Armi di produzione svizzera all’Ucraina: acceso dibattito a Berna

 

 

(aggiornato alle 20,15)

La Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) del governo federale svizzero ha negato alla Danimarca l’autorizzazione a consegnare una ventina di veicoli da combattimento blindati Piranha III (prodotti nella Federazione Elvetica negli stabilimenti General Dynamics European Land Systems –Mowag GmbH) all’Esercito Ucraino.

La Svizzera conferma di voler rimanere fedele al principio di neutralità e ritiene che una tale consegna costituirebbe una violazione della legge federale sul materiale bellico, che vieta in particolare l’esportazione di armamenti verso paesi in guerra.

Non è la prima volta che il principio di neutralità viene invocato per bloccare tali operazioni. Lo scorso aprile, il Dipartimento Federale dell’Economia, dell’Istruzione e della Ricerca (DEFR) lo aveva già invocato per spiegare il suo rifiuto dopo la richiesta della Germania di consegnare munizioni di produzione svizzera Oerlikon per i semoventi antiaerei tedeschi Gepard alle forze ucraine.

Berna subisce a questo proposito forti pressioni da Berlino e in Svizzera il dibattito politico è vivace come evidenzia il sito d’informazione 20min.ch.

Pirmin Bishof, assessore agli Stati si dice favorevole a un’interpretazione più generosa della legge sul materiale bellico. “Il Consiglio federale deve ora agire e correggere la sua prassi”, ha affermato. La consigliera nazionale Tiana Moser ricorda che “queste armi verrebbero trasmesse a un Paese che si difende da un aggressore”. Inoltre, a suo avviso, non si tratta di esportazioni dirette di armi, ma di materiale bellico che è già stato venduto a paesi amici e democratici.

Da parte dell’UDC, invece, si dice che non bisogna discostarsi dalla prassi attuale. Balthasar Glätti, presidente dei Verdi, lo teme, soprattutto per la neutralità della Svizzera che considera in pericolo. “La pratica attuale è ampiamente supportata. Il Consiglio Federale non deve semplicemente discostarsene dietro le quinte, senza chiedere il parere del Parlamento», afferma.

Se il Consiglio Federale dovesse approvare la richiesta del governo tedesco per fornire le munizioni a Kiev, anche la Danimarca potrebbe presentare una nuova richiesta di esportazione per i Piranha III.

Oggi il ministero della Difesa, della Protezione della popolazione dello Sport della Svizzera ha invece autorizzato la Germania a fornire all’Ucraina 42 carri armati Leopard 2A4 già in servizio nell’esercito elvetico. In una nota, il ministero afferma che la Germania può disporre “liberamente” dei Leopard 2 rivenduti 12 anni fa dalla Svizzera a Rheinmetall dopo aver smantellato armamento ed equipaggiamento.

Dal 1987 l’Esercito Svizzero acquisì 380 Leopard 2A4 dei quali 35 prodotti in Germania e gli altri in Svizzera (designati Panzer Pz 87). Oltre ai 42 venduti a Rheinmetall e ai 12 modificati in carri da sminamento per il Genio, la Svizzera ha ammodernato 134 tank oggi in servizio coi reparti corazzati di prima linea mentre altri 190 tank sono in Riserva.

Foto General Dynamics European Land Systems –Mowag GmbH

 

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