Accordo tra Parigi e Berlino su export militare, caccia e tank del futuro

Al Consiglio ministeriale franco-tedesco del 16 ottobre a Tolosa, Francia e Germania hanno raggiunto accordi su tre questioni delicate nel campo della difesa in cui sono stati varati programmi congiunti.

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Si tratta del Future Combat Aircraft System (FCAS), del Future Tank (MGCS) e dell’export dei prodotti militari realizzati congiuntamente dai due Stati.

“È andato bene, al di là delle nostre aspettative”, ha detto alla stampa francese un funzionario dell’entourage del ministro della Difesa, Florence Parly. Circa il nuovo caccia i due paesi hanno raggiunto un accordo per il lancio entro gennaio 2020 dei contratti per la ricerca e sviluppo sui cinque pilastri del programma: piattaforma, sistema di sistemi, propulsione, vettore remoto (drone) e simulazione.

Un contratto di 150 milioni di euro, che finanzierà il lancio di un attesissimo dimostratore da parte dei dipartimenti di ricerca di Dassault Aviation e Airbus che Parigi e Berlino vorrebbero veder volare nel 2026. I caccia e i droni che lo accompagneranno entreranno in servizio in Francia e Germania entro il 2035/2040.

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Rinviata, ma da risolvere entro un mese la “frizione” tra i produttori di motori Safran e MTU, quest’ultimo supportato dal Bundestag, circa la ripartizione del carico di lavoro.

Se non fosse possibile trovare una soluzione alla disputa Parigi e Berlino hanno concordato di andare avanti col programma senza attendere un accordo tra i due produttori di motori.

Sul fronte del nuovo carro armato, dopo una trattativa di due ore e mezza tra i ministri Parly e Annegret Kramp-Karrenbauer, è stata raggiunta l’intesa per dare il via a un contratto di studio dell’architettura del programma che dovrebbe essere firmato nel primo trimestre del 2020 dai tre gruppi industriali interessati (Nexter, Krauss-Maffei Wegmann e Rheinmetall) che hanno già sottoscritto una Lettera d’Intenti.

Dopo quasi un anno di diatribe tra francesi e tedeschi circa l’export di armamenti soprattutto diretto verso paesi del Medio Oriente, Parigi e Berlino hanno trovato un accordo rispettoso della sovranità di ogni Stato” come ha sottolineato una fonte francese citata da La Tribune.

DDM FREDERIC CHARMEUX - CONSEIL DES MINISTRES FRANCO ALLEMAND A LA PREFECTURE DE TOULOUSE EN PRESENCE DE MONSIEUR EMMANUEL MACRON PRESIDENT DE LA REPUBLIQUE FRANCAISE ET DE MADAME ANGELA MERKEL CHANCELIERE DE LA REPUBLIQUE FEDERALE D' ALLEMAGNE

I due paesi hanno firmato “un accordo giuridicamente vincolante sulle regole di controllo delle esportazioni di armi per programmi sviluppati congiuntamente”, ha affermato con una nota lo stesso 16 ottobre l’Eliseo.

Questo accordo è considerato “molto soddisfacente” per la Francia sui tre punti che dividevano Parigi e Berlino: i programmi in cooperazione tra i due paesi, le esportazioni del gruppo franco-tedesco per i mezzi terrestri KNDS (Nexter e Krauss-Maffei Wegmann – KMW) e la fornitura di apparecchiature e componenti tedeschi che equipaggiano i sistemi di armi francesi.

Diatriba risolta con l’accordo che rimuove ogni ostacolo alla vendita futura di GCAS e nuovo tank franco-tedesco mentre sui prodotti già esistenti al di sotto della soglia del 20% di componenti tedesche in programmi francesi, Berlino non aveva voce in capitolo per contestare l’esportazione qualunque possa essere la destinazione. Condizione che vale ovviamente per la componentistica francese su mezzi tedeschi destinati all’export.

“L’accordo sulle esportazioni di armi sigilla la fiducia reciproca tra Francia e Germania ed è la condizione per il successo di progetti comuni come il carro armato e l’aereo da combattimento del futuro” ha sottolineato l’Eliseo.

 

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