Radiato l’Artigliere ma cresce l’interesse per l’usato navale italiano

Con la cerimonia solenne dell’ultimo ammaina bandiera è stato radiato dai ranghi della Marina Militare il pattugliatore di squadra (ex fregata) Artigliere ormeggiato al molo 28 dell’arsenale militare di Taranto fin da 31 gennaio del 2012 quando l’unità venne posta in riserva. L’Artigliere è una delle quattro fregate tipo Lupo costruite per l’Iraq  ma che a causa dell’embargo imposto al Pese medio orientale non vennero mai consegnate. Dopo essere stata sottoposta ad una serie di lavori per essere adeguata agli standard Nato entrò in servizio nella Marina italiana nel 1994 venendo classificata pattugliatore di squadra.
Negli ultimi tempi si sono rinnovate le voci circa l’interesse di alcune forze navali ad acquisire alcune delle tante navi che la Marina italiana si appresta a ritirare dal servizio attivo nei prossimi. Radiazioni compensate solo da poche nuove costruzioni che preoccupano il capo di stato maggiore, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che anche recentemente ha ribadito il rischio di estinzione della Marina Militare italiana. Manila sembra voler rivalutare l’idea di acquisire alcune fregate classe Lupo o Maestrale mentre l’interesse per navi logistiche italiane dovrebbe essere venuto meno ora che Manila ha selezionato il cantiere indonesiano PT PAL per realizzare due unità da trasporto e rifornimento. Le fregate dismesse dalla Marina italiana potrebbero interessare anche al Brasile (che sta valutando pure le statunitensi Perry) in cerca di navi di seconda mano da utilizzare per qualche anno in attesa che si sblocchi il programma PROSUPER (Programa de Obtençâo de Meios de Superficie) che prevede la realizzazione di 5 pattugliatori d’altura da 1.800 tonnellate, 6 fregate da 6 mila tonnellate e una nave appoggio rinviato dai tagli al bilanci attuati dal governo brasiliano

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