Approvato il decreto missioni, bagarre sul supporto alla Guardia Costiera libica

 

 

La Camera ha approvato il decreto di rinnovo delle missioni militari all’estero respingendo con 376 voti contro 40 e 21 astenuti la risoluzione, presentata da 30 deputati di PD e LeU che chiedeva la chiusura della collaborazione italiana con la Guardia Costiera libica.

Nella tarda mattinata è giunto il via libera al rinnovo delle missioni militari oltremare con 438 si, due contrari e due astenuti. E’ stato quindi approvata anche la parte della risoluzione sulle missioni internazionali che riguarda “l’assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi”.

Libya Coast Guard

Esponenti del PD e dei LeU, oppositori degli accordi che dal 2017 vedono l’Italia supportare le forze navali di Tripoli, aveva tentato con un emendamento di bloccare gli accordi di cooperazione previsti con la Guardia Costiera libica per affidare in futuro tale supporto a un intervento europeo non meglio definito o incentrato sull’Operazione Irini.

Il testo modificato dopo lunghe trattative prevede solo nel 2022 la verifica delle condizioni per far transitare gli aiuti alla Guardia Costiera libica forniti oggi nell’ambito della missione della Guardia di Finanza (Missione bilaterale permanente a favore della Guardia costiera della Marina militare libica e della Libyan Generai Administration for Coastal Security) sotto il cappello della Missione bilaterale di Assistenza e Supporto Tecnica  (MIASIT Libia) ed eventualmente sotto l’egida di una missione europea tutta da definire.

Quindi non viene neppure ipotizzato lo stop all’assistenza alle forze navali libiche impegnate nella lotta ai traffici di esseri umani ma l’integrazione dell’opera di supporto e manutenzione svolta dal 2007 dalle Fiamme Gialle all’interno dell’Operazione MIASIT Libia.

“Sì alle missioni. L’impegno italiano in Libia prosegue. L’Italia dalla Libia non se ne va”, ha dichiarato Roberto Paolo Ferrari, relatore del provvedimento legislativo, capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera e capo Dipartimento Difesa del partito.

“La formazione della Guardia Costiera libica non verrà trasferita sotto l’egida della missione Irini. Tutt’altro, questo sforzo verrà unicamente riorganizzato, nel caso ve ne saranno le condizioni, all’interno di un’altra missione bilaterale italo-libica”.

AFP Gusrdia Costiera libica

L’emendamento del Pd “non blocca la collaborazione con la Libia”, ma “sarà oggetto di valutazione un ipotetico intervento Ue che appare difficile” ha detto Francesco Berti (M5S). “L’Italia non può abdicare dal suo ruolo in attesa di un intervento europeo”, ha sottolineato Berti.

Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Partito democratico, ha espresso il suo rammarico. “Continuo a pensare che avere deciso di sostenere ancora una volta la Guardia costiera libica sia stato un grave errore. Si doveva avere da tempo il coraggio di cambiare pagina”.

“E alla fine il Parlamento italiano ha votato a larghissima maggioranza per confermare il finanziamento alla missione di cooperazione con la guardia costiera libica” ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni dopo il voto di Montecitorio sulle missioni.

“Ancora una volta il nostro Parlamento e il governo firmano la propria complicità con gli orrori e le sistematiche violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale che si consumano in Libia e sulla rotta del Mediterraneo centrale. Noi continueremo a batterci per fermare questo scempio e cambiare una politica migratoria ipocrita e fallimentare”.

Foto Guardia Costiera Libica e AFP

 

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