MALI: VIA AL RITIRO FRANCESE, DUBBI SUI CONTINGENTI AFRICANI

All’indomani del lancio della pià massiccia offensiva finora realizzata nel nord del Mali contro le milizie jihadiste, la Francia ha annunciato il 9 aprile il ritiro dall’ex possedimento africano di un primo scaglione del proprio contingente, nel complesso forte di circa quattromila uomini, inviato lo scorso gennaio a riconquistare le aree da essi occupate nell’arco del 2012. Secondo quanto riferito dallo stato maggiore interforze di Parigi, si tratta di un centinaio di soldati, che sono stati inviati a Cipro in attesa del definitivo rimpatrio. Il ritiro è una decisione soprattutto politica, che intende dimostrare come la Francia intenda passare il più rapidamente possibile il testimone alla forza di pace africana. Secondo quanto stabilito dall’Eliseo entro luglio – data in cui dovrebbero tenersi le elezioni politiche e presidenziali nel Mali – non dovrebbero rimanere più di 2mila effettivi; Parigi intenderebbe tuttavia lasciare una “forza di sostegno permanente” antiterrorismo che operi a fianco dei Caschi Blu – sul modello di quanto già avviene in Costa d’Avorio – e che conterebbe su un migliaio di militari.  A raffreddare gli entusiasmi circa le capacità operative delle forze africane giungono le pessime valutazioni del Pentagono. Le truppe dispiegate in Mali dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentali (Ecowas) sono “completamente incapaci” e non “all’altezza del compito” di combattere contro i miliziani islamici, ha dichiarato un alto funzionario del Pentagono, Michael Sheehan, riferendo davanti alla Sottocommissione del Senato per le forze armate. “In questa fase, la forza Ecowas è del tutto incapace – ha detto il Sottosegretario alla Difesa per le operazioni speciali – quello che vediamo ora è una forza totalmente incapace. Deve cambiare”. La forza africana conta su circa 4.300 soldati inviati da Togo, Senegal, Benin, Ghana, Niger, Sierra Leone, Costa D’Avorio e Burkina Faso, a cui si sono aggiunti 2.000 militari del Ciad. Secondo il funzionario del Pentagono, le forze francesi intervenute nel Paese lo scorso gennaio hanno spinto “molto rapidamente” i miliziani di al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) “oltre il fiume Niger e hanno preso il controllo delle principali città”. Tuttavia, molti dei leader di al Qaeda non sono scappati: “Non sono stati uccisi o catturati, ma le forze francesi hanno smembrato i loro santuari”. Riguardo alla missione Onu in discussione per il Mali, i caschi blu dovrebbero garantire la sicurezza delle città, ma non dare la caccia ai miliziani islamici: “Questo tipo di forza dovrebbe essere in grado di controllare le città e consentire ai francesi di concentrare il proprio contingente ridotto su obiettivi di alto profilo”. La caccia agli estremisti “spetterà ai francesi, forse con il nostro supporto e di altre unità specializzate, forse algerine, se riusciremo a convincerli”, ha aggiunto Sheehan.

Foo EMA Ministero Difesa Francese

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