L’Argentina sostiene l’Ucraina ma non fornirà i Super Etendard a Kiev

 

“Il governo argentino assicura che non trasferirà in Ucraina gli aerei d’attacco Super Etendard di fabbricazione francese”. Lo ha detto ieri all’agenzia TASS l’ambasciatore russo in Argentina Dmitry Feoktistov. “Ci risulta che le trattative in questione abbiano effettivamente avuto luogo e che sia stata discussa la possibilità di trasferire gli aerei attraverso la Francia, che li riparerebbe. Sulla base dei riscontri, prosegue, gli aerei non saranno trasferiti: ci sono in merito rassicurazioni da parte dell’amministrazione argentina”.

Secondo Feoktistov, la Russia ha informato l’Argentina che il trasferimento di attrezzature militari all’Ucraina attraverso paesi terzi sarebbe considerato un passo ostile.  La cessione a Kiev dei 5 vecchi aerei francesi da molti anni immobilizzati dalla mancanza di pezzi di ricambio era emersa nei giorni scorsi sulla stampa argentina anche in relazione all’adesione di Buenos Aires al “Gruppo di Ramstein”, la coalizione di 54 Paesi che mira a coordinare l’invio di aiuti militari all’Ucraina, ufficializzata ieri.

Il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, nel corso della 23esima riunione del gruppo a Bruxelles si è detto “felice di dare il benvenuto all’Argentina come nuovo membro”.

“Ringrazio il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd J. Austin III, e il ministro della Difesa dell’Ucraina, Rustem Omarov, per un così caloroso benvenuto”, ha dichiarato su X il ministro della Difesa argentino, Luis Petri, presente all’evento. Petri ha aggiunto che l’Argentina “continua a lavorare per la pace e la stabilità internazionale, coordinando il nostro contributo nel campo degli aiuti umanitari insieme ai 54 Paesi membri, e continua a difendere il principio centrale dell’integrità territoriale” ma non ha fatto riferimento ai Super Etendard il cui ripristino e trasferimento all’Ucraina era stato discusso con la Francia.

L’Argentina sarebbe stata la prima nazione sudamericana a fornire velivoli all’Ucraina dopo che l’Ecuador aveva rinunciato a cedere elicotteri Mi-8 e altri equipaggiamenti, come preteso dalle pressioni di Washington cui risposero i moniti di Mosca circa l’export agricolo del paese sudamericano verso la Russia.

L’adesione dell’Argentina al “Gruppo di Ramstein” ha coinciso con la decisione del Fondo Monetario Internazionale di concedere un prestito da di 800 milioni di dollari a Buenos Aires. Il 13 giugno il consiglio esecutivo dell’FMI lo ha approvato a sostegno del programma di drastiche riforme economiche varato dal presidente Javier Milei, che ha promesso di fermare il declino economico del Paese e di ridurre il deficit di bilancio a zero.

“Il Comitato esecutivo ha valutato che il programma è saldamente sulla buona strada”, ha affermato in una nota il Fmi. “Il Consiglio ha sottolineato che per sostenere i forti progressi è necessario migliorare la qualità dell’aggiustamento fiscale, avviare passi verso un rafforzamento del quadro politico monetario e valutario e attuare l’agenda strutturale”, ha affermato ancora l’istituto.

Il tasso di inflazione dell’Argentina resta spaventoso ma cala progressivamente da alcuni mesi raggiungendo in maggio il valore più basso da gennaio 2022. Dopo la svalutazione del peso l’inflazione annuale è balzata a inizio anno al 300%. In aprile il tasso annuale era del 289,4 per cento e a maggio è sceso al 276,4 per cento.

 

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