Il programma d’ammodernamento di mezza vita dei cacciatorpediniere lanciamissili classe Doria

 

Lo scorso 28 luglio, il direttore dell’agenzia OCCAR (Organisation for Joint Armament Co-operation/Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement) Joachim Sucker, in nome e per conto della Direction Générale de l’Armement (DGA) francese e del Segretariato Generale della Difesa/Direzione Armamenti Navali ha siglato con i rappresentanti delle società capocommessa Naviris (la joint-venture paritaria fra Fincantieri e Naval Group) Damien Raby ed Enrico Bonetti, ed Eurosam (la joint-venture fra MBDA France, MBDA Italia e Thales) Eva Bruxheimer, un contratto del valore di circa 1,5 miliardi di euro per l’ammodernamento di mezza vita (MLU, Mid-Life Upgrade) delle quattro unità per la difesa aerea e missilistica classe Orizzonte in servizio con le Marine francese ed italiana.

Il contratto, secondo quanto dichiarato da OCCAR, riguarda l’ammodernamento completo delle quattro unità, ed in particolare dei caccia Andrea Doria e Caio Duilio in servizio con la Marina Militare Italiana e delle unità Forbin e Chevalier Paul della Marina Nationale. Le principali attività d’ammodernamento riguardano il sistema missilistico per la Difesa Aerea (AAW, Anti-Air Warfare) e quello per la Guerra Elettronica (EW, Electronic Warfare), con l’ottimizzazione del supporto in servizio iniziale (ISS, In-Service Support) per attività comuni e la massimizzazione dei benefici nelle attività di ‘procurement cooperativo’.

Sebbene con il successivo comunicato stampa congiunto Eurosam/Naviris siano emersi i dettagli di massima sulle componenti del nuovo sistema AAW, ulteriori informazioni non sono state divulgate in ordine al sistema EW così come per i lavori a cui verranno sottoposte le quattro unità in termini di piattaforma e sistema di combattimento.

In base ai dettagli ufficiali e non ufficiali emersi nel corso del programma ed in occasione della firma del Memorandum of Understanding (MoU) siglato dai rappresentanti delle agenzie per il procurement dei due Paesi in occasione del Paris Air Show 2023 lo scorso giugno, Analisi Difesa ha raccolto una serie di informazioni che consentono un primo aggiornamento di dettaglio sulle attività a cui verranno sottoposti i due caccia della Marina Militare, in quanto come meglio vedremo a breve, eccetto che per i sistemi AAW ed EW, la configurazione delle quattro unità in termini di piattaforma e di sistema di combattimento non sarà più comune.

Gli Stati Maggiori delle due Marine, le rispettive agenzie per il procurement, OCCAR ed il consorzio di società comprendente non soltanto le due joint-venture capocommessa Naviris ed Eurosam ma anche le società madri o controllanti Ficantieri, Naval Group, MBDA, Thales e Leonardo nonché la joint-venture SIGEN (fra Elettronica (ELT) e Thales) per il sistema EW, stanno ora lavorando con l’assegnazione a cascata dei rispettivi contratti ai subcontraenti (fra cui Fincantieri 211 milioni di euro secondo quanto dichiarato) affinché il programma proceda speditamente secondo una tabella di marcia che prevede, secondo quanto risulta ad AD, l’inizio dei lavori sulla prima unità della Marina Militare a partire dalla metà del 2026 affinché venga riconsegnata alla fine del 2027, seguita dal secondo caccia italiano a metà 2029 e delle due unità francesi rispettivamente a fine 2029 e fine 2030.

L’attività legata all’Horizon MLU viene lanciata da OCCAR nel luglio 2020 con l’assegnazione del relativo contratto per lo studio di fattibilità (Horizon MLU Feasibility Study) all’allora nuova joint-venture paritaria Naviris fra Fincantieri e Naval Group, dopo soltanto sette mesi dall’assegnazione del programma da parte dei due Paesi ad OCCAR, avvenuta nel Gennaio 2020, nonostante la crisi pandemica legata al Covid.

Tale attività è stata assegnata alla Divisione di Programma FREMM (FREMM PD) che già si occupa del principale programma congiunto navale fra i due Paesi. Il programma Horizon/Orizzonte, occorre evidenziare, rappresenta infatti dal punto di vista storico, il primo progetto congiunto fra i due Paesi in questo settore. Lanciato nel 1999, il programma per la progettazione, sviluppo e costruzione delle quattro nuove unità navali (due per ciascuna Marina) per la difesa aerea e missilistica è stato assegnato al consorzio paritario italo-francese Horizon sas fra Orizzonte Sistemi Navali (Fincantieri e Finmeccanica) ed Armaris (DCN e Thales) con accordo finale di cooperazione e successiva firma del relativo contratto nell’ottobre 2000.

La costruzione delle unità è stata lanciata nell’aprile 2002 e la consegna delle unità Andrea Doria (D 553) e Caio Duilio (D 554) si è verificata rispettivamente nel dicembre 2007 ed aprile 2009 mentre quella delle unità Forbin (D 620) e Chevalier Paul (D 621) si è verificata nel dicembre 2008 e dicembre 2009. Si noti che tali unità vengono definite in generale e classificate dalla Marina francese come fregate AAW, mentre quella italiana le classifica come veri e propri caccia AAW.

“Questo contratto (Horizon MLU) è un passo fondamentale per Naviris nel dimostrare le sue capacità di eseguire un programma multinazionale e rinforza ulteriormente il ruolo della joint-venture come centro di gravità nella relazione fra Fincantieri e Naval Group, anche in collaborazione con Leonardo e SIGEN (ELT e Thales),” hanno sottolineato il CEO Damien Raby e COO Enrico Bonetti di Naviris in occasione della loro firma del contratto.

Il contratto costituisce anche un’importante elemento di sviluppo della JV Eurosam, che grazie al medesimo accresce ulteriormente le capacità del sistema di difesa aerea missilistica navale PAAMS e della famiglia di missili Aster per affrontare le presenti e future minacce aeree e missilistiche in supporto delle tre nazioni e relative industrie coinvolte nello sviluppo di questi ultimi nonché dell’export che abbraccia anche il settore terrestre con il sistema SAMP/T NG, assicurando una gamma di sistemi che sfruttano la medesima famiglia di munizioni a vantaggio della comunanza manutentivo/logistica e quindi dei costi vita operativa.

Come anticipato il programma Horizon MLU riguarda l’ammodernamento sia della piattaforma e relativi sistemi che del sistema di combattimento delle quattro unità per la difesa aerea e missilistica. Con l’assegnazione del relativo studio di fattibilità nel luglio 2020 e più recentemente con la presentazione della proposta industriale finale sottoposta da Naviris ed Eurosam a latere del salone di Euronaval 2022, è emerso che la configurazione finale delle unità per le due Marine a seguito del programma d’ammodernamento non sarebbe stata comune. Sebbene tale circostanza fosse già trapelata in diverse occasioni ed AD avesse già trattato l’argomento, una prima conferma è giunta a seguito dell’MoU sul lancio delle attività siglato lo scorso giugno al Paris Air Show, quando sul sito twitter della DGA francese, a seguito dell’annuncio della firma dell’accordo, è stato specificato che tale cooperazione riguarderà in particolare il rinnovamento congiunto del sistema di difesa antiaerea: il (sistema) PAAMS, ed il sistema di guerra elettronica.

Secondo quanto risulta ad AD, quindi eccetto che per tali sistemi – di cui quello per la difesa aerea comprende come già evidenziato i sistemi radar connessi – che rappresentano gli elementi cardine del sistema di combattimento delle unità navali per la difesa aerea, i caccia delle due Marine avranno sistemi diversi.

Sebbene al riguardo siano trapelate poche informazioni, tale decisione deve essere vista in un contesto caratterizzato non soltanto da limitazioni di budget e ridotte tempistiche di programma, ma principalmente di comunanza sistemistica e quindi costi di esercizio e vita. L’adozione di sistemi già a bordo delle unità di recente realizzazione oggi in servizio con le rispettive Marine offre significativi benefici non soltanto di comunanza dal punto di vista logistico-manutentivo ma anche addestrativo e di integrazione a livello di Flotta dal punto di vista operativo.

Questa analisi si concentrerà quindi con le informazioni disponibili, sui lavori, equipaggiamenti e tempistiche legati all’ammodernamento di mezza vita delle unità della Marina Militare, lasciando ad un’analisi futura quelli delle unità della Marina Nationale.

 

Piattaforma

Il programma Horizon MLU prevede che la piattaforma ed i relativi sistemi vengano sottoposti ad una completa revisione generale con attività di revisione, manutentive e di eliminazione delle obsolescenze nonchè ammodernamento/sostituzione dei sistemi che non potranno essere più supportati in futuro con l’estensione della vita operativa delle unità.

In particolare, secondo quanto risulta ad AD, l’attuale sistema integrato di gestione della piattaforma o IPMS (Integrated Platform Management System) verrà rimpiazzato dall’SMS (Ship Management System) della famiglia SeasNavy di Fincantieri NexTech già installato a bordo delle navi di ultima generazione della Marina Militare (PPA, LHD ed LSS).

L’SMS è incentrato sulla piattaforma proprietaria di ultima generazione SeasNavy con un’architettura distribuita e multi-livello ed un software MPEV (Marine Portal EVolution) caratterizzato da avanzate interfaccia uomo-macchina. Per assicurare gli standard di sicurezza consentiti dai nuovi equipaggiamenti e richiesti dalle nuove normative, secondo quanto risulta ad AD, verranno sostituiti i cablaggi elettrici con analoghi a norme NAV di maggiore resistenza al fuoco.

Con un dislocamento a pieno carico di circa 7.300 tonnellate, una lunghezza fuori tutto di 152,87 m ed una larghezza di 20,3 m, le unità classe Doria sono equipaggiate con un sistema propulsivo in configurazione CODOG (Diesel Engines or Gas Turbines), comprendente due turbine a gas GE/Avio LM2500 da 20,5 MW ciascuna e due motori diesel SEMT Pielstick oggi MAN Diesel & Turbo France da 4,32 MW ciascuno su due linee assi con eliche a passo variabile (CPP, Controllable Pitch Propeller), in grado di assicurare rispettivamente una velocità massima di 29 e 18 nodi con un’autonomia pari a 7000 mn a 18 nodi e 3500 nm a 25 nodi.

Quest’ultimo unitamente al sistema di generazione e distribuzione elettrica verrà sottoposto a completa revisione/ammodernamento e miglioramento della capacità.

Mentre le due turbine a gas GE/Avio verranno sottoposte a completa revisione, i due motori diesel MAN Diesel & Turbo France riceveranno un aggiornamento al più recente standard ‘common rail’ con sistema di iniezione elettronica del carburante e quindi una maggiore precisione di controllo e funzionamento per contribuire alla riduzione dei consumi e delle emissioni, con incremento degli intervalli manutentivi ed aumento complessivo dell’affidabilità. L’impianto di generazione e distribuzione dell’energia elettrica verrà invece completamente rinnovato con l’adozione dei nuovi diesel generatori Isotta Fraschini Motori VL 1716 C2 ME 2 da 1.6 kW già montati a bordo dei Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) classe Thaon di Revel.

L’adozione di questi ultimi porterà a significativi miglioramenti operativi ed incremento dell’affidabilità. Le due centrali elettriche separate per assicurare ridondanza in caso che l’unità venga colpita, dovrebbero essere sottoposte ad una completa revisione generale. A questi s’aggiungeranno miglioramenti generali con adeguamento/sostituzione impianti con sistemi allo stato dell’arte, come nel caso dei depuratori gasolio ed olio, compressori dell’aria, miglioramento del sistema antivegetativo, sostituzione del separatore acque di sentina, revisione generale ed ammodernamento del sistema trattamento acque igienico-sanitarie.

Da punto di vista più prettamente operativo, si prevede che la cittadella NBC rimarrà invariata ma sottoposta ad implementazione di migliorie al sistema di rilevamento e filtraggio, mentre la protezione balistica dei principali ambienti e magazzini sopra la linea di galleggiamento (plancia, COC, armamento, depositi siluri e missili antinave per elicottero), dovrebbe rimanere invariata.

Per quanto riguarda gli equipaggiamenti di bordo che hanno importanti risvolti operativi, ed in particolare le capacità sanitarie ROLE 1 (che comprendono una zona infermeria, triage ed ospedale da combattimento per conversione della sala pranzo dei sottoufficiali), è prevista la completa rivisitazione con adeguamento tecnologico e normativo.

Le unità classe Doria dispongono di tre RHIB di cui uno a poppa da 5 metri (more da 27 hp) e capacità di carico massimo di 6 persone e due laterali da 7 metri (236 hp) e capacità max di 14 persone. Con l’ammodernamento la stazioni laterale di sinistra verrà modificata e potenziata per accogliere un RHIB da 9,39 metri. Il ponte di volo poppiero e l’hangar delle unità tipo Orizzonte sono in grado di ospitare ed operare un elicottero tipo EH101/NH90 e tale capacità rimarrà invariata a seguito dell’MLU.

Con la revisione generale degli alloggi e degli spazi comuni, il numero dei posti letto pari a 230 con un equipaggio standard di 189 elementi a cui s’aggiungono 41 posti per la sezione elicotteri (13 elementi), comando complesso (max 20) e team Brigata San Marco (8) secondo una presentazione della Marina Militare, dovrebbe rimanere inalterato.

 

Conduzione nave e sistema di combattimento

Come anticipato, gli equipaggiamenti per la conduzione nave ed il sistema di combattimento sono stati prescelti ed in via di acquisizione separata da parte delle due Marine, eccetto che per il sistema integrato PAAMS & LRR e la suite EW che saranno comuni. Per quanto riguarda gli equipaggiamenti per la conduzione nave e la stessa plancia, quest’ultima vedrebbe la sostituzione sia dell’hardware che del software dei sistemi con quelli già implementanti a bordo delle nuove navi della Marina Militare.

Si tratterebbe di console ed equipaggiamenti legati al più recente standard di sistema integrato di plancia (IBS, Integrated Bridge System) che vede l’adozione di nuove console per la conduzione, gestione e difesa della piattaforma. In aggiunta ai più recenti sviluppi nel settore WECDIS di provenienza GEM Elettronica, quest’ultima dovrebbe fornire anche i radar di navigazione rappresentanti da due sistemi Gemini-DB a doppia banda (X/Ka), apparati standard per le nuove unità della Marina Militare unitamente al radar per l’appontaggio degli elicotteri HASR-100, lo stesso utilizzato sulle unità tipo LSS classe Vulcano.

Il sistema di combattimento è invece incentrato sulla suite di comando, controllo e gestione del combattimento (CMS, Combat Management System) SADOC 4 (ATHENA Mk 2) fornito da Leonardo, lo stesso utilizzato dalle nuove unità della MM (PPA, LHD, LSS ed in versione ridotta UNPAV) e basato su un’architettura di calcolo virtualizzata e le stesse console della Legge Navale, in aggiunta alla protezione cyber.

Avendo come missione precipua la difesa aerea e missilistica integrata (Integrated Air and Missile Defence, IAMD), il CMS SADOC 4 vedrà un’ottimizzazione per assicurare le capacità di sorveglianza, scoperta e contrasto di minacce aeree e missilistiche di nuova generazione, attuali e futuribili. In particolare i caccia classe Orizzonte, secondo quanto risulta ad AD, dovranno essere in grado di assicurare una difesa contro minacce tipo ASBM (Anti-Ship Ballistic Missile) sia della piattaforma lanciante che delle unità scortate o limitrofe, nonché assicurare la difesa contro missili balistici tattici (TBM) e non a sostegno e nell’ambito della difesa integrata nazionale o in contesti internazionali come il contributo alla NATO ed alla Difesa Europea o in missioni fuori area.

Affinché il sistema PAAMS & LRR possa interagire al meglio con il sistema IAMD della NATO ed in futuro Europeo, sfruttandone le capacità di scoperta e tracciamento di minacce particolarmente sfidanti come i missili balistici tattici e secondo Eurosam anche ipersonici, i caccia classe Doria verranno equipaggiati con una nuova suite per le comunicazioni con sistemistica fornita principalmente da Leonardo, e comprendente apparati in banda V/UHF ed HF basati su tecnologia SDR (Software Defined Radio) e SATCOM in banda X/Ka ed X/Ku/Ka, nonché il più recente standard di Multi Data Link Processor (MDLP) per sistemi data Link 16 e Link 22 (già presente a bordo delle navi italiane) e relativi collegamenti radio/satellitari con adozione del software legato al modello MDLP EVO, già utilizzati o di prossima adozione da parte delle nuove navi della Marina Militare.

 

Il PAAMS & LRR e la suite EW

L’ammodernamento di mezza vita delle unità classe Orizzonte in servizio con le due Marine non poteva non riguardare il sistema di sorveglianza e difesa aerea e missilistica oggi complessivamente denominato Principal Anti-Air Missile System & Long-Range Radar (PAAMS & LRR), che vedrà l’implementazione di una nuova generazione del medesimo.

“Il PAAMS & LRR, un sistema unico installati sulle quattro fregate italiane e francesi, è stato impiegato con successo in tutto il mondo per oltre 15 anni in sinergia con PAAMS e LRR – variante UK installata sui sei destroyer Type-45,” ha dichiarato Eva Bruxmeier, managing director di Eurosam, la JV fra MBDA France, MBDA Italia e Thales. Con la design authority di quest’ultima JV, il sistema PAAMS & LRR installato a bordo delle unità italiane e francesi comprende il sistema di comando, controllo e direzione del tiro di cui è design authority MBDA (con partecipazione Thales) che comprende due  console dedicate e relativi sistema di calcolo e software, il radar multifunzionale EMPAR (da qui la denominazione PAAMS-E) sviluppato e prodotto da Selex Sistemi Integrati (oggi Leonardo) di tipo passivo con singola antenna rotante operante in banda C, nonché il sistema di lancio verticale (VLS).

Quest’ultimo comprende la cosiddetta ‘Firing Unit’ fornita da MBDA France e sei gruppi lanciatori A50 di Naval Group ciascuno comprensivo di otto celle per un totale di 48 missili MBDA Aster 15 e 30 pronti al lancio.

Al sistema PAAMS-E s’aggiunge il radar 3D in banda L a lunga portata S1850M fornito dalla BAE Systems in cooperazione con Thales Nederland e derivato dal sistema SMART-L di quest’ultima società, con portata di 400 km e capacità di tracking completamente automatico fino a 1000 bersagli.

Secondo quanto dichiarato da Eurosam, il sistema PAAMS-E è in grado di assicurare una difesa aerea e missilistica dell’unità e di quelle scortate nonché d’area con capacità di tracking multiplo di oltre 300 tracce e di ingaggio simultaneo di un numero non divulgato di bersagli con un elevato rateo di lancio.

Sempre secondo la JV ma senza dare indicazioni più dettagliate, la portata contro bersagli aerei raggiunge i 120 km mentre quella contro i missili è pari a 25 km. Con l’aggiornamento software del PAAMS & LLR e del sistema di combattimento, in aggiunta a minacce aeree e missilistiche più convenzionali, il medesimo connubio è oggi in grado di supportare la difesa contro i missili balistici, ed è proprio quest’ultima minaccia in aggiunta a quelle del prossimo decennio che ha portato allo sviluppo di una nuova generazione del PAAMS & LRR.

“Questa nuova generazione del sistema PAAMS & LRR per le unità tipo Orizzonte, sviluppata e prodotta da Eurosam attraverso MBDA Italia, MBDA France e Thales, e integrata congiuntamente con Naviris sulle medesime navi, si basa su un missile potenziato (Aster Block 1 NT), un lanciatore aggiornato, due nuovi radar AESA (Kronos Grand Naval di Leonardo e SMART-L MM/N di Thales) e un nuovo sistema di comando e controllo ad architettura open software,” ha evidenziato Eva Bruxheimer, Managing Director di Eurosam in occasione della firma del contratto.

Il nuovo complesso e le sue capacità saranno il frutto non soltanto del contratto Horizon MLU ma anche degli sviluppi legati al programma/contratto Sustainment & Enhancement (S&E) del programma FSAF-PAAMS assegnato alla relativa Programme Division di OCCAR, che ha contribuito anche al programma Horizon MLU. Contemporaneamente alla firma del relativo contratto, il direttore dell’agenzia OCCAR ha firmato con Eurosam due ulteriori contratti legati al programma FSAF-PAAMS.

Secondo quanto specificato da OCCAR, questi ultimi forniranno una capacità maggiorata per l’Aster 30 Block 1NT navale. Tale miglioramento tiene conto delle ultime minacce navali evidenziate durante lo studio di riduzione dei rischi legati allo stesso programma Horizon MLU e delle risultanze delle attività di definizione preliminare del sistema di difesa aerea navale PAAMS NG (come viene chiamato anche il sistema PAAMS & LRR), gestite nell’ambito del programma S&E.

La fase di sviluppo della nuova munizione Aster 30 Block 1NT è stata avviata nel 2016, in cooperazione tra Francia ed Italia attraverso il contratto S&E. Secondo quanto riportato nel medesimo comunicato stampa di OCCAR, l’attuale miglioramento delle capacità delle munizioni navali segue quelle dell’Aster 30 Block 1NT lanciate nel 2021, che puntano ad ampliare le prestazioni della famiglia Aster grazie all’incorporazione delle lezioni acquisite e del bagaglio di conoscenze legato alle più recenti minacce emerse con lo sviluppo del sistema missilistico per la difesa aerea terrestre SAMP/T NG. Gli stessi contratti comprendono e gestiscono anche l’evoluzione del sistema VLS tri-nazionale per soddisfare i requisiti franco-italiani legati al contratto Horizon MLU.

In particolare, secondo quanto risulta ad AD, la nuova generazione del complesso PAAMS & LRR vede un nuovo sistema di controllo del tiro che come anticipato presenta un’architettura aperta e nuovi sistemi di calcolo ed algoritmi di più recente sviluppo che unitamente a quelli del CMS sono frutto dell’esperienza accumulata con le più recenti campagne di test e valutazione operativa quali Formidable Shield e di sviluppo tecnologico/operativo delle due nazioni e dell’industria .

Nonché quelle emerse in termini di minacce presenti e future con le attività di risk & reduction sia del programma Horizon MLU che dello sviluppo del nuovo sistema chiamato PAAMS NG (New Generation) e del sistema terrestre anch’esso di nuova generazione SAMP/T NG. Come design authority del sistema di controllo del tiro (con software condiviso con Thales), MBDA è inoltre responsabile dell’integrazione del sistema radar 3D multifunzionale allo stato solido Kronos Grand Naval in banda ‘C’ con antenna a scansione elettronica attiva (AESA, Active Electronically Scanned Array) e tecnologia GaAs in sostituzione dell’EMPAR.

Il Kronos Grand Naval di Leonardo sfrutta la provata esperienza dimostrata nelle attività sopra riportate ed affidabilità di funzionamento con i diversi operatori internazionali. Secondo quanto divulgato da Leonardo, il Kronos Grand Naval ha una velocità di rotazione pari a 60 giri al minuto, una portata in sorveglianza di oltre 300 km, avanzate contromisure contro disturbi elettronici, ridotti tempi d’aggiornamento dati minacce e d’ingaggio delle medesime in aggiunta alla capacità di gestire simultaneamente fino a 16 missili Aster contro attacchi di saturazione.

Unitamente al sistema radar multifunzionale legato principalmente alla scoperta, inseguimento, ingaggio dei bersagli e guida missili, le capacità di sorveglianza a lungo raggio vengono significativamente incrementate con l’adozione della più recente versione MM/N dello SMART-L in banda ‘D’.

Quest’ultima sfrutta le più avanzate tecnologie come l’antenna AESA completamente digitale con tecnologia GaN e ‘dual axis multibeam receiver’ nonché software operativo sviluppato e customizzato secondo l’esperienza accumulata da Thales Nederland con le ripetute campagne di test e valutazione operativa del sistema contro minacce sfidanti come i missili balistici antinave, tattici ed a più lunga portata.

Secondo quanto divulgato da Thales Nederland, lo SMART-L MM/N ha una portata strumentale di 2000 km per la difesa contro missili balistici (e la scoperta/tracciamento di oggetti spaziali rappresentati da satelliti) ed una capacità di tracciamento pari a 1000 tracce con avanzate tecniche di contromisura contro disturbi elettronici.

Dalle informazioni in possesso di AD, nell’ambito del programma d’ammodernamento il sistema d’identificazione amico-nemico (IFF) di nuova generazione è integrato con quest’ultimo radar ed incorpora capacità ADS-B (Automatic Dependent Surveillance – Broadcast).

Il sistema di lancio verticale (VLS) (che vede quale design authority MBDA IT) registra invece l’introduzione della ‘Firing Unit’ di nuova generazione meglio conosciuta come ITR-A (Installation de Tir Reconfigurable) dove ‘A’ sta per Aster che MBDA FR (France) ha sviluppato in una configurazione basica multi-arma per le nuove Fregate di Difesa ed Intervento (FDI, Frégate de Défense et d’Intervention) classe Amiral Ronarc’h della Marina Nationale.

Non risultano necessarie modifiche al lanciatore perché quest’ultimo sarà in grado di lanciare la nuova munizione Aster 30 Block 1NT oggi denominata Aster Block 1NT come le attuali Aster 15 e 30 sia di nuova produzione che oggetto del relativo programma di estensione della vita operativa.

Frutto del programma congiunto italo-francese lanciato nel 2016 e destinato ad essere impiegato sia dalla nuova generazione del sistema terrestre mobile SAMP/T che PAAMS, nonché selezionato (ma non ancora acquistato) dalla Gran Bretagna come ulteriore fase di potenziamento delle capacità del sistema PAAMS-S imbarcato sui caccia lanciamissili per la difesa aerea Type 45 classe Daring, la munizione Aster Block 1NT ha incorporato gli sviluppi tecnici qualificati nell’ambito delle capacità EC (Enhanced Capabilities) della munizione di cui Eurosam, le società controllanti nonché OCCAR ed i rispettivi Ministeri della Difesa hanno rivelato pochissimi dettagli.

Secondo quanto risulta ad AD, senza modifiche alla propulsione, una portata e quote d’ingaggio maggiorate si ottengono attraverso traiettorie di volo ottimizzate fornite da una nuova versione del software per il nuovo computer di controllo dell’arma introdotto con la versione Block 1NT, miglioramenti dei sensori di navigazione e nuove batterie a più lunga durata sia per il computer che per i sistemi di navigazione per far fronte ad altitudini maggiorate e tempi di volo più lunghi.

Grazie a tali miglioramenti che con i contratti indicati saranno anche appannaggio della versione navale dell’Aster Block 1NT, il nuovo sistema PAAMS & LRR unitamente alla nuova munizione sarà in grado di ingaggiare direttamente o su designazione esterna un’ampia gamma di minacce odierne e destinate a materializzarsi nel prossimo decennio che vanno da quelle aeree a bassa sezione radar a quelle missilistiche di diversa natura ma principalmente balistiche come ASBM, missili balistici tattici e non oltre a minacce ipersoniche, missili sea-skimmer supersonici, high-diving, missili da crociera ad alta velocità e velivoli ad alta manovrabilità, in uno scenario di attacco a saturazione.

Il CMS SADOC 4 provvederà ad integrare il PAAMS & LRR con la capacità di difesa nell’ambito della guerra elettronica (EW), la cui suite attuale è fornita dalla joint-venture paritaria SIGEN a cui partecipano la francese Thales e l’italiana Elt (Elettronica) per quanto riguarda la suite RESM/RECM unitamente a lanciatori di diverso tipo per le due Marine, nonché la stessa Thales per quanto riguarda il sistema CESM (Altesse).

La stessa JV SIGEN è responsabile della suite di nuova generazione che comprende il sistema RESM digitale fornito da Thales ed il sistema RECM di Elt. Il primo è derivato dal sistema inizialmente sviluppato per le nuove FDI della Marine Nationale mentre la suite RECM sviluppata per le nuove navi della MM, vista la grandezza e l’importanza operativa delle unità, dovrebbe sfruttare la potenza della tecnologia GaN nella versione con maggiore copertura e potenza come installata a bordo della LHD classe Trieste.

A quanto ci risulta, per la peculiarità del sistema CESM, sulle unità italiane verrà montato il sistema fornito da Elt anche a bordo delle unità PPA classe Thaon di Revel ed LHD. A questi s’aggiungeranno due lanciatori Leonardo ODLS 20 (Oto Decoy Launching System) per chaff, flare e le nuove contromisure anti-siluro MJTE (Mobile Jammer Target Emulator) della stessa società fornitrice.

 

La sorveglianza e difesa ravvicinata, capacità antinave

Per la comunanza di sistemi già installati a bordo delle nuove unità della MM, l’MLU Horizon dovrebbe vedere l’imbarco del radar 2D per la sorveglianza aeronavale completamente allo stato solido ed a bassa probabilità d’intercettazione (LPI, Low Probability of Intercept) SPS-732(V)2 di Leonardo già montato bordo delle ultime FREMM in sostituzione del sistema RAN 30X/I RASS, per assicurare una sorveglianza ottimizzata alle basse-bassissime quote sia contro minacce aeree che missilistiche nonché di superficie in condizioni di ‘littoral warfare’ o di forte clutter.

Il sistema di sorveglianza a 360° e tracciamento IR (IRST, Infra-Red Search & Tracking) Vampire dovrebbe essere rimpiazzato sulle unità MM dal sistema Leonardo SASS (Silent Acquisition and Surveillance System), già utilizzato dalle unità FREMM e Cavour ed operatori stranieri. Si tratta di un sistema completamente passivo IRST che opera simultaneamente nelle bande spettrali IR medie (3-5 µm) e lunghe (8-12 µm) sia contro bersagli aerei che di superficie anche a lunghe distanze secondo Leonardo.

La sorveglianza, scoperta e difesa subacquea dovrebbero invece essere assicurati dal sistema sonar a scafo Thales UMS 4110 CL già imbarcato che dovrebbe essere sottoposto a lavori di risoluzione delle obsolescenze mentre per quanto riguarda la difesa anti-siluro, attualmente offerta dal sistema franco-italiano SLAT, non è ancora stato decisa la soluzione che verrà installata con l’MLU, secondo quanto risulta ad AD.

Sulle unità italiane, l’armamento di artiglieria comprende tre affusti Leonardo Super Rapido da 76/62 mm in configurazione Davide/Strales con munizionamento guidato DART contro minacce missilistiche ed asimmetriche gestite da due direzioni del tiro elettro-ottiche/radar NA-25X con sistema di gestione integrata degli affusti in modo che non si creino interferenze nell’impiego del sistema di guida del munizionamento DART e si abbia una migliore difesa integrata contro minacce simultanee o in sequenza provenienti dallo stesso settore.

A seguito dell’MLU, l’armamento di artiglieria rimarrà invariato ma le attuali direzioni del tiro dovrebbero essere rimpiazzate dalla nuova generazione NA-30S Mk2 con sistemi elettro-ottici e radar bi-banda (X/Ka) già montate sulle nuove unità della MM. Le due mitragliere da 25 mm non dovrebbero essere ammodernate ma si presume soltanto revisionate.

L’armamento antinave delle due unità classe Doria è oggi rappresentato dalla capacità d’imbarco di un massimo di otto lanciatori per missili MBDA Teseo Mk2/A. Secondo quanto recentemente confermato nel corso della presentazione della nuova versione Mk2/E della famiglia Teseo al salone di Seafuture 2023, quest’ultima insieme ai sistemi di lancio ammodernati è destinata ad essere impiegata anche su queste unità.

La dotazione di armi è completata da due sistemi lanciasiluri singoli EuroTorp B515/1 per l’impiego di siluri leggeri EuroTorp MU-90 e sistemi di movimentazione semiautomatico L3Harris Calzoni.

Infine, le unità italiane sono equipaggiate con sistemi MASS (Multirole Acoustic Stabilized System) per la sorveglianza e l’impiego di armi non letali tipo LRAS (Long Range Acoustic System) e laser dazzler forniti da SITEP Italia, che in aggiunta a migliore le capacità di scoperta a ridotte distanze offrono capacità d’avvertimento ed ingaggio non letale nei confronti dell’equipaggio di naviglio minore veloce che potrebbero potenzialmente rappresentare una minaccia per piattaforma paganti come i caccia classe Doria.

Foto: Luca Peruzzi, Giorgio Arra, Marina Militare, Difesa.it, Leonardo e Thales

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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