Firmati a Kabul gli accordi con USA E NATO

Sono stati firmati ieri a Kabul  dal consigliere per la Sicurezza nazionale dell’Afghanistan, Hanif Atmar, e dall’ambasciatore Usa, James B. Cunningham gli accordi sulla “sicurezza” tra l’Afghanistan e gli Usa (Bsa) e l’Afghanistan e la Nato (Sofa – Status of force agreement). – “Con i nuovi accordi si apre un nuovo capitolo per la cooperazione tra la Nato, i suoi partner e le forza nazionali afghane di sicurezza” ha detto il segretario generale uscente della Nato, Anders Fogh Rasmussen sottolineando che “con la conclusione della missione Isaf alla fine di quest’anno, l’accordo fornisce la base giuridica per la nostra nuova missione per formare, consigliare e assistere le forze di sicurezza afgane. La firma degli accordi di oggi significa che questa nuova missione a guida Nato può iniziare il primo gennaio 2015, così come previsto”. L’Alleanza atlantica inoltre “rimarrà impegnata per contribuire a finanziare le forze di sicurezza afghane fino al 2017, per aiutare l’Afghanistan a rafforzare ulteriormente le sue istituzioni, e di sviluppare ulteriormente la nostra cooperazione politica e pratica con l’Afghanistan”.

“Oggi è un giorno storico per la partnership tra Stati Uniti e Afghanistan, che aiutera’ a portare avanti i nostri interessi comuni e garantire la sicurezza nel lungo periodo in Afghanistan”. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha salutato la firma sul trattato bilaterale di sicurezza che regolerà la permanenza dei militari americani nel Paese asiatico dopo la fine della missione Nato, in scadenza il 31 dicembre 2014.

“L’accordo rappresenta un invito del governo afgano a rafforzare il rapporto che abbiamo costruito negli ultimi 13 anni e fornisce ai nostri militari la cornice legale necessaria per portare avanti due missioni fondamentali dopo il 2014: individuare i miliziani di al-Qaeda ancora presenti e addestrare, consigliare e assistere le forze di sicurezza afgane” ha detto Obama.Obama, nella nota diffusa dalla Casa Bianca, ha poi affermato il proprio sostegno al nuovo governo afgano, con cui si augura di lavorare per “rafforzare la sovranità, la stabilità e la prosperità” del Paese, in modo da raggiungere il “comune obiettivo di sconfiggere al Qaida e i suoi affiliati”.

L’accordo consente alle truppe americane di rimanere in Afghanistan nel 2015 e conferma la volontà del nuovo presidente Ashraf Ghani di instaurare relazioni diplomatiche più amichevoli con Washington.
I talebani afghani hanno criticato il nuovo presidente Ashraf Ghani Ahmadzai dopo la firma a Kabul degli accordi sulla sicurezza con gli Usa e la Nato. Per i talebani, come riporta l’agenzia di stampa Dpa, “l’amministrazione di Ashraf Ghani cerca di sostenere gli interessi americani in Afghanistan senza tener conto della sensibilità degli afghani, della dignità e dell’integrità del Paese”.  L’Italia, con la Germania, è tra i Paesi che si sono impegnati maggiormente per dare vita alla nuova operazione Resolute Support (in tutto circa 12 mila militari alleati per lo più statunitensi) con una disponibilità a mantenere circa 800 militari a Herat per i prossimi due o tre anni anche se circolano molte voci di una possibile riduzione dell’impegno italiano che renderebbe però difficile o impossibile continuare a mantenere l’attuale ruolo di leadership nel settore occidentale afghano.

Foto AP e Isaf

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