L’Aeronautica iraniana punta sull’ IrAn-140 per rinnovare la flotta da trasporto

La compagnia iraniana Iran Aircraft Manufacturing Industries (IAMI, o in abbreviazione in lingua farsi HESA) sta lavorando alla conversione di un aereo passeggeri IrAn-140 in aereo da trasporto militare. Lo segnala il quotidiano locale Independent Persian. L’IrAn-140 “Faraz” è una versione dell’Antonov An-140 assemblata dalla HESA sulla base di kit completi forniti dall’ucraina Antonov.

Gli accordi siglati tra Antonov ed HESA risalgono al dicembre 1995, quando le due società firmarono un contratto per il trasferimento di tecnologia e la produzione congiunta del velivolo An-140 per un importo di 195,2 milioni di dollari USA. Nel 2000 fu assemblato il primo IrAn-140 e l’anno successivo l’esemplare in questione prese il volo per la prima volta.

Dei 10 aerei assemblati su licenza in Iran, tre si sono schiantati, uccidendo 45 persone mentre la causa degli incidenti fu rilevata nel malfunzionamento del sistema di controllo del motore.

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Durante la gara a cui presero parte anche i bureau russi Tupolev e Ilyushin, così come la spagnola CASA, il consorzio franco-italiano ATR e la svedese Saab, l’An-140 fu selezionato dal Ministero della Difesa iraniano con la prospettiva di un ulteriore assemblaggio in Iran presso l(HESA. Antonov riuscì a spuntarla anche a causa delle sanzioni statunitensi e delle pressioni del Dipartimento di Stato.

Nel 2008 era prevista la costruzione di 13 velivoli all’anno considerando inoltre che esistevano piani per produrre versioni di pattugliamento marittimo (IrAn-140MP – video Press TV) e cargo (IrAn-140T).

I primi IrAn-140 decollarono in occasione di una cerimonia ufficiale il 29 febbraio 2001 e furono presentati ai media come un velivolo progettato e costruito interamente in Iran tanto che la propaganda trasformò l’aereo in «un simbolo di progresso nell’industria aeronautica post-rivoluzionaria».

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Il 9 novembre 2010, durante il suo discorso di apertura dell’Air Show di Kish, il ministro dei Trasporti iraniano annunciò che erano stati completati solo 14 IrAn-140 (video). Secondo gli analisti militari invece l’Iran è riuscito a costruire solo 10 IrAn-140, altri due sono rimasti in azienda incompleti, mentre 3 degli aerei costruiti, come dicevamo, sono andati perduti in incidenti che non hanno giovato alla promozione dell’An-140 nel mondo.

I motori del velivolo sono progettati infatti principalmente per operare in regioni fredde e aeroporti a bassa quota, mentre l’Iran è un paese caldo e secco con aeroporti situati ad altitudini elevate. Pertanto, al fine di prevenire ulteriori incidenti, il carico sull’An-140 è stato ridotto a 4 tonnellate o in alternativa a 36 soldati.

Secondo il quotidiano The Indipendent Persian, la versione di trasporto dell’IrAn-140 sarà dotata di una rampa posteriore per consentire il carico di merci voluminose.

Il prototipo sarà mostrato a breve in una cerimonia ufficiale sulla base di un velivolo interamente progettato e costruito in Iran, anche se molto probabilmente nella realizzazione del prototipo stesso verrà utilizzato uno dei kit di An-140-100 incompiuti made in Ucraina (metà della fusoliera, delle ali e un certo numero di altre unità provengono infatti dallo stabilimento di Charkiv).

I lavori per la creazione di un velivolo da trasporto tattico con rampa e capacità di carico di 6 tonnellate sono in corso presso il Centro di progettazione aeronautica IAMI con l’esigenza impellente di procedere alla sostituzione dei decrepiti 19 Fokker F27, dei quali solo 7 sarebbero operativi per mancanza di pezzi di ricambio e peer vetustà, considerato che i velivoli hanno un’età compresa tea i 43 e i 49 anni.

Foto Antonov e HESA

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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