Sea Breaker, il nuovo missile a lungo raggio di Rafael

 

 

Si chiama Sea Breaker il nuovo missile a lungo raggio presentato da Rafael Advanced Defense Systems il 30 giugno scorso, una combinazione tra intelligenza artificiale e algoritmi decisionali che fa di questo progetto un sistema d’arma di quinta generazione, un prodotto capace di eseguire attacchi chirurgici e di precisione in un raggio operativo di 300 km.

Dotato di un avanzato sistema di ricerca IIR (Imaging Infra-Red), il Sea Breaker è ideale per l’ingaggio di bersagli marittimi e terrestri, fissi o in movimento, ed in particolare in settori Anti Access/Area Denial (A2/AD) – capacità di precludere o limitare la penetrazione di sistemi d’attacco ostili in aree terrestri, aeree e marittime, incluse acque costiere, zone insulari e arcipelaghi.

Secondo quanto pubblicato dalla rivista specializzata Defense News, Sea Breaker è destinato a navi militari di superficie, come corvette e fregate, e a lanciatori terrestri quali lo Spyder, un formato plug-and-play che consente di armare la stessa batteria con diversi tipi di missili, un’architettura aperta già utilizzata con il missile SkyCeptor lanciabile dal sistema di difesa Patriot e con i missili I-Derby e Python-5 entrambi lanciabili da Spyder.

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Riconducibile alla famiglia dei missili e bombe a guida di precisione prodotti da Rafael, come lo Spice 250 e Spike NLOS, il nuovo Sea Breaker è armato con una testata penetrante a frammentazione da 250 libbre (113 kg), simile quindi ad una bomba Mark-81, cosa che consente di neutralizzare con un singolo colpo una nave delle dimensioni di una fregata o distruggere bersagli terrestri di alto valore strategico.

Il collegamento dati supporta in tempo reale il processo decisionale man-in-the-loop e gli aggiornamenti tattici; il missile dispone anche del mid-flight abort capability, sistema per l’interruzione del volo, e del Battle Damage Assessment (BDA), apparato per il rilevamento e la stima accurata dei danni.

Il sistema di guida utilizza algoritmi di Deep Learning e Artificial Intelligence (AI), mentre il profilo di missione fornisce la pianificazione automatizzata, il riconoscimento e l’acquisizione automatici del bersaglio, nonché la capacità di attacco multidirezionale (full sphere attack capability). Inoltre, il Sea Breaker si avvale della possibilità di eseguire voli a pelo d’acqua (skimming) e voli a bassissima quota (Terrain Contour Matching), performance che gli consentono di attaccare i target in modo preciso e a sorpresa.

Secondo quanto dichiarato da Rafael, Sea Breaker può cambiare target anche in fase homing: in ambienti con bersagli mobili, come un porto dove navi civili e militari potrebbero trovarsi in spazi ristretti, la necessità di un migliore il riconoscimento degli obiettivi è infatti fondamentale. Questo significa che un missile sparato da centinaia di chilometri di distanza potrebbe essere costretto a discriminare rapidamente un bersaglio, come nel caso di una cannoniera dall’aspetto simile ad un peschereccio.

I conflitti dei nostri giorni si svolgono sempre più frequentemente in ambianti dove la presenza di civili può diventare un fattore determinante nella scelta degli obiettivi,  un motivo per il quale la precisione per evitare vittime collaterali diventa un imperativo. Secondo gli sviluppatori Rafael, il futuro campo di battaglia prevede l’esistenza di più ambienti privi di GPS e questo comporta una maggiore necessità di missili come il Sea Breaker, un sistema d’arma capace di essere immune alle contromisure elettroniche, agile e flessibile, e con un raggio operativo che tocca i 300 chilometri (IT Log Defence)

Foto Rafael

 

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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