L’Algeria aggiorna i Sukhoi Su-24MK alla versione M2

Il successo operativo del bombardiere russo Sukhoi Su-24M2 nella guerra in Siria ha spinto l’Algerian Air Force a richiedere la trasformazione di 40 Su-24MK nella versione M2; a riferirlo è il portale militare locale Menadefense.

Secondo l’organo d’informazione algerino il sistema SVP-24 di cui è dotato il nuovo velivolo è una vera prodezza tecnologica poiché offre alla macchina eccellenti possibilità di precisione anche con l’impiego di armi non guidate di vecchia concezione.

I punti salienti dell’aggiornamento denominato M2 includono appunto questo nuovo sistema integrato di navigazione e puntamento armi (SVP-24), un nuovo head-up display (HUD) ILS-31/KAI-24 e l’aumento della gamma di armi trasportabili inclusi i missili aria-terra Kh-31A/P, Kh-59 e bombe KAB-500S.

E’ proprio il sistema l’SVP-24 (специализированная вычислительная подсистема o sotto-sistema speciale di calcolo) che permettendo un miglioramento significativo della precisione e dell’accuratezza del bombardamento consente nella pratica di utilizzare delle semplici bombe a caduta libera della serie FAB, KAB, OFAB, BetAB e RBK con un ovvio rapporto costo-efficacia estremamente positivo rispetto alle bombe guidate di ultima generazione dai costi sensibilmente più alti.

Questo sottosistema include nel dettaglio un computer di calcolo della traiettoria, rilevatori atmosferici e di inerzia, il suddetto nuovo HUD KAI-24 e un data-link a banda larga crittografato; la somma delle capacità di tutti questi sottogruppi interroga costantemente i satelliti di posizionamento (Glonass/GPS) sulla posizione esatta del velivolo rispetto all’obiettivo, il tutto mentre vengono calcolate le condizioni meteo (pressione, umidità, velocità del vento), la velocità e l’angolo di attacco del velivolo al fine di creare un’informazione trasmessa al pilota che dovrà soltanto sganciare le sue bombe nel momento segnalato.

Il vantaggio di questo sistema che non richiede tra l’altro una visuale sul bersaglio da parte del pilota o un’illuminazione laser è il poter operare giorno e notte a quote di oltre i 5000 metri rendendo di fatto il velivolo immune ai lanci di missili MANPADS o dell’artiglieria antiaerea e con un CEP (probabilità di errore circolare) non superiore ai 5 metri.

Secondo il portale algerino diversi aerei sarebbero già stati ricevuti al nuovo standard e testati con risultati – secondo gli equipaggi locali – definiti impressionanti.

I media sostengono che in teoria il Su-24M2 sarebbe riservato alle sole Forze Aerospaziali russe, tuttavia, pare che l’Aeronautica algerina sia l’unico paese alleato della Russia ad aver ottenuto l’autorizzazione alla modifica; non tralasciando infine una decina di Su-24M2 destinati alle Forze siriane e ricevuti in regalo da Mosca (i primi due consegnati già ben tre anni fa, come trattato a suo tempo da Analisi Difesa).

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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