno raccontato gli stessi migranti”. Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex, ascoltato in videoconferenza dalla Commissione Difesa del Senato, torna sul ruolo ricoperto dalle navi delle ong nei soccorsi nel Mediterraneo centrale.

“Altri testimoni – rivela Leggeri indicano che libici in uniforme, che somigliano vagamente ad una Guardia costiera libica, sarebbero in contatto con ong quando ci sono operazioni di soccorso: non si tratta di libici della Guardia costiera che noi formiamo, ma di libici che controllano una parte del territorio ad ovest di Tripoli.

Ci sarebbero anche casi in cui questi uomini in uniforme avrebbero esercitato sorta d ricatti, e minacciato di morte donne e bambini a bordo di una imbarcazione in caso di abbandono da parte delle ong.  Tutte queste testimonianze – spiega il direttore esecutivo di Frontex – sono a disposizione degli investigatori e dell’autorità giudiziaria.

E’ un “paradosso” che le Ong facciano così tanti soccorsi di migranti in mare, “circa un terzo”, “quando non ci sono mai stati tanti così tanti mezzi pubblici dispiegati in mare da Ue e Italia: una cosa abbastanza strana” ha aggiunto Leggeri confermando che l’Italia “è in prima linea” nell’emergenza immigrazione.

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“L’85% dei migranti giunti in Europa arriva dalla Libia – ha confermato Leggeri – porta di passaggio dell’immigrazione irregolare verso l’Italia: si tratta di migranti originari per lo più dell’Africa occidentale e subsahariana, mentre rispetto ad uno due anni fa è in forte diminuzione il numero degli originari del Corno d’Africa. Un fenomeno nuovo è quello rappresentato dai migranti che arrivano in Libia dal Bangladesh, per poi affidarsi agli scafisti.

Frontex attualmente partecipa alle operazioni di soccorso “con 11 navi” mentre “sempre maggiori risorse finanziarie e di personale vengono destinate ai rimpatri degli irregolari: l’anno scorso i voli sono stati 230, più del triplo di quelli del 2015, e i migranti riportati nei Paesi di origine sono stati circa 11mila”.

La mancanza di un interlocutore ufficiale in Libia – ha ammesso il direttore esecutivo di Frontex -il caos che continua a regnare in certe aree rende il nostro compito molto difficile”.

IFRONTEX

La situazione infatti continua a peggiorare. Sfiorano quota 27mila i migranti sbarcati in Italia nel 2017, il 35% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che alla fine fece registrare il record degli arrivi (181.500). Lo indicano i dati del Viminale aggiornati alla data di ieri. Bangladesh (3.521), Nigeria (3.397) e Guinea (3.320) sono le principali nazioni di provenienza dei migranti.

I minori stranieri non accompagnati sono 3.557. I richiedenti asilo ricollocati in altri Paesi secondo il programma della relocation sono 4.438. Nonostante il flusso continuo di sbarchi, cala il numero di migranti ospitati nel sistema di accoglienza: sono 175.480 contro i 176.554 del 31 dicembre dello scorso annoma non è una buona notizia.

Il dato che, abbinato all’incremento dei flussi, ci dice infatti che sono sempre di più (ormai centinaia di migliaia su oltre 600 mila sbarcati dal 2013) gli immigrati illegali che fuggono da centri d’accoglienza e ospedali e si danno alla macchi, vagando per l’Italia o cercando di raggiungere il Nord Europa.

(con fonti Ansa e AGI)

Foto Frontex e SOS Mediterranèe

 

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