Rappresaglia pakistana in Iran, la US Navy colpisce ancora nello Yemen (AGGIORNATO)

 

Non si è fatta attendere l’annunciata rappresaglia del Pakistan per i raid missilistici iraniani che il 16 gennaio avevano colpito le basi delle milizie jihadiste di Jaish al-Adl, movimento che lotta per l’indipendenza della regione del Baluchistan. Le forze aeree di Islamabad hanno colpito oltre il confine nella provincia iraniana del Sistan e Baluchistan, colpendo “gruppi di miliziani anti-pakistani” come hanno riferito le autorità.

Si è trattato di “attacchi militari di precisione altamente coordinati e specificamente mirati contro i nascondigli dei terroristi”, ha affermato il ministero degli Affari esteri pakistano. “L’azione di questa mattina è stata intrapresa alla luce di informazioni credibili riguardanti imminenti attività terroristiche su larga scala da parte dei cosiddetti Sarmachar. Diversi terroristi sono stati uccisi durante l’operazione d’intelligence denominata in codice ‘Marg Bar Sarmachar'” si legge nella nota.

Dalle prime informazioni ‘Aeronautica Pakistana avrebbe impiegato nell’operazione di attacco velivoli da combattimento JF-17 Thunder (nella foto) ed F-16 oltre a droni armati Wing Loong II mentre caccia J-10C hanno fornito copertura aerea ed supporto di guerra elettronica.

L’agenzia di stampa iraniana IRNA riferisce che nell’attacco pakistano nove civili. Islamabad aveva richiamato il suo ambasciatore da Teheran in risposta ai raid iraniani del 16 gennaio: da tempo Teheran accusa il Pakistan di ospitare gruppi di matrice jihadista lungo al confine.

La Cina, partner economico e strategico di entrambi i paesi coinvolti, ha esortato alla “calma e alla moderazione per evitare un’escalation di tensione” rendendosi disponibile a mediare la crisi.

Sul “fronte del Mar Rosso” si registra la quarta serie di attacchi contro le milizie Houthi nello Yemen in una settimana. Le unità della US Navy hanno colpito 14 piattaforme missilistiche con missili da crociera Tomahawk nelle province di Al-Hudaydah, Taiz, Dhamar, Al-Bayda e Saada. Le incursioni hanno preso di mira anche Jabal al-Sama, a ovest della città di Saada”, nonché il porto di Takhya a Majaz.

Ali Al-Qahum, membro dell’ufficio politico Houthi, ha negato che i bombardamenti lanciati da Stati Uniti e Gran Bretagna abbiano preso di mira i lanciamissili sostenendo che gli attacchi erano diretti a “siti e aree precedentemente bombardate, ma non hanno avuto alcun effetto”.

Gli Stati Uniti e “i partner nel Mar Rosso” nel contesto degli “sforzi multinazionali in corso per proteggere la libertà di navigazione” hanno condotto nella notte attacchi su 14 postazioni missilistiche dei ribelli Houthi in Yemen ha reso noto lo US Central Command.  “Le azioni dei terroristi Houthi sostenuti dall’Iran continuano a mettere in pericolo i marinai internazionali e a interrompere le rotte commerciali nel Mar Rosso meridionale e nei corsi d’acqua adiacenti – ha affermato il generale Michael Erik Kurilla alla testa del CENTCOM  – continueremo a intraprendere azioni per proteggere la vita di marinai innocenti e proteggeremo sempre la nostra gente”.

La portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, ha precisato che ”gli Stati Uniti non sono in guerra con gli Houthi. Non cerchiamo la guerra. Non pensiamo di essere in guerra. Non vogliamo vedere una guerra regionale. Gli Houthi sono quelli che continuano a lanciare missili da crociera, missili antinave contro marinai innocenti”.

In quel settore, lo Stato Maggiore Difesa italiano ha reso noto oggi che la fregata (FREMM) Federico Martinengo (nella foto sopra) ha sostituito nei giorni scorsi la fregata (FREMM) Virginio Fasan nell’ambito dell’attività nazionale di sorveglianza marittima nel Mar Rosso in prossimità dello stretto di Bab-el Mandeb.

A fine dicembre Nave Fasan, già impegnata nell’operazione Mediterraneo Sicuro dopo la crisi israelo-palestinese, è stata riposizionata in Mar Rosso, su disposizione del Ministro della Difesa Guido Crosetto.

L’unità navale è stata dislocata nell’area per assicurare vigilanza marittima, garantire la libertà delle rotte commerciali a protezione delle unità mercantili a seguito degli attacchi da parte dei miliziani Houthi contro il traffico in navigazione nello stretto di Bab-el Mandeb, cruciale via di comunicazione marittima di accesso al Mar Mediterraneo.

Foto: Pakistan Air Force e Marina Militare

 

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