Aquila Blu 2019: novità per gli Alpini

In margine ai Ca.STA 2019, i campionati di sci delle truppe alpine recentemente conclusisi in Alto Adige e nel Veneto, si è svolta a Misurina l’esercitazione dimostrativa Aquila Blu 2019.

L’atto tattico ha visto la presenza di due plotoni alpieri dell’8° Reggimento Alpini, che schierava quindi una componente specialistica di questo tipo, in possesso di particolari capacità tecnico-tattiche, numericamente potenziata rispetto agli organici tradizionali, che prevedono, come noto, la presenza nei reggimenti di un solo plotone alpieri, inserito nella Compagnia Supporto alla Manovra.

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Quello dispiegato dal reparto friulano nell’esercitazione era l’inizio di un percorso formativo che, dando attuazione ad una recente direttiva organizzativa, prevede la graduale costituzione di un plotone alpieri presso ciascuna compagnia alpini (fucilieri), in aggiunta a quello reggimentale già presente.

L’iter formativo per l’acquisizione della qualifica di alpiere prevede, a livello personale di truppa, la frequenza dei corsi basici di sci e roccia della durata di 3 settimane ciascuno, tenuti di norma a livello brigata, e successivamente il superamento dei corsi Mountain Warfare Basic Course, summer e winter di 4 settimane ciascuno e gestiti presso il Centro Addestramento Alpino di Aosta.

I Mountain Warfare Course, nelle varianti invernale ed estiva, sono corsi tecnico-tattici di movimento, sopravvivenza e combattimento su terreni difficili di media ed alta montagna. Preceduti da una rigorosa selezione fisica ed attitudinale, comportano l’apprendimento teorico e pratico di tecniche di sopravvivenza, orientamento e movimento in montagna, in un contesto tattico realistico, con bivacchi all’aperto e  l’utilizzo delle armi e degli equipaggiamenti in dotazione.

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L’obiettivo è poter operare e muoversi tatticamente in ambiente montano in condizioni climatiche e meteo difficili, superando ostacoli naturali ed esercitandosi negli atti tattici fondamentali in condizioni di isolamento operativo. Molta l’attività continuativa prevista sul terreno, con esercitazioni notturne realistiche ed impegnative, che prevedono ad esempio fasi di sci o di arrampicata con l’utilizzo degli NVG, i visori ad intensificazione di luce per la visione notturna.

Attualmente il CEALP organizza, direttamente o presso il dipendente 6° Reggimento Alpini di Dobbiaco, una decina di corsi di Mountain Warfare all’anno, tra estivi ed invernali, ciascuno dei quali prevede un numero limitato di frequentatori, non più di 20 accompagnati da 5-6 istruttori, un rapporto numerico eccellente che consente una formazione accurata per ogni allievo.

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Nella prosecuzione della loro carriera militare ed in relazione al grado o al ruolo ricoperto, gli alpieri potranno poi accedere a successive fasi avanzate di specializzazione. Per loro è prevista, ad esempio, la frequenza dei corsi avanzati di sci e roccia e dei moduli advanced dei due Mountain Warfare Course, dando così vita ad un percorso che li porterà ad affinare ed approfondire le conoscenze tecniche specifiche, anche in relazione alle procedure di soccorso organizzato, e li abiliterà successivamente a pianificare e condurre operazioni in montagna al comando della propria unità in veste di mountain leader.

La costituzione di un plotone alpieri in ogni compagnia, che così verrà a disporre accanto a questo di due plotoni alpini e di un plotone di supporto alla manovra con mortai da 81 mm e missili Spike, renderà disponibile una preziosa pedina operativa che, pur mantenendo se necessario la possibilità di agire unitariamente quale terzo plotone alpini convenzionale, sarà in via prioritaria in grado di fornire alle compagnie una consistente capacità esplorante organica.

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Suddiviso in aliquote di squadra e di team il plotone alpieri fornirà inoltre assistenza tecnica alpinistica alla progressione delle restanti unità del reparto, ad esempio attrezzando le loro vie di movimento, ed assicurerà a ciascun complesso minore quelle capacità tecnico-tattiche di nicchia necessarie a garantire un’adeguata cornice di sicurezza alle operazioni, con controllo delle cime e dei punti dominanti.

Infine dai plotoni recon saranno tratte le squadre soccorso sci-alpinistico previste dalla normativa delle attività addestrative di compagnia, rendendo più agevole il loro svolgimento.

Il progressivo potenziamento delle capacità tecnico-tattiche dei reparti alpini si inserisce nel più vasto quadro del processo di rimodulazione della formazione del personale assegnato alla specialità, un rinnovamento che vede il CEALP assumere un ruolo trainante nell’addestramento, con un’enfasi maggiore che in passato sugli aspetti e le problematiche tattiche, seppur inserite nello specifico contesto ambientale.

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Come noto i VFP1, una figura che costituisce tuttora un’aliquota numericamente consistente del personale di truppa dell’esercito, frequentano ora ai RAV un corso di formazione iniziale di 11 settimane, suddivise tra modulo base di 7 e modulo avanzato di 4. Qui le reclute vengono avvicinate da team di reclutatori delle Truppe Alpine che illustrano loro le possibilità offerta dalla specialità.

Il personale interessato o comunque assegnato alle Truppe Alpine viene pertanto inviato, al termine della formazione di base, al 6° Reggimento Alpini per la frequenza del Modulo Integrato Truppe Alpine – MITALP, un corso formativo di 4 settimane destinato a fornire ai giovani volontari una prima formazione alpina specifica, mirata a fornire la capacità basica di operare in montagna. Sono previste attività di progressione e sopravvivenza operativa in quota e di movimento tattico ed orientamento diurno e notturno, il tutto finalizzate all’apprendimento del corretto impiego dei materiali e degli equipaggiamenti in dotazione.

Il modulo MITALP, che sostituisce il precedente modulo K per truppe alpine, non include, a differenza di quello, la messa in pratica delle procedure tecnico-tattiche della squadra fucilieri in attacco, che sarà pertanto riservata ai reparti di destinazione finale, dove i VFP1 neo assegnati potranno frequentare i corsi basici di sci e di roccia a loro destinati.

 

Alberto ScarpittaVedi tutti gli articoli

Nato a Padova nel 1955, ex ufficiale dei Lagunari, collabora da molti anni a riviste specializzate nel settore militare, tra cui ANALISI DIFESA, di cui è assiduo collaboratore sin dalla nascita della pubblicazione, distinguendosi per l’estrema professionalità ed il rigore tecnico dei suoi lavori. Si occupa prevalentemente di equipaggiamenti, tecniche e tattiche dei reparti di fanteria ed è uno dei giornalisti italiani maggiormente esperti nel difficile settore delle Forze Speciali. Ha realizzato alcuni volumi a carattere militare ed è coautore di importanti pubblicazioni sulle Forze Speciali italiane ed internazionali.

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