LONDRA: GLI F-35 B NON ATTERRANNO SE FA CALDO E C’E’UMIDITA’
Ancora problemi nello sviluppo dei cacciabombardieri F-35. I test su questi velivoli nei due esemplari della versione B Stovl (decollo corto e atterraggio verticale) consegnati alla Gran Bretagna e che il governo di Londra intende destinare alle due portaerei classe Queen Elizabet in costruzione per la Royal Navy avrebbero manifestato seri problemi durante la fase di atterraggio. Secondo alcune informazioni riferite dal National Audit Office (organismo di controllo della spesa pubblica paragonabile alla nostra Corte dei Conti) citato dal Guardian, i JSF non sarebbero in grado di atterrare senza essersi primi liberati del carico (ordigni e serbatoi supplementari) “con una temperatura calda, umida e caratterizzata da bassa pressione”. Il ministero britannico della Difesa insiste sul fatto che tutti i problemi saranno superati prima dell’effettivo ingresso in servizio dei velivoli ma le limitazioni emerse in Gran Bretagna ricordano le altre 19 citate in febbraio da un rapporto dell’Operational Test and Evaluation del Pentagono e ampiamente illustrate da Analisi Difesa inclusa quella che vieta a tutti gli F-35 di volare ameno di 40 chilometri dai temporali per il rischio che i fulmini possano provocare l’incendio del carburante nel serbatoio del velivolo. Frutto della trovata , mai adottata in precedenza, di consegnare i primi velivoli ai reparti prima che sia stato completato lo sviluppo del velivolo e dell’intero “sistema F-35”.
“Ad oggi, la flotta degli F-35B ha condotto oltre 400 atterraggi verticali effettuati in tutte le condizioni climatiche” ha replicato Lockheed Martin alle critiche del NAO britannico sottolineando che “nell’ottobre 2011, il velivolo ha effettuato un periodo di due settimane in mare a bordo della portaelicotteri d’assalto anfibio USS Wasp registrando ottimi risultati. Oggi, l’F-35B garantisce prestazioni assolutamente conformi ai parametri di performance richiesti dagli atterraggi verticali. Le performance dell’aereo vengono infine sottoposte a continua validazione da parte delle forze armate USA e dai partner internazionali nell’ambito della fase di sviluppo del programma che si concluderà nel 2017.
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