Siria: emerge il fronte al-Nusra, jihadisti in campo contro Assad

Ankara, 20 agosto . – (Adnkronos/Aki/Washington Post) – Sospettato di legami con al-Qaeda, il ‘Fronte al-Nusra’ (Jabhat al-Nusra), gruppo jihadista siriano che ha gia’ rivendicato sul web una serie di attacchi in Siria, sta emergendo nel Paese devastato da mesi di crisi, costati la vita a migliaia di persone. Il gruppo e’ uscito dall’ombra e ora i suoi uomini, si legge in un reportage del Washington Post da Aleppo e Antakya (in Turchia), sono impegnati nella battaglia al fronte contro le forze del regime di Bashar al-Assad. Ad Aleppo, capitale economica della Siria, il ‘Fronte al-Nusra per la protezione del popolo del Levante’ – l’unico gruppo ‘ribelle’ siriano a pubblicare post su un forum utilizzato dal leader di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri – vanta decine di combattenti, tra i quali molti stranieri. E i suoi uomini sarebbero impegnati negli scontri contro le forze governative anche in altre localita’ siriane, comprese Homs, Idlib e i sobborghi di Damasco.(Per Aaron Zelin, analista del Washington Institute for Near East Policy, si tratta ”attualmente della prima organizzazione jihadista in Siria”. Anche se secondo molti analisti il gruppo ha un ruolo molto marginale nella rivolta, iniziata con pacifiche proteste di piazza represse dalla forze governative nel marzo dello scorso anno. Il comandante del gruppo, Abu Ibrahim, ha il suo quartier generale in una moschea del quartiere Shaar di Aleppo, roccaforte dei ribelli, e afferma di avere sotto il suo controllo 300 combattimenti. Molti sono siriani della stessa zona di Aleppo, ma ci sono anche tanti ‘volontari’ arabi. Descrivendo il suo ‘contingente’, Abu Ibrahim parla di uomini arrivati dal Marocco, dalla Libia, dalla Tunisia e dal Libano e di un siriano che si e’ gia’ confrontato in Iraq contro i soldati americani. Tutti combattenti che ad Aleppo si confondono con gli altri gruppi di ribelli schierati sotto l’insegna dell’Esercito siriano libero (Esl). Armati di kalashnikov, apparentemente piu’ nuovi rispetto a quelli in spalla agli insorti dell’Esl, al momento i militanti del gruppo non sembrerebbero avere accesso ad armamenti sofisticati e ad armi pesanti. Abu Ibrahim, che ad Aleppo si sposta con un pickup Toyota, precisa che i suoi uomini fanno parte della ‘Liwa al-Tawhid’, la ‘Brigata dell’Unita”, un nuovo battaglione in azione ad Aleppo, il cui controllo e’ ritenuto strategico per le sorti della crisi siriana. ”Siamo tutti insieme – dice – C’e’ un buon livello di coordinamento”. Tuttavia, non si sbilancia sull’origine degli ‘aiuti’ che arrivano al gruppo. ”A essere sincero – dice, assicurando anche il gruppo non ha legami con al-Qaeda – abbiamo ricevuto qualche forma di sostegno, ma non so da dove”.Nonostante in molti tra le fila dell’Esercito libero, composto per lo piu’ da disertori delle forze governative, guardino con scetticismo all’ideologia del gruppo, i combattenti del ‘Fronte al-Nusra’ – assicura il portavoce del Consiglio rivoluzionario di Aleppo, Abu Feras – sono considerati ”come eroi” ad Aleppo. ”Combattono – dice – senza paura ne’ esitazioni”. Il ‘Fronte al-Nusra’ e’ comparso come sigla sul web lo scorso gennaio, annunciando l’intenzione di rovesciare il regime di Assad e invitando il ”popolo del jihad” a partecipare in modo volontario alla battaglia. Poi il gruppo ha rivendicato una serie di attacchi kamikaze a Damasco e Aleppo. Per Emile Hokayem, analista a Beirut dell’Istituto internazionale di studi strategici con sede a Londra, la popolarita’ dell’organizzazione tra i siriani e’ solo una questione di ”opportunita”’ e ”non sara’ fondamentale” per l’esito della crisi. ”Forse contribuiranno ad accelerare il crollo militare del regime – conclude – ma qui non saranno il fattore fondamentale”.

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