I pirati somali (non gli Houthi) hanno attaccato un mercantile israeliano nel Golfo di Aden

 

Una seconda nave mercantile gestita da un armatore israeliano è stata sequestrata nel Golfo di Aden il 26 novembre e poi liberata dopo l’intervento di un cacciatorpediniere della US Navy.

La nave cisterna chimica carica di acido solforico Central Park, battente bandiera liberiana e appartenente al gruppo Zodiac Maritime di proprietà dell’israeliano Eyal Ofer, è stata sequestrata al largo delle coste dello Yemen. Il segnale di soccorso è stato raccolto dal cacciatorpediniere USS Mason (classe Arleigh Burke) che si è avvicinato intimando agli aggressori di rilasciare la petroliera.

“Successivamente, cinque persone armate sono sbarcati dalla nave e hanno tentato di fuggire con la loro piccola imbarcazione”, ha riferito un comunicato dello US Central Command (CENTCOM). “Gli aggressori sono stati inseguiti e sono stati indotti ad arrendersi.”

CENTCOM non ha identificato gli assalitori, ma ha riferito che il fermo è stato seguito questa mattina da un lancio di missili da una regione dello Yemen controllata dagli Houthi. “I missili sono caduti nel Golfo di Aden a circa 10 miglia nautiche (18,5 chilometri) dalle navi”, si legge in nota riportata dall’agenzia Associated Press. “La USS Mason stava concludendo l’intervento di soccorso della M/V Central Park al momento del lancio dei missili. Non sono stati segnalati danni o feriti da nessuna delle navi durante questo incidente” ha fatto sapere CENTCOM.

Il governo dello Yemen, riconosciuto a livello internazionale, ha accusato dell’attacco i ribelli Houthi sostenuti dall’Iran, sebbene i ribelli che controllano la capitale, Sanaa, non abbiano rivendicato né il sequestro della nave né l’attacco missilistico.

Ieri il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, durante un briefing con la stampa ha riferito che il sequestro della petroliera Central Park è stato commesso da cinque cittadini somali, non dalle milizie yemenite filo-iraniane Houthi. “Sappiamo che non si tratta degli Houthi. Le valutazioni sono ancora allo stadio preliminare, ma riteniamo che l’incidente sia da attribuire ad attività’ di pirateria”, ha detto Ryder.

“Vogliamo ringraziare le forze della coalizione che hanno risposto tempestivamente per proteggere gli assetti nell’area e proteggere la legge marittima internazionale”, ha dichiarato un rappresentante di Zodiac, Janni Jarvinen, aggiungendo che equipaggio, nave e carico sono al sicuro.

Restano alcuni aspetti da chiarire. Da un lato il tentato sequestro ad opera di pirati somali sembrerebbe avere ben poco a che fare con la guerra nella Striscia di Gaza e il supporto delle milizie Houthi alla causa palestinese. Dall’latro il lancio di due missili caduti ampiamente lontano dalla MV Central Park e dallo USS Mason potrebbe aver costituito un monito dei miliziani all’unità della US Navy a non avvicinarsi ulteriormente alle coste yemenite.

Il 19 novembre le milizie Houthi, impiegando un elicottero Mil Mi-17, hanno sequestrato il mercantile Galaxy Leader, 20 uomini di equipaggio, battente bandiera delle Bahamas di proprietà della Ray Car Carriers, gigante del trasporto marittimo fondata da Abraham Ungar, noto come uno degli uomini più ricchi di Israele che non ha voluto commentare il sequestro.

Una nave a lui collegata subì un’esplosione nel 2021 nel Golfo di Oman la cui responsabilità venne attribuita da molti all’Iran.

Le milizie Houthi, sostenute dall’Iran, hanno dichiarato di aver dirottato la nave per i suoi legami con Israele avvertendo che continuerà a prendere di mira le navi in acque internazionali collegate o di proprietà israeliana fino alla fine della campagna israeliana contro Hamas a Gaza.

 

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