Fregate Fincantieri per la Grecia?

Fincantieri potrebbe puntare a un nuovo successo di export per le fregate FREMM dopo che la Grecia avrebbe mostrato interesse all’acquisto di 4 unità di questo tipo per potenziare e ammodernare la propria Marina.

Lo riporta il quotidiano greco Kathimerini riferendo che la Grecia sta valutando una proposta di Fincantieri e Leonardo per la fornitura di quattro fregate multimissione FREMM . Il giornale ricorda che tali unità costituiscono “la spina dorsale della Marina Militare Italiana” che ne possiede 8 destinate a diventare 10 a programma completato.

Il giornale greco evidenzia anche  che “la FREMM di Fincantieri è stata selezionata come progetto di piattaforma dalla US Navy per la sua fregata di nuova generazione nota come FFG (X)” (classe Constellation) e che due FREMM sono state recentemente acquisite dall’Egitto.

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Kathimerini sostiene inoltre che la Marina Greca sia interessata ad acquisire in tempi rapidi due fregate già in servizio in Italia come “soluzione intermedia” in attesa dell’ingresso in servizio delle unità di nuova costruzione citando quali soluzioni intermedie fregate FREMM o classe Maestrale.

In attesa di conferme e precisazioni la notizia si presta a diverse valutazioni. Innanzitutto l’interesse per le fregate di Fincantieri rischia di togliere alla Francia il monopolio europeo delle nuove forniture militari alla Grecia, favorite anche dalla netta presa di posizione di Parigi al fianco di Atene e contro l’espansionismo turco nel Mediterraneo.

In quest’ottica negli ultimi mesi la Grecia ha stretto relazioni militari con Egitto ed Emirati Arabi Uniti, ha annunciato la prossima acquisizione di cacciabombardieri Rafale francesi e sta negoziando la fornitura di 24 F-35A statunitensi.

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Nelle intese con la Francia annunciate nel settembre 2020 era prevista anche una robusta componente navale con l’acquisto di  4 fregate non meglio specificate ma con ogni probabilità Frégates de Défense et d’Intervention da 4.500 tonnellate FDI Belharra di Naval Group, la consegna in tempi rapidi di 2 fregate classe Lafayette di seconda mano e l’ammodernamento delle 4 fregate classe Hydra (Meko 200HN) in servizio con la Marina Greca dalla prima metà degli anni ’90.

Un “pacchetto” navale per il quale Atene prevede di investire 5 miliardi di euro puntando su un ampio coinvolgimento dell’industria nazionale.

Un’ eventuale affermazione delle navi di Fincantieri in Grecia costituirebbe un nuovo successo della cantieristica militare italiana a spese di quella francese dopo il mega-contratto per la flotta del Qatar e la fornitura di due FREMM all’Egitto.

Difficile però ritenere che vi siano margini per “soluzioni intermedie” come la fornitura alla Grecia di due FREMM prelevate dalle 8 già in servizio con la Marina Militare. La cessione della nona e decima unità della classe all’Egitto ha provocato polemiche e qualche mal di pancia negli ambienti della Marina al punto da rendere improbabile che possano venire cedute altre unità, pur se a fronte di nuove costruzioni che sarebbero però disponibili solo tra qualche anno.

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Al tempo stesso potrebbe apparire improbabile che la Marina Greca sia disposta ad acquisire un paio di fregate classe Maestrale (nella foto sopra), navi che hanno ormai oltre 30 anni di intensa attività alle spalle: possibile che tali unità abbiano ancora un futuro, dopo un radicale ringiovanimento, in qualche forza navale asiatica o sudamericana piuttosto che in una Marina europea e della NATO.

In ogni caso molto dipenderà dall’entità complessiva del pacchetto offerto dall’Italia anche in termini di tempi di realizzazione e di costo.

Circa le 4 fregate nuove che la Grecia intenderebbe ordinare, potrebbe pesare nella scelta delle FREMM l’acquisizione di queste unità da parte dell’US Navy, tenendo anche conto delle rinnovate  intese strategiche tra Washington e Atene siglate nel 2019. Se anche la Marina Greca le adottasse, le FREMM diverrebbero la fregata “di riferimento” per la NATO.

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In alternativa, fonti ben informate hanno rivelato ad Analisi Difesa che la Grecia potrebbe valutare l’acquisto di 4 Littoral Combat Ship (LCS) tipo Freedom (nella foto sopra), meno costose e già in servizio e in costruzione per la US Navy realizzate da Fincantieri negli stabilimenti statunitensi Marinette.

Unità da 3.900 tonnellate, più vicine quindi come dimensione alle FDI francesi rispetto a unità da 7mila tonnellate come le FREMM.

La gara greca vede in lizza tutta la cantieristica europea come rivela sempre Katherimini nell’edizione in greco: la Germania propone 4 fregate Meko A 300 e l’ammodernamento delle Meko 200HN in servizio con l’aggiunta di 2 sottomarini U-214/U-209, l’Olanda le fregate tipo Sygma, la Spagna le F-110 di Navantia da realizzare in cantieri greci  e i britannici le fregate Type 31.

@GianandreaGaian 

Foto: Fincantieri e Marina Militare

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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