DUE ANNI DI GUERRA – Vittoria ucraina? In Europa ci credono in pochi (AGGIORNATO)

 

Tra gli europei cresce il pessimismo sulle possibilità che la guerra in Ucraina veda la vittoria di Kiev nonostante la gran parte dei leader dell’Unione Europea continui a esprimersi a favore della continuazione della guerra contro la Russia fino alla vittoria degli ucraini.

Lo rileva un rapporto dello European Council on Foreign Relations (ECFR) firmato da Ivan Krastev e Mark Leonard, basato su sondaggi YouGov e Datapraxis condotti in 12 Stati membri dell’Unione: Austria, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia.

Alla domanda su quale esito avrà il conflitto una percentuale che varia da 1 a 17 per cento (media 10%) degli intervistati ritiene che l’Ucraina trionferà mentre una percentuale compresa tra il 14 e il 31 per cento (media 20%)  pensa che a vincere sarà la Russia e il 37% in media ritiene che la guerra finirà con un accordo di compromesso.

Anche nei Paesi più ottimisti nei confronti di Kiev (Polonia, Svezia e Portogallo), meno di uno su cinque (17%) prevede che Kiev prevarrà mentre in Grecia al successo ucraino crede solo l’1 per cento, in Ungheria il 3, in Italia il 6 per cento, in Austria il 7, in Francia, Spagna e Romania il 9.

I più convinti della vittoria di Mosca sono ungheresi (31%), greci (30%) e spagnoli (21%) ma è interessante notare che una percentuale di intervistati compresa a secondo delle nazioni tra il 19 e il 41 (media 33%) per cento non si è espressa.

In un altro grafico relativo alle iniziative che dovrebbe assumere la UE l’opinione prevalente (tra il 23 e il 64 per cento, il 37% in media) è che dovrebbe premere sull’Ucraina per indurla a negoziare un  un accordo di pace con la Russia (in Italia il 52%).

Al contrario, coloro che hanno espresso l’opinione che l’Europa debba continuare a sostenere Kiev per la riconquista dei territori perduti rappresentano a seconda delle nazioni tra il 16 e il 50% con sensibili differenze tra gli Stati membri oggetto dell’indagine: i più favorevoli sono Svezia, Polonia e Portogallo (con 50%, 48% e 47% rispettivamente), i meno favorevoli Ungheria , Grecia e Italia (16, 16 e 18 per cento).

Anche a questa domanda una percentuale varabile nelle diverse nazioni tra il 18 e il 36 per cento non ha fornito risposte.

Alla domanda se l’Unione Europea abbia rivestito un ruolo positivo o negativo nel conflitto in Ucraina in media il 29% ha risposto Positivo (con picchi in Svezia, Olanda, Portogallo e Polonia tra il 30 e il 41 per cento) mentre il 37% ha risposto Negativo (con picchi in Ungheria, Italia, Austria, Grecia e Spagna tra il 40 e il 48 per cento). A questa domanda tra il 26 e il 40 per cento degli intervistati non ha risposto.

“Per giustificare il continuo sostegno europeo all’Ucraina, i leader dell’Ue dovranno cambiare il modo in cui parlano della guerra”, ha affermato Mark Leonard. Lo studio evidenzia che il pessimismo sull’esito della guerra è stato alimentato anche dal flop della controffensiva Ucraina dell’anno scorso.

 

In Italia

Nel complesso il quadro che emerge per quanto riguarda l’Italia è il seguente:

Il 6% crede nella vittoria ucraina, il 19% nella vittoria russa, il 43% ritiene che la guerra cesserà in seguito a un accordo di compromesso  troveranno un accordo e il 30% non risponde.

Il 18% ritiene che la UE dovrebbe spingere l’Ucraina a riconquistare i territori perduti, il 52% a negoziare la pace con i russi e il 38% non risponde.

Il 20% crede che la UE abbia avuto un ruolo positivo nel conflitto, il 40% negativo e il 40 non risponde

Oggi un sondaggio realizzato in Italia da DEMOPOLIS evidenzia che poco più di un quarto degli italiani ritiene che l’Europa debba mantenere fermamente la propria posizione nel supporto all’Ucraina mentre il 65% auspica che l’Europa possa impegnarsi diplomaticamente per una tregua e per provare a favorire un negoziato tra Mosca e Kiev.

Un orientamento che risulta oggi maggioritario e trasversale, sia pur con alcune differenze percentuali, in tutti gli elettorati dei principali partiti: l’idea che l’UE dovrebbe favorire un negoziato per porre fine alla guerra è condivisa da oltre l’80% di chi sceglie M5S e Lega, ma anche dal 62% degli elettori del PD e dal 61% di chi vota Fratelli d’Italia.

Inoltre il 53% del campione intervistato ritiene che nel 2024 l’Italia non dovrebbe continuare ad inviare armi a Kiev. Favorevoli alla prosecuzione delle forniture militari si dichiarano oggi 4 italiani su 10. La scelta divide gli elettorati dei maggiori partiti: i più propensi appaiono i simpatizzanti di Forza Italia, i più contrari quanti votano 5 Stelle e Lega.

Inoltre meno del 10% degli intervistati sostiene l’opzione di un intervento diretto con mezzi e truppe nel conflitto mentre l’82% valuta che un intervento della NATO porterebbe al pieno coinvolgimento dell’Europa e ad una pericolosa escalation nucleare.

 

Le elezioni negli Stati Uniti    

Tornando sondaggio di ECFT, nei 12 Paesi sondati, in media il 56% sarebbe “deluso” se Donald Trump venisse rieletto presidente degli Usa: fa eccezione l’Ungheria, dove solo il 31% sarebbe deluso, mentre il 27% sarebbe lieto di una vittoria del probabile candidato repubblicano. Per il 43%, un successo di Trump renderebbe una vittoria di Kiev “meno probabile” (solo il 9% pensa il contrario).

Solo il 20%, in media, aumenterebbe gli aiuti all’Ucraina nel caso gli USA dovessero sospenderli, mentre il 21% li manterrebbe invariati e il 33% seguirebbe gli Stati Uniti nel limitare gli aiuti a Kiev.

Tempi difficili nei sondaggi anche per il presidente statunitense Joe Biden. Secondo l’ultimo sondaggio della Quinnipiac University pubblicato da Politico la stragrande maggioranza degli americani ritiene il presidente troppo anziano per un secondo mandato. Condotta tra il 15 e il 19 febbraio, la rilevazione indica che il 49% degli elettori sostiene Biden contro il 45% a favore di Donald Trump. Tuttavia, il 67% degli elettori ha affermato che il presidente 81enne è troppo anziano per restare alla Casa Bianca, rispetto al 57% che pensa la stessa cosa del rivale 77enne.

Solo il 34% ha affermato di ritenere che Biden abbia la capacità mentale per svolgere un secondo mandato, mentre il 48% ritiene che Trump sia “mentalmente in forma”. L’età è diventata una questione sempre più importante in questa campagna elettorale. La principale avversaria di Trump nelle primarie repubblicane, l’ex ambasciatrice alle Nazioni Unite Nikki Haley, ha accusato sia lui che Biden di essere troppo in là negli anni per guidare la Casa Bianca e ha chiesto di imporre un test obbligatorio a tutti i politici sopra i 75 anni.

Il sondaggio mostra anche che gli elettori sono ampiamente favorevoli all’invio di ulteriori aiuti militari all’Ucraina, il 56% contro il 44%, mentre sono divisi sulla necessità di appoggiare Israele nella guerra contro Hamas, con una percentuale del 48% che vi si oppone.

Foto: Telegram, Ministero Difesa Russo e Ministero Difesa Ucraino

 

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