Il-112V e Il-76MD-90A: le priorità di Ilyusin per la Difesa russa

Il direttore generale della società OJSC Ilyushin Aviation Complex, Yuri Grudinin, ha riferito all’agenzia TASS circa i due attuali e più importanti programmi aziendali per la Difesa russa: il futuro aereo da trasporto leggero Ilyushin Il-112V e il nuovo aereo da trasporto pesante Il-76MD-90A.

Circa l’Il-112V (argomento ampiamente seguito da Analisi Difesa e sul nostro canale Telegram), che ricordiamo aver effettuato il primo volo lo scorso 30 marzo, Grudinin ha affermato che il prototipo farà il suo secondo volo nel 2020.

Dalla data del primo volo infatti e per tutto il 2019 il velivolo è stato sottoposto a numerose modifiche poiché com’è noto, l’Il-112V si è rivelato più pesante di almeno due tonnellate rispetto a quanto stabilito dai requisiti emessi dalla Difesa russa.

“Abbiamo già intensificato i lavori per ridurre il peso della struttura – ha dichiarato Grudinin – e abbiamo ben chiaro come operare tanto che sulla macchina che ha volato la scorsa primavera il peso al decollo è stato ridotto di oltre mille chilogrammi.”

Tra gli escamotage utilizzati sicuramente un più largo uso di materiali compositi nella struttura dell’aeromobile oltre che nei sistemi, inclusi motori, eliche e altre attrezzature.

“Questo lavoro di modifica su modifica è all’ordine del giorno qui in azienda!” – ha commentato Grudinin “Un secondo velivolo è attualmente sottoposto a prove statiche presso lo TsAGI (l’Istituto Aeroidrodinamico Centrale intitolato a “N. E. Zhukovsky”) ma bisogna capire che lì non sono più possibili miglioramenti radicali.”

Il primo velivolo (sottoposto agli alleggerimenti in corso d’opera) secondo Grudinin volerà nel primo trimestre del 2020. Per quanto riguarda la terza e quarta cellula, il bureau russo prevede di realizzarli entro la fine del 2021, mentre dal 2022 entreranno a far parte dei programmi di collaudo aziendali.

“È su queste macchine – ha proseguito Grudinin – che sarà implementata l’intera gamma di misure di riduzione del peso che attualmente non possono essere effettuate sulla prima cellula.”

A proposito della versione civile dell’Il-112(T) Grudinin ha spiegato che “parallelamente alla certificazione dell’IL-76MD-90A lo stesso lavoro è in corso sull’Il-112. Questo aereo dovrà sostituire l’An-26 e pertanto sarà d’interesse per le compagnie Polar Airlines, KrasAvia e altre compagnie aeree operanti in Siberia e nell’Estremo Oriente russo. Siamo pronti a rendere molto invitante il prezzo dell’Il-112T affinché possa esserci una risposta positiva da parte del mercato; ma è ovvio che per questo dovremo usufruire di tutte le misure di supporto statale, compresi i sussidi alle compagnie aeree che operano in regioni remote del Paese. Penso che in questo modo sia del tutto plausibile vendere non meno di cinquanta Il-112T.”

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In merito all’ultima e più moderna variante dell’Il-76, ovvero l’Il-76MD-90A, Grudinin ha affermato che il prossimo futuro vedrà una forte velocizzazione del processo produttivo finora rallentato sotto molti aspetti.

“Abbiamo lanciato presso l’Aviastar-SP una catena di montaggio automatizzata per la produzione degli Il-76MD-90A; un nuovo sistema che, rispetto alla tecnologia precedentemente utilizzata ridurrà la laboriosità del montaggio degli aerei del 38%. La linea infatti è composta da dieci stazioni robotiche per la realizzazione della fusoliera, delle ali, delle unità di coda e stazioni per il montaggio di centrali elettriche e sistemi aeronautici con un sistema di localizzazione laser che fornisce un collegamento ad alta precisione di tutti gli elementi del velivolo.”

Secondo il direttore tecnico dell’UAC Yuri Tarasov, durante la progettazione di questa nuova catena di montaggio è stato fornito un sistema di informatizzazione digitale per la gestione delle apparecchiature di linea e il monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori, un insieme che è strettamente integrato con l’ambiente ad elevata automazione della fabbrica.

Parola d’ordine: aumentare il rateo di produzione finora andato a rilento. Dall’inizio di quest’anno Ilyushin ha consegnato tre velivoli al cliente, il quarto è stato consegnato per i test a terra e le prove di volo aziendali, mentre il quinto velivolo è nell’officina di assemblaggio per la fase finale di produzione. L’obiettivo aziendale, nelle parole di Grudinin, è quello di riuscire a realizzare almeno 10-12 esemplari a partire dal 2020 e addirittura di 18 velivoli a partire dai successivi anni.

Sono 39 gli Il-76MD-90A ordinati dalla Difesa russa con un apposito contratto siglato nel 2012 per un valore di circa 140 miliardi di rubli; stime future parlano tuttavia di non meno di 100 esemplari totali per le Forze Aerospaziali russe.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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