il Qatar rinnova le alleanze a suon di miliardi

Continuano a gonfiarsi i ranghi delle forze aeree del Qatar con la firma negli ultimi giorni di due nuovi contratti per ulteriori 12 Dassault Rafale (oltre ai 24 già ordinati poer 6,3 miliardi di euro) e per 24 Eurofighter Typhoon.

La visita a Doha del presidente francese Emmanuel Macron ha visto firmare contratti per 12 miliardi di euro sia nel sett8re militare che in quello civile

L’emirato ha acquistato 12 cacciabombardieri Rafale, 50 aerei commerciali a medio raggio Airbus A321 e ha firmato una lettera d’intenti per l’acquisto di 490 veicoli blindati VBCI dalla Nexter, ruotati in dotazione anche all’esercito francese che li ha testati in Afghanistan e nel Sahel, per un valore di altri 1,5 miliardi.

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La visita di Macron è strategicamente utile al Qatar per dimostrare al mondo che l’emirato non è isolato sulla scena internazionale nonostante sia stato emarginato da sauditi ed Emirati Arabi Uniti per il suo sostegno alla Fratellanza Musulmana e guardato con sospetto dall’Amministrazione Trump sempre più allineata all’asse israelo-saudita.

“In totale – ha detto Macron in una conferenza stampa – “abbiamo firmato accordi per 12 miliardi di euro, in un segno dell’intensità della nostre relazioni. E abbiamo firmato molti accordi commerciali che riflettono la profondità dei nostri rapporti economici”.

A Rafale fighter jet prepares to land at the air base in Saint-Dizier, France, in this February 13, 2015 file photo. France has been informed by Qatar that the Gulf Arab state intends to buy 24 Dassault Aviation-built Rafale fighter jets, the French president's office said in a statement on Thursday April 30, 2015. Picture taken February 13, 2015. REUTERS/Charles Platiau/Files

Tra le intese siglate quelle tra la società ferroviaria francese Sncf e la compagnia del trasporto pubblico Ratp per un valore di tre miliardi di euro per una nuova linea della metro e di tram per Doha e per la città di Lusail.  Nel corso dei colloqui tra il presidente francese e l’emiro al-Thani si è parlato anche di rafforzare la partnership in vista della conferenza contro il terrorismo che si terrà a Parigi ad aprile del 2018. “Siamo impegnati a combattere il terrorismo con tutti i nostri amici – ha assicurato l’emiro del Qatar –  e siamo pronti a risolvere la disputa” con gli altri Paesi.

Il potenziamento militare del Qatar è del resto in atto da ameno un paio d’anni, cioè da prima che la crisi con Riad esplodesse, con l’acquisto dei 24 Rafale e di 7 navi militari italiane per oltre 5 miliardi di euro senza dimenticare che in giugno Doha aveva firmato con la statunitense Boeing un contratto per 36 cacciabombardieri F-15QA, versione sviluppata appositamente per l’emirato, per un valore di 12 miliardi di dollari e con l’opzione per altrettanti velivoli e miliardi.

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Del resto Doha e Washington sono “obbligati” a trovare intese anche perchè in Qatar gli USA hanno la base aerea di al-Udeid, principale aeroporto militare del Golfo e comando delle forze aeree USA nella regione.

Così ben 36 Rafale e 36 (o forse 72) F-15QA rimpiazzeranno la dozzina di Mirage 2000 che finora hanno difeso lo spazio aereo del piccolo emirato. Aerei a cui vanno aggiunti anche 24 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon venduti dalla Gran Bretagna che per firmare il contratto da 6,8 miliardi di euro ha spedito a Doha il ministro della Difesa, Gavin Williamson (nella foto sotto).

Quest’ultimo contratto comprende anche i missili di MBDA, è simile a quello siglato dall’Italia con il Kuwait per 28 velivoli e offre quindi ricadute valutate tra 1,5 e 2 miliardi di euro anche all’industria italiana e soprattutto a Leonardo, Avio Aero ed Elettronica.

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Solo per le sue forze aeree il Qatar spenderà 30 miliardi  per schierare un centinaio (più le opzioni sugli F-15) di cacciabombardieri decuplicando la consistenza della sua flotta di velivoli da combattimento.

Un potenziamento che in termini di piloti e tecnici potrà essere gestito solo con un ampio ricorso a contractors stranieri anche se pare evidente che un simile rafforzamento militare ha più un valore politico che strettamente militare, assicurando all’emirato il supporto interessato dei principali paesi occidentali.

Foto:  AFP, REuters e

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