LA MARINA INDIANA TRA AMBIZIONI E PROBLEMI DI CRESCITA

Si chiama “Maritime Capabilities Perspective Plan 2022 (MCPP-2022)” il documento che nel 2005 ha messo nero su bianco le ambizioni geostrategiche dell’India.

I numeri parlano chiaro. Ad oggi la Marina Indiana dispone di 96.000 uomini e poco meno di 140 unità da guerra, 52 delle quali da combattimento (di superficie e sottomarini): cifre che si vanno avvicinando a quelle fissate otto anni fa dallo MCPP, che ipotizzava una flotta di 162 navi (90 delle quali “combattenti) in mare nel 2022, con la possibilità di arrivare sino ad un massimo di 175 unità in servizio.

Ad oggi (gennaio 2013) il nucleo “combat” della flotta indiana comprende una portaerei leggera di squadra, un sottomarino d’attacco nucleare e 14 battelli convenzionali, 8 cacciatorpediniere, 15 fregate e 25 corvette, cui si aggiungono 8 cacciamine, 10 unità anfibie e 4 rifornitori di squadra.

Nel 2013 dovrebbero (il condizionale è d’obbligo, quando si analizzano i tumultuosi programmi navali indiani) entrare in servizio una portaerei – l’ex Gorshkov russa, da 8 anni al centro di una telenovela a puntate -, il Kolkata, capoclasse di una nuova serie di cacciatorpediniere AAW, la sesta e ultima fregata classe “Talwar”, il sottomarino nucleare lanciamissili Arihant (primo di una classe indigena di SSBN), e la seconda corvetta classe “Kamorta”. Unica unità a lasciare il servizio attivo dovrebbe essere solamente l’ultima delle fregate classe “Nilgiri” degli anni ‘70, portando così a fine 2013 la linea “combat” della Marina Indiana ad essere incentrata su due portaerei, due sottomarini nucleari e 14 convenzionali, 9 caccia e 15 fregate, 26 corvette. In costruzione ci sono poi la prima portaerei indigena Vikrant (la seconda – più grande e sofisticata – è allo studio, e dovrebbe poi essere affiancata da una terza unità), due caccia classe “Kolkata” e il primo dei 4 “Kolkata” migliorati destinati a mandare in pensione i 5 “Rajput”, 3 sottomarini nucleari SSBN classe “Arihant” e 6 battelli AIP tipo “Scorpene” francesi. Per modernizzare la spina dorsale formata dalle fregate sono poi in fase di sviluppo le 7 fregate Project 17A (“Shivalik” migliorate, con assistenza Fincantieri) e in valutazione un terzo lotto di 6 fregate derivate dalle “Talwar”, con le quali sostituire altrettante unità realizzate sul vecchio progetto delle “Leander” inglesi; programmi integrati da quello relativo a 8 nuove corvette tipo “Kamorta” migliorate, e che porterebbero la consistenza della componente “combat” a tre portaerei, 5 sottomarini nucleari e 20 convenzionali, 10 caccia AAW, 22/25 fregate e una trentina di corvette. Va inoltre ricordato che sono in costruzione 8 nuovi cacciamine, ed è stato avviato un programma relativo all’acquisizione di 4 LHD anfibie, mentre sono previsti ulteriori lotti di navi appoggio/rifornimento.

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Giuliano Da Fre'Vedi tutti gli articoli

Monzese, classe 1969, laureato in scienze politiche, giornalista pubblicista, già cronista del settimanale Il Giornale di Monza, dal 2007 lavora per il bisettimanale Il Cittadino. Dal 1996 collabora con varie testate del settore militare. Ha pubblicato due e-book (Kriegsmarine e Lampi ad Oriente) e alcune brevi monografie. Nel 2009 ha collaborato alla stesura del saggio Storia della Provincia di Monza e Brianza. Sono di prossima pubblicazione un saggio sulla storia navale dell'America Latina dall'indipendenza al 1914, e una monografia dedicata alla Guerra della Triplice Alleanza del 1864-1870.

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