Pienamente operativo il contingente di alpini in Ungheria

 

 

 

Si conclude oggi dopo due settimane di attività addestrative l’esercitazione denominata “Brave Warrior 2022” che ha visto impegnati i contingenti militari di 5 Paesi della NATO che complessivamente hanno schierato in Ungheria oltre 1.200 effettivi e 300 veicoli da combattimento tra i quali i quali 260 alpini italiani della Brigata “Taurinense”, inquadrati nella missione enhanced Vigilance Activity della NATO.

controllo ambiente circostante con camera termica (003)

Lo ha reso noto lo Stato Maggiore Difesa precisando che negli ultimi tre giorni sono state condotte attività tattiche difensive e offensive a fuoco che hanno interessato l’intero Battlegroup e durante le quali è stata esercitata la capacità di rallentare, bloccare e rispondere con un contrattacco a un’azione nemica.

mitragliatrice pesante (002)

La “Brave Warrior” ha visto impiegate tutte le componenti italiane facenti parte del Battlegroup, dai plotoni fucilieri che muovono a bordo dei VTLM “Lince” e dei BV206 (veicolo tattico a elevata mobilità tipico delle Truppe Alpine), sino alle unità pesanti di cavalleria su Blindo “Centauro”. Le squadre controcarri dotate di sistema missili “Spike” a lungo raggio, insieme plotoni mortai pesanti “Thomson” da 120mm e ai nuclei tiratori scelti, hanno invece supportato la manovra amica in tutte le fasi dell’esercitazione.

postazione fucilieri (002)

Per garantire inoltre la funzione di supporto al combattimento, l’artiglieria da montagna ha schierato obici FH70, mentre le unità del Genio Alpino i VTMM (veicolo tattico medio multiruolo) in assetto Route Clearance. Non è mancato infine l’intervento del team JTAC (Joint Terminal Attack Controller) deputato alla gestione del fuoco aereo.

colonna mezzi tattici (002)

Altra fondamentale capacità espressa dal Contingente Italiano è stata quella del sostegno logistico, che ha garantito, durante tutte le fasi dell’esercitazione, di giorno come di notte, il rifornimento di carburante, viveri e munizioni alle truppe schierate, i recuperi di veicoli alleati resisi inefficienti e gli sgomberi di eventuale personale infortunato. Tutto questo in piena aderenza al principio di interoperabilità tra le unità di diversi Paesi facenti parte del Battlegroup.

comandante di plotone durante comunicazioni (003)

La conclusione della “Brave Warrior” sancisce il raggiungimento della full operational capability da parte dell’eVA Battlegroup, che da oggi passa sotto il comando diretto della NATO, con la missione di garantire la deterrenza e la difesa sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica.

Il raggiungimento della piena capacità operativa non è che il punto di partenza per il Battlegroup NATO dislocato in Ungheria. Le attività addestrative e operative continueranno nel corso dei prossimi mesi, permettendo di accrescere sempre di più la capacità di combattimento di tutte le componenti.

recupero mezzo alleato (002)

Alla conclusione dell’esercitazione hanno presenziato numerosi vertici militari dei Paesi NATO, tra i quali il comandante Operativo di Vertice Interforze, generale Francesco Paolo Figliuolo e il comandante del Joint Force Command NATO di Brunssum, generale di corpo d’armata Guglielmo Luigi Miglietta.

 

 

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