10.000 ore e un solo casco di volo per l’F-35

Il programma F-35 Lightning II di Lockheed Martin continua il suo percorso verso la maturità, superando a settembre la soglia delle  10.000 ore di volo. Più della metà sono state effettuate soltanto negli ultimi 11 mesi. Nel corso del mese di settembre, gli F-35 hanno volato 6.492 volte per un totale di 10.077 ore di volo. Questo nuovo traguardo raddoppia il numero delle operazioni condotte in sicurezza dall’F-35 nel corso di un solo anno, rispetto alle 5.000 ore di volo raggiunte in sei anni.  Il risultato è stato raggiunto dai velivoli di produzione operativi presso la Eglin Air Force Base, Florida, e presso la Marine Corps Air Station di Yuma, Arizona, dove ha luogo il training per piloti e manutentori F-35, nonché dai velivoli F-35 System Development and Demonstration (SDD) e Operational Test (OT) che operano presso la Edwards Air Force Base, California, la Naval Air Station di Patuxent River, Maryland, e la Air Force Base di Nellis, Nevada. Tutte e tre le varianti – F-35A a Decollo e Atterraggio Convenzionale (CTOL), F-35B a Decollo Corto e Atterraggio Verticale (STOVL), e F-35C Carrier Variant (CV) – hanno preso parte al raggiungimento di questo importante traguardo del programma.

Il 10 ottobre l’F-35 Joint Program Office (JPO) ha informato Lockheed Martin della decisione di interrompere lo sviluppo del casco alternativo previsto dal Programma F-35 per concentrarsi esclusivamente sul casco Rockwell Collins Elbit Systems of America Vision Systems Generation 2 (Gen 2), attualmente utilizzato nella formazione e nei test. Il programma potrà quindi riallocare i circa $45 milioni originariamente destinati allo sviluppo del casco alternativo. Nel 2011, i responsabili del programma e delle aziende coinvolte presero atto dell’esistenza di questioni tecniche legate al casco principale. Per avere la certezza di offrire capacità di combattimento ottimali, il programma cominciò un duplice piano di sviluppo come strategia di gestione del rischio nel caso in cui le questioni tecniche legate al Gen 2 non fossero state risolte in tempo. BAE Systems iniziò a sviluppare un casco alternativo nel settembre 2011.

“La decisione del governo di procedere esclusivamente con il casco principale evidenzia la fiducia che esso ripone nelle performance del casco stesso e nel successo ottenuto nel risolvere le questioni tecniche precedentemente identificate” ha affermato Lorraine Martin, Lockheed Martin Executive Vice President e General Manager del Programma F-35 Lightning II. “Attualmente, oltre 100 piloti F-35 hanno effettuato oltre 6.000 voli per un totale di 10.000 ore complessive utilizzando il casco principale, e i loro feedback sono stati molto positivi. Lockheed Martin, insieme a tutta le aziende coinvolte, continuerà a concentrarsi sullo sviluppo e la messa a punto di questo casco dalle capacità senza precedenti, in supporto della Initial Operating Capability dei vari comparti militari”.

Il sistema Helmet Mounted Display Systems dell’F-35 (HMDS) fornisce ai piloti una situational awareness senza precedenti; il visore del casco riporta tutte le informazioni necessarie per compiere ogni missione – in presenza di qualsiasi condizione atmosferica, durante il giorno o la notte. Inoltre, il Distributed Aperture System (DAS) dell’F-35 garantisce un flusso continuo di immagini in tempo reale verso il casco, grazie a sei telecamere a raggi infrarossi montate all’esterno del velivolo, permettendo ai piloti di “guardare attraverso” la struttura dell’aereo. A partire dai velivoli compresi nel lotto 7 della Produzione Iniziale a Basso Rateo (Low Rate Initial Production, LRIP), il programma introdurrà un casco di terza generazione, dotato di una telecamera con visore notturno migliorato, nuovi display a cristalli liquidi, allineamento automatico e un software potenziato.

ionte Comunicati Lockheed Martin

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