Trump riduce le truppe in Germania e in Europa: altri caccia F-16 ad Aviano

Il Pentagono ridurrà la presenza di forze statunitensi in Germania e, complessivamente, in Europa nell’ambito di un programma reso noto dal Segretario alla Difesa Mark Esper il 29 luglio.

Voluta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la riduzione delle forze in Germania interesserà 11.900 militari facendo scendere il numero di militari statunitensi nel paese europeo da 34.500 a 22.600:  in 6.400 sono destinati a essere rimpatriati e in 5.500 verranno ridislocati in altri paesi NATO quali Italia, Belgio, Romania e Polonia.

Le basi militari USA in Germania coinvolte saranno le seguenti:

  • Vilseck, Grafenwoehr e Wildflecken (Baviera) da dove 6.400 militari dell’Us Army inclusi il 2° reggimento Cavalleria su veicoli Stryker, un reparto genio e altre unità minori verranno rimpatriati negli Stati Uniti
  • base aerea di Spagndahlem (in Renania-Palatinato) – i 30 caccia F16C/D del 480° Squadrone dell’USAF verranno rischierati ad Aviano (Italia) insieme a 4mila militari e loro famigliari. “Uno squadrone di caccia sarà riposizionato in Italia, avvicinandolo alla regione del Mar Nero e rendendolo così in grado di essere impiegato negli schieramenti a rotazione lungo il fianco sudorientale della Nato”, ha detto Esper.

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Inoltre, la sede del Comando degli Stati Uniti per l’Europa (Eucom) verrà trasferita da Stoccarda a Mons, in Belgio, dove ha sede il Quartier generale supremo delle forze alleate della Nato in Europa (Shape) .

Il comandante di Eucom, generale Tod D. Wolters, ha annunciato che “il trasferimento del quartier generale di Eucom e del comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti in Europa dalla Germania al Belgio consentirà di accorpare queste organizzazioni con il Quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa (Shape, l’ente della Nato responsabile delle attività di comando sulle forze alleate impiegate in operazioni in Europa e nel resto del mondo)”, ha aggiunto Wolters, secondo il quale il ricollocamento consentirà di concentrare in Belgio le operazioni del quartier generale militare Usa in tutta Europa, migliorando il coordinamento tra i diversi comandi.

Nel dettaglio si sposteranno in Belgio tre quartier generali di Brigata, un battaglione per la difesa aerea e un battaglione del Genio, tutti diretti in Belgio mentre due “organizzazioni più piccole di supporto si sposteranno in Italia” (insieme allo squadron di F-16 dell’USAF), ha detto il generale. Precisando che tutto ciò avrà bisogno di “mesi per la pianificazione e anni per l’esecuzione”,

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Wolters ha aggiunto che il Dipartimento della Difesa Usa sta valutando anche la possibilità di ricollocare il quartier generale del Comando Usa per l’Africa (Africom anch’esso basato a Stoccarda e che condivide molte delle strutture e dei reparti di supporto con Eucom) in un luogo ancora da stabilire.

Infine verrà rinviato il previsto trasferimento dalla base aerea britannica di Mildenhall a quella tedesca di Ramstein di unità aeree di forze speciali (352° Special Operations Wing) con MC-130J (67th Special Operations Squadron) e convertiplani CV-22 (7th Special Operations Squadron)  e per il rifornimento in volo (100° Air Refueling Wing) con tanker KC-135.

 

Le motivazioni

Esper ha spiegato che lo spostamento di truppe si inserisce nei programmi per una maggior flessibilità nel dispiegamento delle forze militari in Europa ma è evidente che la decisione è di “punire” la Germania e ha più di una ragione politica oltre alla volontà di Donald Trump di riportare a casa un buon numero di militari all’estero per ragioni elettorali.

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Gli USA criticano da molti anni (anche con l’Amministrazione Obama) la Germania per la sua politica finanziaria restrittiva che impone all’Europa e considerata un fattore critico per la crescita economica globale e inoltre criticano Berlino per i suoi stretti rapporti energetici con la Russia e commerciali con la Cina oltre che per le spese militari ritenute insufficienti e lontane dal 2% del Pil richiesto dalla NATO ma finora raggiunto da ben pochi Stati membri.

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Come ha ricordato il sito Formiche.net, Incontrando alla Casa Bianca il presidente polacco Andrzej Duda (nella foto sotto), Trump aveva anticipato nel giugno scorso che “stiamo per ridurre le nostre forze in Germania; alcune torneranno a casa, e altre andranno in altri posti; la Polonia sarà uno di questi” aggiungendo che “la Germania sta pagando miliardi di dollari alla Russia per forniture d’energia” con un chiaro riferimento al gasdotto Nord Stream 2. “Tu spendi miliardi di dollari a favore della Russia, e noi ti difendiamo dalla Russia? Credo che non funzioni così”.

Il rischieramento statunitense, oltre ritirare dalla Germania l’unico reparto dell’USAF di cacciabombardieri e l’unica unità di manovra da combattimento dell’US Army, avrà consistenti ricadute sull’indotto economico della Baviera e della Renania -Palatinato.

Solo a Spanghdalem i dipendenti civili tedeschi sono 800, senza contare l’indotto. Ricadute positive invece per i paesi europei in cui verranno rischierati i reparti statunitensi e soprattutto per l’Italia poiché il trasferimento ad Aviano del personale e dei mezzi del 480° Squadron implicheranno ritorni molto positivi sull’economia friulana.

Come ha ammesso lo stesso Esper, il trasferimento del personale militare Usa dalla Germania costerà probabilmente diversi miliardi di dollari. “In base alle nostre stime, (l’operazione) richiederà diversi miliardi di dollari”, ha detto il capo del Pentagono.

 

Le reazioni

Il ritiro delle forze dalla Germania è criticato al Congresso di Washington anche da molti repubblicani. La decisione dell’amministrazione presidenziale Usa di ritirare parte del contingente militare statunitense di stanza in Germania, collocandolo altrove in Europa, costituisce un “grave errore”, e “uno schiaffo al volto di un amico e un alleato cui dovremmo invece avvicinarci, nel nostro comune impegno a dissuadere le aggressioni di Russia e Cina” ha scritto il senatore repubblicano Mitt Romney. Secondo Romney, le tensioni tra Washington e Berlino, alimentate dalla Casa Bianca, costituiscono “un regalo alla Russia”.

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Secondo Romney, la decisione di Trump di ridurre la presenza militare statunitense in Germania “potrebbe portargli una dote temporanea sul fronte della politica domestica, ma le conseguenze saranno durevoli e dannose per gli interessi americani”.

Con la riduzione del proprio contingente in Germania da 34.500 a 22.600 effettivi, gli Stati Uniti non stanno rafforzando la Nato, ma fanno “esattamente al contrario” ha detto Norbert Roettgen, presidente della commissione Affari esteri del Bundestag e candidato alla presidenza dell’Unione cristiano-democratica (Cdu).

Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano “Augsburger Allgemeine”, Roettgen ha definito “deplorevoli” le dichiarazioni di Esper e ha aggiunto: “Ho sempre sottolineato che i soldati statunitensi sono i benvenuti in Germania e ho sperato che si potesse impedirne il ritiro”.

Per il presidente della commissione Affari esteri del Bundestag, con la riduzione della loro presenza in Germania, “l’efficacia delle Forze armate statunitensi non è aumentata, ma ridotta, soprattutto in considerazione della Russia e dei conflitti in corso in Medio Oriente”. Roettgen ha, quindi, evidenziato: “Naturalmente, i militari statunitensi forniscono un contributo alla sicurezza della Germania, ma è la Germania che serve principalmente agli Stati Uniti come centro logistico per la propria presenza militare internazionale”.

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Il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, ha accolto invece con soddisfazione la rinnovata promessa da parte degli Stati Uniti di trasferire in Polonia parte delle truppe ritirate dalla Germania.

“Ci saranno più soldati Usa, Esper ha riaffermato i nostri precedenti accordi e ha indicato la possibilità di un ulteriore aumento del numero di militari statunitensi in Polonia”.

Ognuno sembra quindi osservare l’iniziativa degli USA filtrandola attraverso gli interessi nazionali mentre l’aspetto su cui in pochi sembrano comcentrarsi è che, al di là dei ridispiegamenti da un partner NATO all’altro, oltre 6mila militari statunitensi verranno ritirati dall’Europa.

Un aspetto che non sembra invece sfuggire a Mosca dove si saluta il ritiro di alcune migliaia di soldati statunitensi dall’Europa. “Meno soldati americani sono presenti sul continente europeo, più tranquilla sarà l’Europa” ha detto Dmitri Peskov, il portavoce del presidente russo Vladimir Putin.

Peskov ha aggiunto che “dopo la fine della contrapposizione a blocchi dell’era della guerra fredda, non vi è alcun evidente pericolo o reale minaccia” anche se “si possono sempre inventare un numero qualsiasi di minacce effimere”, ha aggiunto ironicamente.

Foto US DoD e Casa Bianca

 

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