Stato Islamico: il mistero dietro la possibile cattura dell’erede di al-Baghdadi

Mistero fitto sulla cattura di quello che si riteneva essere la nuova guida dello Stato Islamico dopo l’uccisione di Abu Bakr al-Baghdadi il 26 ottobre scorso dalle forze americane nel corso di un raid nella provincia siriana di Idlib.

Il 20 maggio è stata annunciata la cattura di Abdulnasser al-Qardash “dopo un’accurata operazione d’intelligence”, affermano i servizi segreti guidati fino a un mese or sono dall’attuale premier iracheno Mustafa al-Kadhimi.

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Il 31 ottobre scorso il Consiglio della Shura dello Stato Islamico confermò la morte di al-Baghdadi e la nomina del suo successore, AbuIbrahim al-Hashimi al-Qurayshi con un audio di circa 8 minuti diffuso da al-Furqan, l’organo ufficiale di informazione dell’IS.

Qardash è considerato da Baghdad il vero nome di Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi (il cui nome viene traslitterato in molti modi diversi, senza contare gli alias), originario della città irachena nord-occidentale di Tell Afar e prima dell’invasione anglo-americana dell’Iraq nel 2003 serviva nell’esercito di Saddam Hussein.

L’uomo finito nelle mani dei servizi segreti iracheni sembra essere lo stesso catturato in Siria il 7 maggio dalle forze speciali (HAT) delle Forze Democratiche Siriane, le milizie curdo -arabe sostenute dagli USA che controllano i territori a est del fiume Eufrate.

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In un articolo pubblicato il 12 maggio Analisi Difesa riferì che al-Qardash era stato catturato dalle forze d’élite curde (HAT, nella foto sopra) insieme alle forze statunitensi un’operazione ad al-Zar, nella provincia di Deir Ezzor, come venne confermato dalla Coalizione che operò lo definì un comandante di medio livello.

Le SDF precisarono che l’uomo era stato trasferito altrove per essere interrogato, versione che spiegherebbe la sua “comparsa” nelle mani dei servizi segreti di Baghdad giustificata anche dal fatto che al-Qurayshi è cittadino iracheno. Sembrerebbero quindi esserci dubbi sul suo ruolo all’0interno dello Stato Islamico, non sarebbe chiaro se si tratti del leader del “nuovo Califfo” o solo di un leader di medio livello.

Lo stesso Abdulnasser al-Qardash, in una intervista esclusiva alla tv saudita al-Arabiya ha ammesso di esser “stato molto vicino” ad al-Baghdadi ma di non esserne l’erede, indicato invece nel quasi omonimo Abdullah Qaradash, meglio noto col nome di Abu Ibrahim Qurayshi o con quello di Haji Abdallah (il vero nome sarebbe Amir Mohammed Abdul Rahman al Mawli al Salbi) e che risulta ancora latitante.

Il 20 maggio Repubblica ne ha delineato il profilo con un documentato articolo di Giampaolo Cadalanu: Al Mawla è nato a Tal Afar, nel nord Iraq, da una famiglia di origine turkmena. Dopo studi islamici all’università di Mosul, ai tempi di Saddam Hussein è entrato nell’esercito iracheno. L’intervento americano lo ha spinto a entrare nei ranghi di Al Qaeda. Nel 2004 è stato imprigionato a Camp Bucca, dove ha incontrato Al Baghdadi. Da quel momento in poi, sarebbe cominciata la sua ascesa.

Su di lui il Dipartimento di Stato Usa aveva subito messo una taglia pari a cinque milioni di dollari. Anche se sulla testa del predecessore c’era una taglia pari a cinque volte questa cifra, sarebbe sbagliato considerare Al Mawla come una pedina di poco conto. Nonostante il profilo mediatico basso, suggerito forse da motivi di sicurezza, è considerato l’ideatore dell’offensiva contro Sinjar e del genocidio della comunità yazida, ma anche lo stratega della conquista di Mosul.

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Si tratterebbe quindi di due uomini diversi, come dimostrerebbero anche le fotografie: in alto l’uomo in mano ai servizi segreti iracheni, in basso quello si ritiene essere il capo dell’IS. Non si può escludere che i due siano parenti, entrambi provengono da Tal Afar dove il cognome al-Qaradash risulta molto diffuso.

In un’intervista esclusiva ad al-Arabya, il prigioniero ha rivelato che i leader dello Stato islamico, su richiesta dello stesso al-Baghdadi, hanno rivisto in questi anni la strategia dell’organizzazione dopo aver perso gran parte del territorio occupato tra il 2014 e il 2015 tra Siria e Iraq. Qardash, che era membro del Consiglio dei delegati del gruppo, ha ammesso di aver ricoperto molti incarichi militari durante gli ultimi anni in Siria come in Iraq.

Durante l’intervista, Qardash ha rivelato le differenze all’interno dell’organizzazione tra arabi e stranieri, rivelando anche il furto di fondi e la distrazione dei soldi destinati alle famiglie durante le battaglie degli ultimi anni a cui si sono aggiunte dispute riguardo all’uccisione dei prigionieri.

L’intelligence irachena ha diffuso una mota in cui definisce ”Qardash responsabile della produzione e dello sviluppo del gas mostarda, usato per attaccare le forze irachene nel Paese. ‘Ha svolto un ruolo di spicco nel processo di negoziazione tra il gruppo e le sue fazioni, così come con altri movimenti terroristici” aggiungendo un suo coinvolgimento diretto in attacchi condotti a Kobane, Palmyra, Aleppo e Damasco ma restano molti dubbi circa la credibilità dei servizi segreti di Baghdad in questa vicenda.

Al di là della cattura di Qardash ad opera dei curdi siriani, resta il sospetto che l’intelligence irachena abbia voluto ingigantire il ruolo del prigioniero per dare lustro e prestigio al suo comandante neo nominato premier iracheno.

Foto Twitter, Al-Arabya. Stato Isamico e SDF

 

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