Armi antisatellite: un quadro della minaccia

 

 

Lo sfruttamento dello Spazio, e della sua crescente rilevanza economica e strategica, ha portato alcuni paesi a dotarsi di armamenti con potenzialità tali da interrompere, degradare o distruggere i sistemi satellitari dei paesi avversari, con l’obiettivo di inibire le loro risorse spaziali strategico-militari.

Paesi come la Russia, Cina ed Iran, già da anni stanno attivando molte delle loro risorse nei miglioramenti tecnologici da utilizzare in ambito spaziale, esibendo alcune, dissimulando altre, capacità tecnologiche innovative in ambito spaziale.

Questo mostra quanto sia visto come urgente l’implementazione tecnologica per la realizzazione di un sistema di controllo e protezione di quello che è lo scenario attuale del sistema terra-luna. Questo articolo fornisce una breve tassonomia dei diversi tipi di armamenti antisatelliti (ASAT) impiegati.

Gli armamenti antisatelliti si diversificano in base agli effetti che provocano, alle modalità in cui vengono schierati, ed in base alla difficoltà di poterne attribuire la responsabilità di utilizzo. Si possono classificare in base a quattro grandi tipologie di attacco:

  • Attacchi Cinetici
  • Attacchi non Cinetici
  • Attacchi Elettronici
  • Attacchi Cibernetici

 

Attacchi Cinetici

 Mediante attacchi cinetici si cerca di danneggiare o distruggere risorse spaziali o terrestri. Quindi a causare danni irreversibili ai sistemi interessati. Con questa tipologia di attacchi si intende fornire una robusta dimostrazione di forza. La natura di questi attacchi li rende più facili da attribuire e consente una migliore conferma del successo da parte dell’attaccante. Un attacco fisico cinetico nello spazio, se riuscito, produrrà detriti orbitali, che possono influenzare indiscriminatamente altri satelliti in orbite simili.

In genere, gli attacchi Cinetici possono appartenere ad una delle tre seguenti categorie:

  • Attacchi in Ascesa
  • Attacchi in Orbita
  • Attacchi a Terra

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Nel gennaio del 2007, la Cina ha effettuato con successo il suo primo test di un’arma anti satellite (ASAT) ad ascesa diretta, distruggendo il proprio vecchio satellite meteorologico. Questo evento ha creato 3.000 pezzi di detriti tracciabili, oltre a migliaia di pezzi più piccoli, attualmente non rintracciabili. Questi detriti continuano ancora oggi a minacciare il funzionamento sicuro di altri satelliti in orbita terrestre bassa (LEO)

I satelliti sono anche vulnerabili agli attacchi ASAT co-orbitali. Si realizzano mediante l’impiego di un altro satellite in orbita che viene utilizzato per attaccare. Il satellite attaccante viene prima messo in orbita, quindi successivamente manovrato in un’orbita di intercettazione.

Questa forma di attacco richiede un sofisticato sistema di guida a bordo del satellite stesso, per seguire con successo, il percorso di un altro satellite. Un attacco co-orbitale può consistere in una mina spaziale con un piccolo esplosivo che segue il percorso orbitale del satellite preso di mira, per farlo esplodere quando si trova alla distanza di ingaggio. Un’altra strategia di attacco co-orbitale consiste nell’utilizzare un braccio robotico per afferrare il satellite bersaglio, allo scopo di spostarlo o deorbitarlo.

Attacchi alle stazioni di terra. Queste possono essere vulnerabili agli attacchi fisici effettuabili da una varietà di armi militari convenzionali, inclusi missili guidati e razzi per attacchi a lungo raggio o granate con propulsione a razzo e fuoco di armi leggere a distanza ravvicinata.

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Le stazioni terrestri possono anche essere attaccate interrompendone i collegamenti alla rete elettrica, alle linee idriche e le linee di comunicazione ad alta capacità che le supportano. Gli attacchi alle stazioni di terra hanno un’attribuzione variabile a seconda della modalità di attacco e sono irreversibili, ma non sempre permanenti, poiché le stazioni di terra possono essere riparate e ricostruite. A seconda della stazione di terra, potrebbe esserci una perdita di controllo di più satelliti con il potenziale di perdita di vite umane.

Inoltre, negli attacchi fisico cinetici si producono moltissimi detriti orbitali. Questi rappresentano un serio rischio per l’ambiente spaziale, compromettendo la capacità degli stati di utilizzare il dominio spaziale per la prosperità e la sicurezza.

 

Attacchi non Cinetici

Un attacco fisico non cinetico si verifica quando un satellite viene fisicamente danneggiato senza alcun contatto diretto con un corpo fisico. I satelliti possono essere presi di mira mediante laser e armi a microonde ad alta potenza, sia da siti terrestri o navali, che da piattaforme aeree o da altri satelliti.

Questi armamenti possono essere utilizzati per compromettere l’elettronica di un satellite, corrompere i dati archiviati in memoria, riavviare i processori e, a livelli di potenza più elevati, causare danni permanenti ai circuiti elettrici e ai processori. Un sistema laser satellitare richiede un’elevata qualità del raggio e un controllo di puntamento avanzato per dirigere con precisione il raggio laser: una tecnologia costosa e che richiede un alto grado di sofisticazione. Questi attacchi hanno livelli di attribuzione possibili medi e spesso forniscono poche prove di successo all’attaccante.

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 Il 28 settembre 2006, Defense News ha riferito che la Cina aveva utilizzato un laser ad alta potenza contro satelliti spia statunitensi che sorvolavano il suo territorio. Gli esperti lo vedono come una prova della capacità cinese di accecare il veicolo spaziale. Non si ha evidenza di un ‘accecamento’ del satellite, che implica danni permanenti, “il che sarebbe davvero provocatorio “, ha affermato Laura Grego, scienziata senior presso il Global Security Program presso l’Union of Concerned Scientists, che ha studiato la questione. ”

 

Attacchi Elettronici

Le armi antisatellite elettroniche prendono di mira lo spettro elettromagnetico attraverso il quale i sistemi spaziali trasmettono e ricevono dati. Utilizzano dei dispositivi di disturbo che interferiscono con le comunicazioni da o verso i satelliti, generando rumore nella stessa banda di radiofrequenza (RF).

Un disturbatore di uplink interferisce con il segnale che va dalla Terra a un satellite, come il command and control uplink, mentre i disturbatori di downlink bersagliano il segnale da un satellite mentre si propaga verso gli utenti sulla Terra. Un’altra forma di attacco elettronico è lo Spoofing.  Con esso l’attaccante inganna un ricevitore facendogli credere che un segnale falso, prodotto dall’attaccante, sia il vero segnale che sta cercando di ricevere.

Uno Spoofer può essere utilizzato per inserire false informazioni in un flusso di dati o, in extremis, per inviare falsi comandi a un satellite per interromperne le operazioni. I terminali utente con antenne omnidirezionali, come molti ricevitori GPS e telefoni satellitari, hanno un campo visivo più ampio e quindi sono suscettibili di interferenze e spoofing in downlink da una gamma più ampia di angolazioni a terra.

Le forme elettroniche di attacco possono essere difficili da rilevare o distinguere da interferenze accidentali, rendendo più difficile l’attribuzione e la consapevolezza. È importante evidenziare che sia il Jamming che lo Spoofing sono forme reversibili di attacco perché una volta disattivate, le comunicazioni possono tornare alla normalità.

 

Attacchi Cyber

Mentre le forme elettroniche di attacco tentano di interferire con la trasmissione di segnali RF, gli attacchi informatici prendono di mira i dati stessi e i sistemi che utilizzano, trasmettono e controllano il flusso di dati. Gli attacchi informatici ai satelliti possono essere utilizzati per monitorare i modelli di traffico dati, intercettare dati o inserire dati falsi o corrotti in un sistema.

Questi attacchi possono prendere di mira le stazioni di terra, le apparecchiature degli utenti finali o i satelliti stessi. Sebbene gli attacchi informatici richiedano un alto grado di comprensione dei sistemi presi di mira, non richiedono necessariamente risorse significative per essere condotti.

La barriera all’ingresso è relativamente bassa e gli attacchi informatici possono essere appaltati a gruppi o individui privati. Anche se un attore statale o non statale non dispone di capacità informatiche interne, può comunque rappresentare una minaccia informatica. Un attacco informatico ai sistemi spaziali può comportare la perdita di dati o servizi forniti da un satellite, il che potrebbe avere effetti sistemici diffusi se utilizzato contro un sistema come il GPS.

Immagini: US DoD, DRDO, USAF, China Military e Ministero Difesa Russo.

 

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Giuseppe LucciVedi tutti gli articoli

Laureato nel 2007 in Ingegneria Elettrica presso l'Università degli Studi dell’Aquila, è esperto di infrastrutture critiche, in particolare quelle per le Telecomunicazioni Satellitari e per le Reti di Trasmissione di energia elettrica. Ha vissuto e lavorato in Italia, Inghilterra, Spagna e Svizzera. L'esperienza nel settore dello Spazio e della Difesa è maturata lavorando per Cohort plc, Jacobs Ltd e altre aziende. Attualmente è ingegnere di progetto, occupandosi di Infrastrutture Business Critical a servizio delle Istituzioni e dell'industria.

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