Foreign Policy: Mosca recluta gli ex militari afghani

 

 

La Russia starebbe reclutando ex membri delle forze speciali afghane per combattere in Ucraina. Lo rivela un articolo di Lynne O’Donnell pubblicato il 25 ottobre da Foreign Policy che cita fonti militari e della sicurezza appartenute al governo afghano caduto nell’estate 2021 con il ritorno dei talebani a Kabul.

Tutte fonti anonime ma che raccontano che molti ex membri delle forze speciali che prestarono servizio nell’Afghan National Army (furono di fatto gli unici reparti a opporre resistenza alle offensive talebane nell’estate dell’anno scorso) vengono contattati da emissari russi che offrono loro di combattere in Ucraina in cambio di un contratto da almeno 1.000 dollari al mese oltre a vari benefit inclusa la cittadinanza russa.

Si tratta di ex militari che solo in parte sono riusciti a fuggire all’estero oltre i confini afghani mentre solo in poche centinaia, per lo più ufficiali, sono stati evacuati in Occidente da Stati Uniti e alleati.

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Circa 30 mila militari afghani prestarono servizio nelle special forces, paragonabili a unità di fanteria leggera scelta per gli standard occidentali e che vennero addestrate da Berretti Verdi, SEAL, SAS ma anche da altri reparti di forze speciali di nazioni NATO inclusi gli incursori italiani di Esercito e Marina.

Uomini che sono stati per la quasi totalità abbandonarti al loro destino dopo la caduta di Kabul: diversi di loro sono stati giustiziati dai talebani (con i quali avevano molti conti in sospeso), molti si sono nascosti e alcune migliaia sono riusciti a raggiungere i paesi confinanti: per lo più Tagikistan, Uzbekistan e Iran.

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Le fonti citate da Lynne O’Donnell riferiscono che “molti stanno ancora aspettando il reinsediamento negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, il che li rende facili bersagli per i reclutatori che capiscono la mentalità della band of brothers tipica dei combattenti altamente qualificati”.

Un ex ufficiale delle forze speciali afghane ha affermato di ritenere che il reclutamento venga gestito dal Gruppo Wagner mentre alcuni riferiscono di essere stati contattati su WhatsApp e Signal con offerte per unirsi a quella che alcuni hanno definito una “legione straniera” russa per combattere in Ucraina.

Una fonte citata nell’articolo afferma che fino a 10.000 ex militari afghani potrebbero essere sensibili alle offerte russe poiché “non hanno paese, lavoro, futuro. Non hanno niente da perdere e un reclutato può convincere metà della sua vecchia unità a unirsi a lui”.

Il rischio che i migliori soldati dell’ex esercito afghano possano venire reclutati da “paesi ostili agli Stati Uniti” è stato segnalato nel rapporto intitolato  “Un fallimento Strategico” realizzato dal membro della Camera Michael McCaul, repubblicano del Texas in cui si evidenzia il rischio che gli ex militari afghani  possano “potenzialmente rappresentare un rischio per la sicurezza degli Stati Uniti se fossero costretti o cooptati a lavorare con un avversario, compresi i gruppi terroristici internazionali come lo Stato Islamico-Khorasan o attori statali come Cina, Russia e Iran”.

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Un capitano che vive nascosto in Afghanistan ha detto di aver aiutato un certo numero di commilitoni a collegarsi con un ufficio di reclutamento a Teheran. Le reclute sono state trasportate dall’Afghanistan in Iran e poi in Russia, ha detto. Quello che è successo dopo non è chiaro: “Quando accettano l’offerta della Russia, i telefoni dei reclutati vengono spenti. Procedono molto segretamente”.

I messaggi di reclutamento visionati da Foreign Policy usano la stessa formulazione, suggerendo un’operazione centralizzata. “Chiunque vorrebbe andare in Russia con un trattamento migliore e buone risorse: per favore mi mandi il suo nome, il nome del padre e il suo grado militare”, dicono i messaggi. Ai destinatari viene chiesto di aiutare a reclutare altri membri delle loro unità. La televisione afgana ha riferito che le offerte di reclutamento includono la cittadinanza russa.

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Difficile valutare l’attendibilità delle fonti citate e la veridicità di un programma di reclutamento gestito dal Gruppo Wagner in Afghanistan per conto di Mosca anche se non c’è dubbio che le condizioni di tanti ex militari afghani abbandonati al loro destino da Stati Uniti e alleati rendano questi uomini soggetti perfetti per chi cerchi veterani ben addestrati anche se il conflitto convenzionale ucraino è cosa ben diversa dalle operazioni anti-insurrezionali combattute in Afghanistan.

Va inoltre ricordato che in otto mesi di guerra in Ucraina da fonti ufficiali e media statunitensi sono emerse molte voci e indiscrezioni circa il reclutamento di combattenti stranieri da parte dei russi: siriani, hezbollah libanesi, nordcoreani e ora afghani.

Finora però gli unici riscontri provenienti dai campi di battaglia certificano la presenza di stranieri, per lo più europei e nordamericani, solo al fianco degli ucraini.

@GianandreaGaian

Foto: US DoD, Afghan National Army e Khaama News Agency

 

 

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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