Burkina Faso nel mirino dell’offensiva jihadista nel Sahel

Almeno 24 soldati sono stati uccisi durante un attacco di gruppi armati terroristici nel nord del Burkina Faso il 19 agosto.”Di prima mattina la base militare del dipartimento di Koutougou nella provincia di Soum è stata oggetto di un attacco”, ha dichiarato in una nota lo Stato maggiore di Ouagadougou.

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“Un rapporto provvisorio affermava che sono stati uccisi almeno dieci soldati e che ci sono molti feriti” ma il bilancio definitivo è stato ben più grave. Gli assalitori hanno usato armi pesanti e hanno bruciato gran parte della base e del materiale militare, ha riferito una fonte di sicurezza all’agenzia di stampa AFP.

“In risposta a questo attacco barbaro, una grande operazione aerea e di terra ha portato alla neutralizzazione di numerosi aggressori”, ha poi detto lo staff generale senza fornire ulteriori dettagli.

Secondo quanto riferito, le operazioni militari, inclusi i raid aerei, avrebbero ucciso “diversi” combattenti. Ma al momento l’identità degli aggressori e la loro affiliazione non è stata rivelata

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Il Burkina Faso ha dovuto far fronte ad un’ondata crescente di violenza jihadista negli ultimi quattro anni, iniziata nel nord da allora sempre diffusa anche ad est, vicino ai confini con il Togo e il Benin.

L’attacco islamista più pesante contro l’esercito del Burkina fino a ieri aveva causato la morte di 12 soldati a Nassoumbou, sempre nella provincia di Soum, nel dicembre 2016.

In quell’occasione più di 40 jihadisti a bordo di fuoristrada e motociclette avevano attaccato un posto militare vicino al confine con il Mali.

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La maggior parte degli attacchi nell’ ex colonia francese sono attribuiti al gruppo Ansarul Islam, che è emerso vicino al confine con il Mali nel dicembre 2016, e al Jnim (Gruppo di sostegno all’ Islam e ai musulmani), che ha giurato fedeltà ad al-Qaeda nel Maghreb islamico.

Si ritiene che questi gruppi siano responsabili di circa 500 morti dal 2015 ad oggi nel paese africano in cui la stessa capitale, Ouagadougou, è stata attaccata tre volte.

Il presidente del Burkina Faso, Roch Marc Christian Kaboré, ha indetto tre giorni di lutto nazionale per commemorare i 24 militari uccisi nell’attacco a Koutougou.

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“Il 19 agosto resterà un punto oscuro nella vita del nostro esercito. Si tratta di un bilancio pesante che ci sfida”, ha dichiarato il capo dello Stato. Il Burkina Faso da anni riceve aiuti e addestramento militare dalle firze statunitensi e francesi e coopera strettamente con l’operazione francese Barkhane e la forza multinazionale antiterrorismo istituiti con i paesi vicini.

Dopo l’attacco il principale partito di opposizione, l’Unione per il progresso e il cambiamento (Upc), ha chiesto al governo di dimettersi, accusandolo di non aver saputo contrastare la crescente minaccia jihadista che ha ucciso centinaia di civili e causato la fuga di oltre 150 mila civili. “

È una squadra di governo sopraffatta dalla svolta degli eventi”, ha dichiarato l’Upc in una nota.

La violenza islamista nel nord e nell’est del Burkina Faso è in aumento negli ultimi mesi, con centinaia di morti registrati dall’inizio dell’anno e oltre 150 mila sfollati a causa degli attacchi.

Foto AFP e Reuters

 

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