Autobomba contro i militari italiani a Mogadiscio

(aggiornato il 2 ottobre alle ore 17,30)

Un VTLM Lince, appartenente ad un convoglio di 5 mezzi italiani, è stato coinvolto questa mattina, alle ore 12:10 locali, in un’esplosione al rientro da un’attività addestrativa a favore della Forze di sicurezza somale.

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Nessun militare italiano è rimasto ferito nell’evento. Il mezzo, con a bordo 4 militari, è stato lievemente danneggiato ed è rientrato in base. L’esplosione è avvenuta a 700 metri circa dalla sede del Ministero della Difesa a Mogadiscio.

I militari italiani operano in Somalia nell’ambito della missione Ue “European Union Training Mission to contribute to the training of Somali National Security Forces” (EUTM Somalia).

Fonti somale hanno successivamente rivelato che l’esplosione è stata provacata da un’autobomba, notizia confernara in seguito anche dal comando della missione europea.

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Fonti locali (le stesse che hanno parlato di militari italiani feriti,circostanza poi smentita) hanno riportato l’ uccisione nell’ esplosione diun numero imprecisato di civili.
In un primo momento si parla di”cinque feriti, tra cui una donna”, ma subito dopo media somali rilanciano la notizia secondo cui “quattro bambini” sarebbero morti per l’ autobomba kamikaze.
Le vittime, secondo altri organidi informazione che citano fonti di polizia e dei soccorritori, sarebbero tre.
L’attentato suicida è stato rivendicato dagli al-Shabaab attraverso ‘ Andalus’ , la radio del gruppo terroristico somalo legato ad al-Qaeda.
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La milizia jihadista oggi è stata attaccata dall’esercito somalo nel sud del Paese lasaciando sul terreno almeno cinque caduti.

Negli scontri, verificatisi 40 chilometri a nord est di Chisimaio, un attacco aereo statunitense in appoggio alle forze governative ha provocato l’uccisione di 9 miliziani, secondo quanto riferito dallo US Africa Command che ha precisato come il raid non abbia provocato vittime civili.

Il raid, hanno reso noto i militari statunitensi, è stato realizzato in collaborazione con il governo somalo e segue un attacco da parte di al-Shabab contro le forze governative del Paese. Si tratta del diciottesimo attacco aereo statunitense compiuto in Somalia nel 2018, in cui sono rimasti uccisi in totale oltre 100 miliziani di al-Shabaab.

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Nel 2017, gli Stati Uniti hanno effettuato 35 attacchi aerei con droni armati in Somalia. Secondo il Bureau of Investigative Journalism, un’organizzazione che si occupa dei raid delle forze armate USA nell’ambito della campagna globale contro il terrorismo islamico, le forze statunitensi hanno ucciso oltre 700 cittadini somali e ne hanno feriti almeno 60 dal 2007, quando hanno iniziato le operazioni militari con velivoli, droni, navi e forze speciali in Somalia.

La missione EUTM Somalia, approvata dal Consiglio Europeo il 15 febbraio 2010. è finalizzata al rafforzamento del Governo Federale di Transizione somalo (TFG), attraverso la consulenza e l’addestramento militare oltre al supporto alle istituzioni somale.

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La missione militare dell’UE opera in stretta collaborazione e coordinamento con gli altri attori della comunità internazionale presenti nell’area d’operazione come le Nazioni Unite, l’African Union Mission in Somalia (AMISOM) e gli Stati Uniti d’America.

La missione EUTM- Somalia bha preso ufficialmente il via il 10 aprile 2010 in risposta all’instabile situazione in Somalia ma venne inizialmente schierata in Uganda, in stretta collaborazione con le forze armate ugandesi (UPDF – Uganda People’s Defence Forces), per garantire l’addestramento delle ricostituite forze armate di Mogadiscio.

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Furono così costituititi un Mission Headquarter (MHQ) presso la città di Kampala (capitale dell’Uganda), una Training Camp (base addestrativa) a Bihanga (250 km a ovest di Kampala) e un ufficio di collegamento in Kenia, presso la città di Nairobi. Si provvide inoltre a creare un nucleo di supporto presso le strutture dell’UE a Bruxelles.

Focus iniziale della Missione fu l’addestramento delle reclute somale al fine di costituire e formare delle compagnie che fossero in grado di condurre operazioni militari di livello basico.

Particolare attenzione, inoltre, fu riposta nella formazione di istruttori somali (Train the Trainers – TTT) al fine di rendere le Somali National Security Forces (SNSF) capaci di gestire in proprio l’addestramento di sottufficiali, truppa e, con il supporto esterno, degli ufficiali e del personale di staff

76e9888f-3991-4118-9c43-ef17c1d59ab0eutmtraineritalianodurantelapropedeuticaaltiroMediumIl crescente impegno della Comunità Internazionale e dell’UE nel processo di stabilizzazione del Corno d’Africa, così come la necessità di conseguire gli obiettivi assegnati alla missione EUTM, hanno successivamente indotto l’EU a prevedere l’ulteriore impegno nonchè uno sviluppo della missione.

Con il passaggio dall’Uganda alla Somalia, la missione ha assunto anche i compiti di advising delle più importanti figure del Ministero della Difesa somalo.

In tale ottica, il Mentoring Advisory Training Element (MATE), costituito da metà aprile 2013 presso il Mogadiscio International Airport (MIA), dal 20 dicembre dello stesso anno ha assorbito anche i compiti di Mission Headquarter, che fino a quel momento era situato in Uganda.

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Dal 2014 l’intera attività della Missione è condotta esclusivamente in territorio Somalo e dal 15 febbraio 2014 la posizione di Mission Commander è stata assegnata all’Italia.

Comandante della Missione EUTM Somalia è attualmente il generale di brigata Matteo Spreafico, che ha assunto l’incarico il 16 luglio 2018.

L’attuale contributo nazionale prevede, dal 1° gennaio al 30 settembre 2018, un impiego massimo di 123 militari e 20 mezzi terrestri, impiegati in vari ambiti, da quello principale dell’addestramento delle Forze Armate somale alla sicurezza dei movimenti e del contingente, dal supporto logistico e amministrativo a quello di staff del comandante.

Fonte: Stato Maggiore Difesa e Ansa

Foto: AP, Cassimada e Difesa.it

 

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