Verso la ripresa della guerra psicologica tra le due Coree?

La Corea del Sud starebbe valutando la possibilità di ripristinare azioni di guerra psicologica contro Pyongyang, riattivando i propri altoparlanti lungo il confine.

Il principale partito di opposizione, lo United Future Party, ha esortato il governo a ricorrere alla guerra psicologica contro la Corea del Nord in caso di ulteriori provocazioni. “Un modo di fermare le provocazioni nordcoreane è quello di farle sentire che hanno più da perdere che guadagnare.”.

Secondo Shin Won-sik, membro del gruppo e che in passato è stato vice capo dello stato maggiore della difesa, tra le altre azioni il governo dovrebbe riprendere le trasmissioni degli altoparlanti di propaganda al confine in quanto è il mezzo di “guerra psicologica che fa più male a Pyongyang“.

South Korean military personnel remove loudspeakers for propaganda broadcasting in Paju, South Korea, on May 1, 2018, in line with an agreement reached during an inter-Korean summit. (Kyodo) ==Kyodo

Nel maggio 2018, subito dopo il primo vertice tra il presidente Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un, gli altoparlanti che diffondevano trasmissioni anti-regime e canzoni K-pop dal lato sudcoreano del confine con il Nord sono stati rimossi. In quell’occasione ci fu l’impegno di porre fine alle ostilità e lavorare sulla denuclearizzazione della penisola. Secondo quanto riportato dal Korea Herald, la Corea del Nord avrebbe ricominciato a installare gli altoparlanti “in più punti” all’interno della zona smilitarizzata.

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Secondo i media statali nordcoreani, il regime di Pyongyang prevede di inviare circa 12 milioni di volantini di propaganda in Corea del Sud come contromisura per l’incapacità di Seul di impedire agli attivisti e ai dissidenti nordcoreani di lanciare volantini anti-Pyongyang attraverso il confine.

Da parte nordcoreana, Pyongyang avrebbe completato l’installazione di 20 altoparlanti per la propaganda nelle aree lungo il confine.

I militari nordcoreani sarebbero stati avvistati, il 21 giugno, intenti a reinstallare gli altoparlanti all’interno della Zona Smilitarizzata (DMZ) che separa le due Coree. In passato avrebbero avuto circa 40 altoparlanti in quella zona. Pyongyang, nei giorni scorsi avrebbe aumentato gli avvertimenti contro Seul, in rappresaglia per le azioni dei gruppi di fuoriusciti nordcoreani, che hanno inviato palloncini attraverso il confine disseminando volantini e altro materiale contro il regime del Nord e la famiglia Kim al potere.

L’agenzia statale nordcoreana Korea Central News Agency ha riferito che “i preparativi per la più grande diffusione di sempre di volantini contro il nemico sono quasi completi, Il momento della ritorsione si avvicina.”

Sarebbero stati preparati più di 3.000 palloncini di vario tipo, insieme ad altri mezzi in grado di diffondere secondo alcune voci, il materiale propagandistico non solo lungo il confine ma anche su Seul, a 50 chilometri dalla DMZ.

Ci sarebbero delle voci sul fatto che Pyongyang potrebbe iniziare le trasmissioni anti-Seul e l’invio di volantini dopo il 70° anniversario della guerra di Corea che cade il 25 giugno (inizio della guerra di Corea 25 giugno 1950).

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Gli altoparlanti collocati dietro le linee di demarcazione militare di entrambi i confini tra le due Coree sono parte delle Psyops (Psychological Operations) poiché utilizzati per diffondere messaggi vocali nell’ambito della propaganda contro i governi e la leadership dei due paesi, tecnicamente ancora in guerra.

Secondo quanto riportato in un articolo di Analisi Difesa del febbraio 2018, quando i sistemi erano attivi, le trasmissioni consistevano in messaggi di propaganda con aspre critiche al regime di Kim Jong-un e alle violazioni dei diritti umani, così come la narrazione dei successi della Corea del Sud e le canzoni K-pop, a tutto volume, da 11 località lungo la zona demilitarizzata.

I messaggi raggiungevano l’interno delle regioni nord-coreane fino a 10 chilometri di giorno e circa 24 di notte. Pyongyang, che controlla rigorosamente le informazioni destinate ai nordcoreani, vede la propaganda come un tentativo di minare la sua autorità.

Questo sistema di propaganda è considerato un elemento importante della “guerra psicologica” di Seul contro Pyongyang ma ne sono stati usati anche di altro tipo. .

La mattina del 15 aprile 2017, un gruppo di fuoriusciti nordcoreani denominati “Combattenti per la liberazione della Corea del Nord”, aveva inviato circa 300 mila volantini anti-Pyongyang tramite palloni riempiti di gas elio, da una montagna nell’area di Gimpo, a ovest della capitale.

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I volantini accusavano il regime nordcoreano di avere avuto un ruolo nell’assassinio del fratellastro del leader, Kim Jong-nam, nel febbraio precedente, in Malesia.

Oltre ai volantini, alcuni palloni contenevano anche 2.000 banconote da un dollaro, 1.000 chiavette USB, 1.000 dvd e 500 libretti. Inoltre secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa sudcoreana, Yonhap, i volantini criticavano il regime di Kim Jong-un per i test nucleari e missilistici.

Anche la Corea del Nord avrebbe lanciato, lo stesso giorno, più di 100 volantini, naturalmente pro-Pyongyang, che sono stati rinvenuti in diverse località delle province sudcoreane sul confine.

La notte del 22 giugno scorso, un gruppo di dissidenti/fuoriusciti nordcoreani ha lanciato centinaia di migliaia di volantini anti-nordcoreani attraverso il confine, alimentando la situazione già molto tesa nella penisola coreana.

In risposta, la polizia si è detta pronta ad arrestare coloro che hanno partecipato alla campagna, che il governo ritiene una violazione nei confronti dello scambio inter-coreano e della legge sulla cooperazione

Secondo il gruppo “Fighters for a Free North Korea” (FFNK), sono stati fatti volare 20 palloncini che trasportavano 500.000 volantini anti-Pyongyang attraverso il confine, da Paju, provincia di Gyeonggi.

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Park Sang-hak, presidente della FFNK, ha dichiarato che insieme ai volantini sono stati inviati anche 500 opuscoli raffiguranti il successo della Corea del Sud, 2000 banconote da un dollaro USA e 1.000 schede SD.

Il 31 maggio di quest’anno membri dei Fighters for a Free North Korea (FFNK), guidati dal fuoriuscito nordcoreano Park Sang-hak, hanno inviato palloncini con volantini di propaganda, dalla città di confine di Gimpo, provincia sudcoreana di Gyeonggi. Nei volantini c’erano accuse contro il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, di essere un ipocrita. Il gruppo, insieme ai palloncini, ha anche disseminato dispositivi USB contenenti notizie e informazioni sulla florida Corea del Sud. L’uso dei palloni aerostatici con volantini e le trasmissioni di messaggi di propaganda diffusi da enormi altoparlanti fanno parte di una pratica ormai in uso da diversi anni tra le due Coree, in una crescente strategia di guerra psicologica.

Questo tipo di attività è stata a lungo una delle principali fonti di tensione tra le due Coree e ha portato anche a scambi di fuoco, in passato.

Il 22 giugno le forze militari sudcoreane avrebbero condotto esercitazioni di artiglieria semovente a Paju, vicino al confine nordcoreano. Le tensioni stanno aumentando nelle aree di confine dopo che la Corea del Nord ha distrutto l’ufficio di collegamento inter-coreano presso il Complesso industriale di Gaeseong la scorsa settimana.

Foto: Yonhap, Ministero Difesa Corea del Sud e Kyodo

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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