La lotta ai jihadisti nel Sahel innalza le spese per le missioni francesi

Nel 2019 i costi relativi alle operazioni oltremare (OPEX) francesi e alle missioni di sicurezza interna (MISSINT) hanno raggiunto 1,4 miliardi di euro, contro i 950 milioni previsti e la differenza è stata ripianata con fondi che non erano stati utilizzati dal Ministero della Difesa. Per il 2020 i costi previsti per le operazioni hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro di cui 100 milioni per operazioni all’interno del territorio nazionale.

Tuttavia tra i rinforzi inviati al Sahel (Op. Barkhane), la continuazione dell’impegno in Iraq (Chammal), la missione Lynx dell’esercito in Estonia, e la protezione dello spazio aereo delle Repubbliche Baltiche nell’ambito della NATO, l’intervento a Beirut (Operazione Amitié), la missione di sorveglianza nello Stretto di Hormuz [Agenor], la partecipazione – una tantum – all’operazione navale europea Irini, la presenza all’interno di UNIFIL  Op. Daman) e le operazioni interne Sentinel (controllo del territorio) e Resilience (per far fronte ’epidemia di Covid) è molto probabile che i fondi stanziati si rivelino insufficienti.

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Lo rivela il sito specializzato Zone Militaire paventando la riapertura del dibattito politico sulla copertura di questi costi aggiuntivi in occasione della tradizionale legge finanziaria rettificativa [PLFR ]. Da qui le domande rivolte dai parlamentari sulla fine della gestione dell’esercizio in corso a Florence Parly, ministro delle Forze Armate.

“Non sono in grado di dirvi oggi l’ammontare finale delle operazioni esterne e delle operazioni Sentinel e Resilience, perché il 2020 non è ancora finito”, ha risposto il ministro Florence Parly, durante la sua audizione al Senato, il 14 ottobre. “Dobbiamo tener conto sia dei fattori crescenti – l’aumento del numero di truppe dedicate all’Operazione Barkhane, per esempio – sia dei fattori di abbassamento – il minor utilizzo di munizioni nell’ambito dell’Operazione Chammal con gli aerei basati in Giordania che ora stanno effettuando essenzialmente operazioni di ricognizione e sorveglianza. La somma di questi effetti ci darà l’importo finale dei costi aggiuntivi per le OPEX “, ha spiegato.

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L’unica cifra che la signora Parly è stata in grado di fornire sono stati i costi aggiuntivi dell’operazione Amitié, che ammontavano a 8 milioni di euro. Questa somma copre la missione della portaelicotteri per operazioni anfibie Tonnerre e il dispiegamento di 750 soldati nell’ambito di una missione di soccorso e ricostruzione lanciata dopo l’esplosione che ha devastato parte di Beirut il 4 agosto.

Tuttavia, durante la sua audizione da parte dei deputati della Commissione Difesa, il generale François Lecointre, capo di stato maggiore delle forze armate (CEMA), ha fornito alcune informazioni, in particolare sui costi aggiuntivi sostenuti dall’operazione. Barkhane, le cui risorse umane e materiali sono state rafforzate a gennaio, dopo il vertice che ha riunito a Pau i paesi del G5 Sahel.

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Al 15 ottobre i costi dell’operazione Barkhane avevano già raggiunto i 911 milioni di euro, “a causa dell’impennata di 600 uomini” inviati di rinforzo ha indicato Lecointre, coprendo di fatto il 76% delle spese previste per tutte le operazioni militari francesi.

Fonte Zone Militaire

Foto: Op. Barkhane,  Ministero della Difesa Francese

 

 

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