Il caccia stealth di quinta generazione turco TF-X volerà nel 2023

Gli Stati Uniti hanno negato ad Ankara la fornitura dei cacciabombardieri F-35 per “punire” gli acquisti di armi russe (sistemi di difesa aerea a lungi raggio S-400) ma Recep Tayyp Erdogan risponde annunciando che il caccia di quinta generazione di produzione nazionale TF-X volerà nel 2023.

Lo ha dichiarato lo Erdogan alla rivista Turkish Kriter: “Il nostro aereo da combattimento, realizzato con risorse e tecnologie nazionali in ogni sua fase di sviluppo, dalla progettazione alla produzione, volerà nel 2023”, ha detto Erdoğan in un’intervista pubblicata il 12 luglio.

Haka e Erdogan

Erdoğan ha lodato il ruolo del suo governo nel dare impulso all’industria della difesa turca, affermando di aver innalzato l’autonomia nazionale in questo settore dal 20% al 70% in base a un programma che prevede entro i prossimi anni che a Turchia non debba dipendere da fornitori stranieri per le sue esigenze militari.

Il primo caccia indigeno turco, sviluppato Turkish Aerospace Industries (TAI), sarà quindi pronto a volare in occasione del centenario della Repubblica Turca.

I ritardi maturati nello sviluppo del velivolo e del motore di produzione nazionale sembravano aver fatto slittare la data del primo volo al 2025 ma nel marzo scorso Temel Kotil, amministratore delegato di TAI ha confermato che il caccia volerà nel 2023 propulso da due motori GE F110 prodotti su licenza in Turchia da  TUSAŞ Engine Industries (TEI) per equipaggiare i caccia F-16, in attesa dello sviluppo di un motore interamente nazionale da parte di TRMotor.

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Nel gennaio 2017 Londra e Ankara firmarono un accordo (foto a lato) del valore di oltre 100 milioni di sterline per lo sviluppo del nuovo caccia turco che ha portato i turchi ad acquisire tecnologie soprattutto da Bae Systems e da Rolls Royce che aveva proposto il motore EJ2000 dell’Eurofighter Typhoon.

Il TF-X avrà due motori da oltre 9mila chili di spinta ognuno, un peso massimo di 27,2 tonnellate, 19 metri di lunghezza, 12 di apertura alare e una velocità di Mach 2.

Nell’intervista Erdoğan ha ricordato che quando il suo partito Giustizia e Libertà (AKP) raggiunse il potere nel 2002 la Turchia aveva solo 62 programmi nazionali nel settore dell’industria della Difesa con un budget allocato di 5,5 miliardi di dollari contro i quasi 700 programmi per un volume di 60 miliardi di oggi.

“Negli ultimi cinque anni, abbiamo avviato 350 programmi” ha affermato Erdogan.

La spesa militare turca è cresciuta dell’86% negli ultimi dieci anni con un incremento del 24.7% nel 2019 e di un ulteriore 5,8% nel 2019 raggiungendo i 20,4 miliardi di dollari secondo i dati del SIPRI.

 

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