I rapporti tra Tokyo e Pyongyang tra minacce e segnali di distensione

 

Dopo il forte terremoto di Capodanno avvenuto in Giappone, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha espresso solidarietà al governo giapponese, facendo così ipotizzare una sua apertura al dialogo dopo aver mostrato disinteresse nei confronti di Tokyo per un vertice bilaterale anche se le tensioni restano comunque alte in momento in cui la Corea del Nord continua a testare missili balistici e a mantenere atteggiamenti provocatori, criticando il rafforzamento della collaborazione di difesa tra gli Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.

Questa mattina la Corea del Nord ha reso noto di aver testato con successo un nuovo missile a raggio intermedio a combustibile solido dotato di una testata ipersonica. Il missile ha volato per circa mille chilometri prima di cadere nel Mar del Giappone e il test è stato condannato da Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.

Il 18 dicembre dello scorso anno, la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico a lungo raggio (ICBM) Hwasong-18 in grado di colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti continentali. L’ICBM ha percorso circa 621 miglia ed è atterrato nel Mare Orientale. Alcuni giorni dopo gli USA hanno fatto volare bombardieri a lungo raggio durante esercitazioni congiunte con la Corea del Sud e il Giappone, una dimostrazione di forza contro la Corea del Nord. Secondo AP news, l’esercitazione ha coinvolto bombardieri B-1B e jet da combattimento sudcoreani e giapponesi. Si è trattato del tredicesimo sorvolo dei bombardieri B-1B sulla penisola coreana nel 2023.

Dal 5 al 7 gennaio scorso, la Corea del Nord ha sparato proiettili di artiglieria vicino al confine marittimo con la Corea del Sud, nel Mar Giallo. Infine, Pyongyang ha lanciato un missile balistico non meglio identificato verso il Mare Orientale il 14 gennaio scorso.

Secondo funzionari del governo giapponese, il messaggio di Kim in seguito al terremoto di magnitudo 7,6 che ha scosso le aree costiere del Mar del Giappone è stato una “sorpresa”, un evento raro. Negli ultimi anni Kim ha inviato messaggi simili solo ai leader di Iran, Siria, Cuba e Cina, secondo Isozaki.

Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa giapponese Kyodo news, sarebbe la prima volta nel corso degli ultimi anni che un leader nordcoreano invia un messaggio di solidarietà al governo giapponese, non avvenne neanche in occasione del massiccio terremoto e tsunami del 2011 che devastò il Giappone nord-orientale. A quel tempo, l’allora leader n. 2 della Corea del Nord, Kim Yong Nam, presidente del Presidio dell’Assemblea Suprema del Popolo, inviò un messaggio di cordoglio solamente a un gruppo di coreani filo-Pyongyang residenti in Giappone.

Il principale portavoce del governo giapponese, Yoshimasa Hayashi, ha espresso “gratitudine” per la dichiarazione di profonda simpatia e cordoglio di Kim riportata il 6 gennaio scorso dall’agenzia di stampa centrale coreana.

Secondo Atsuhito Isozaki, professore all’Università Keio di Tokyo, Pyongyang potrebbe mirare a “incoraggiare il governo Kishida a fare progressi” nelle relazioni bilaterali. Si tratta di un evento eccezionale visto l’abituale retorica aggressiva del leader nordcoreano nei confronti di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Secondo altri funzionari del governo giapponese la Corea del Nord potrebbe semplicemente cercare di creare una frattura tra la cooperazione di Washington, Tokyo e Seul.

La cooperazione trilaterale in materia di sicurezza ha fatto passi da gigante nel miglioramento dei legami bilaterali tra Corea del Sud e Giappone creando apparentemente una situazione sfavorevole per la Corea del Nord. Nell’incontro del mese di dicembre scorso i rappresentanti di Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud, avevano discusso la situazione della Corea del Nord, compresi gli ultimi lanci e condannando con forza la serie di attività della Corea del Nord, tra cui i ripetuti lanci di missili balistici, che minacciano la pace e la stabilità della regione e della comunità internazionale.

Nella dichiarazione stampa congiunta i ministri di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud avevano sottolineato l’importanza delle iniziative che hanno portato ad attivare un meccanismo di condivisione dei dati in tempo reale in caso di attacco missilistico proveniente dalla Corea del Nord e avevano stabilito congiuntamente un piano di esercitazioni trilaterali pluriennali.

Intanto, il 13 gennaio scorso il Giappone ha lanciato dal Centro Spaziale di Tanegashima il razzo H2A che trasportava un satellite governativo per osservare i movimenti nei siti militari in Corea del Nord e migliorare la risposta ai disastri naturali. Il Giappone ha iniziato il programma satellitare di raccolta di informazioni dopo che un missile nordcoreano ha sorvolato il Giappone nel 1988 e mira a creare una rete di 10 satelliti per individuare e fornire un allarme tempestivo per possibili lanci di missili.

Il governo giapponese, nell’ambito della strategia di sicurezza nazionale adottata nel 2022, starebbe premendo per schierare missili Tomahawk a lungo raggio di fabbricazione americana e altri missili da crociera già dal prossimo anno per sviluppare una maggiore capacità di attacco, poiché patirebbe il rapido progresso degli armamenti di Cina e Corea del Nord.

Il razzo H2A Mitsubishi a combustibile liquido ha registrato 41 successi consecutivi dopo il fallimento del 2003, con una percentuale di successo del 98%.

Infine, si ha notizia che nell’ambito delle relazioni internazionali, il ministro degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa il 7 gennaio scorso si è recato in Ucraina, promettendo un contributo di 37 milioni di dollari per fornire ulteriore sostegno alla difesa di Kiev contro l’invasione russa.

Il Giappone dovrebbe fornire un sistema di rilevamento di aerei senza pilota e altri aiuti. Tokyo fornirà inoltre a Kiev cinque generatori mobili a turbina a gas. La visita precede la conferenza che i due paesi terranno a Tokyo il 19 febbraio volta a discutere la ricostruzione dell’Ucraina.

Il primo ministro Fumio Kishida (nella foto a sinistra) si recò in Ucraina nel mese di marzo dello scorso anno promettendo di fornire all’Ucraina attrezzature non letali per un valore di 30 milioni di dollari attraverso il fondo NATO.

Forse in risposta a quella visita, oggi invece il ministro degli Esteri della Corea del Nord, Choe Son-hui, è arrivata a Mosca per una visita ufficiale, su invito dell’omologo russo Sergei Lavrov. L Choe Son-hui resterà in Russia fino al 17 gennaio.  ”La Russia ha tutto il diritto a mantenere un dialogo con la Corea del Nord”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova confermando ”il nostro rispetto per il diritto internazionale. Non stiamo violando nulla, solo sviluppiamo le relazioni con i nostri partner in vari settori”.

Lavrov aveva visitato Pyongyang il 18 ottobre scorso in occasione del 75esimo anniversario dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Lo scorso 12 settembre il leader nordcoreano Kim Jong un era andato in vista (in treno) in Russia, nel suo primo viaggio all’estero dopo la pandemia di Covid.

I colloqui formali tra Tokyo e Pyongyang sono rimasti inattivi, anche se il Primo Ministro giapponese, nel maggio dello scorso anno, si era impegnato a stabilire negoziati bilaterali di alto livello con la Corea del Nord per spianare la strada a un primo incontro con Kim Jong-un. Secondo il giornale The Asahi Shimbun, il Giappone aveva avviato colloqui segreti con funzionari nordcoreani in due occasioni nella primavera dello scorso anno, nel tentativo evidente di riaprire i negoziati per risolvere una volta per tutte la decennale questione dei cittadini giapponesi rapiti da Pyongyang negli anni ’70 e ’80 per addestrare le spie nordcoreane alla lingua giapponese e ai costumi e alla cultura del Paese.

Foto: KCNA e Kyodo

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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