Esercitazioni aeree, missili ed escalation in Corea

 

 

Una pioggia di missili nordcoreani lanciati nelle ultime 48 ore innalzano nuovamente la crisi nella Penisola Coreana. Ieri mattina la provocazione più grave nei confronti di Seul con il lancio di tre missili baliatici a corto raggio di cui uno, per la prima volta dalla fine della guerra del 1950-53, caduto a sud della Northern Limit Line, che limita le acque territoriali delle due Coree nel Mar del Giappone.

Il vettore balistico è caduto 26 chilometri a sud del confine marittimo, 57 chilometri a est della città di Sokcho e 167 a nordovest dell’isola sudcoreana di Ulleung.

Il governo della Corea del Sud non ha esitato a definire l’accaduto “di fatto un’invasione territoriale”, come ha detto il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol al Consiglio di sicurezza, disponendo al contempo “un’azione rapida per far pagare al Nord le provocazioni”.

Nel corso della giornata di ieri il Nord ha lanciato verso il Mar del Giappone e il Mar Giallo almeno altri 23 missili e razzi di vario tipo inclusi almeno 6 terra-aria e ha esploso oltre un centinaio di proiettili di artiglieria nella “zona cuscinetto marittima” del Mar del Giappone vicino al confine del 38* Parallelo.

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La risposta dei sudcoreani, con il lancio di 3 “missili aria-superficie di precisione” caduti nelle acque a nord del confine marittimo, “lanciati con coordinate speculari” a quelle del Nord, non sembra aver chiuso il braccio di ferro tra Pyongyang e Seul.

Questa mattina le forze armate della Corea del Sud hanno confermato che il lancio di altri tre missili balistici, di cui uno a lungo raggio e due a corto raggio: uno dei missili ha fatto scattare l’allarme antiaereo spingendo i residenti di un’isola della Corea del Sud e gli abitanti di alcune zone del Giappone settentrionale a raggiungere i rifugi.

Le forze armate di Seul hanno reso noto di aver rilevato “un missile balistico a lungo raggio, che si ritiene sia stato lanciato dall’area di Susan e caduto nel Mare d’Oriente (meglio noto come Mar del Giappone – NdR) intorno alle 07:40” (le 23:40 di ieri in Italia).

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Poco dopo la stessa fonte militare ha rilevato il lancio di quelli che “si ritiene siano due missili balistici a corto raggio intorno alle 08:39 da Kaechon, nella provincia di Pyongan Meridionale”.

I vertici militari di Seul ritengono che il primo test riguardasse un missile balistico intercontinentale Hwasong 17: “Il lancio di un missile intercontinentale da parte della Corea del Nord si è probabilmente concluso con un fallimento”.

La ripresa in grande stile dei lanci di missili nordcoreani è legata alle grandi esercitazioni aeree “Vigilant Storm” condotte dalle forze statunitensi e sudcoreane a partire dal 31 ottobre. Pyongyang aveva minacciato di ricorrere alle armi nucleari per “far pagare un terribile prezzo” qualora americani e sudcoreani “tentino di usare la forza contro di noi”.

La Casa Bianca, che ha definito le manovre di natura difensiva, ha condannato la Corea del Nord per il suo comportamento “sconsiderato”, ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.

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Inoltre è ritenuto ormai imminente il settimo test atomico nordcoreano, il primo dal 2017, nel poligono di Punggye-ri, dove in base ai rilievi satellitari tutto sembra pronto per la detonazione, possibile in ogni momento secondo l’intelligence di Seul che ha indicato tra le date sensibili le elezioni Usa di midterm dell’8 novembre.

“Le forze aeree congiunte hanno deciso di prolungare l’esercitazione “Vigilant Storm” in seguito alle recenti provocazioni del Nord”, ha reso noto l’Aeronautica Sudcoreana suscitando dure critiche dai media di Pyongyang.

Sullo sfondo della crisi si inseriscono anche i legami con la guerra in Ucraina. Lo stesso Kirby ha infatti ribadito le accuse già più volte espresse da Washington (ma smentite da Pyongyang) di fornire “segretamente alla guerra russa in Ucraina un numero significativo di proiettili di artiglieria, mentre nasconde le spedizioni facendole sembrare dirette verso il Medio Oriente e il Nord Africa”.

Foto Yonhap e KCNA

 

 

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