Vertice di Ramstein: le prossime forniture di armi a Kiev

 

 

(Aggiornato alle ore 16,45)

Il summit di Ramstein non ha visto le nazioni che aiutano militarmente l’Ucraina trovare un’intesa sulla fornitura di un consistente numero di carri armati occidentali né, a quanto sembra, evidenziare una strategia per imprimere una svolta al conflitto.

Sono state però confermate nuove ingenti forniture di armi e mezzi di vario tipo, utili a equipaggiare nuove brigate ucraine ma in tempi decisamente lunghi considerato il necessario addestramento delle truppe ucraine (in numero crescente reclute inesperte) e con un ulteriore incremento del caos logistico che dovrà affrontare l’esercito di Kiev equipaggiato ormai con 160 tipi diversi di carri armati, artiglierie, blindati, veicoli da combattimento e sistemi missilistici in parte di origine russo/sovietica e in parte occidentali.

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Il Pentagono ha confermato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 2,5 miliardi che non include né i carri armati Abrams né i razzi per i sistemi MLRS HIMARS in grado di colpire la Crimea grazie a un raggio d’azione di 150 chilometri attesi da Kiev.

In una nota, il dipartimento della Difesa Usa ha precisato che gli aiuti includono nuove munizioni per i sistemi terra-aria NASAMS, 8 otto nuovi sistemi mobili Avenger per la difesa aerea ravvicinata, 59 mezzi corazzati da combattimento M2 Bradley  con 590 missili anticarro TOW e 295mila proiettili per i cannoni da 25 mm di cui sono dotati (che si aggiungono ai 50 M2 del pacchetto di aiuti precedentemente varato due settimane or sono), 90 veicoli da combattimento ruotati 8×8 Stryker (i primi forniti all’Ucraina); 53 veicoli ruotati protetti MRAP.

La lista include anche ulteriori munizioni per gli HIMARS, 350 4×4 Hummer, 95 mila proiettili per artiglieria da 105 mm e 20 mila proiettili da 155 mm più altri 600 di precisione M982 Excalibur, 11.800 proiettili per mortai da 120mm, 12 autocarri, 6 veicoli comando, 22 veicoli armati di missili anticarro TOW, 2mila armi anticarro, 3 milioni di proiettili per armi leggere oltre a pezzi di ricambio, mine antiuomo M18 Claymore e carche esplosive da demolizione..

Il nuovo pacchetto porta a 24,7 miliardi di dollari il valore totale dell’assistenza militare approvata dall’amministrazione Biden per l’Ucraina dal suo insediamento.

Ingente anche il pacchetto di aiuti britannici che comprende 14 carri armati Challenger 2 (i primi tank occidentali forniti a Kiev) con almeno un paio di veicoli corazzati recupero CRARRV, 30 obici semoventi da 155mm AS-90 (il British Army potrebbe rimpiazzarli con i semoventi sudcoreani K9), 200 veicoli cingolati da combattimento tra Bulldog e Spartan, entrambi surplus dell’Esercito di Londra che li sta sostituendo.

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Nel nuovo pacchetto britannico anche nuovi droni tattici, 100.000 proietti per obici da 105 e 155 mm, missili contraerei Starstreak, 600 missili Brimstone, razzi per i semoventi M270 e HIMARS e missili AMRAAM da impiegare nelle batterie da difesa aerea NASAMS.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha dichiarato oggi che sono arrivati in Ucraina gli elicotteri Sea King donati dal Regno Unito alla Marina di Kiev. Non ha specificato il numero di velivoli ottenuti ma nel novembre scorso Londra aveva annunciato l’invio in Ucraina di 3 Sea King radiati dai ranghi della Fleet Air Arm.

La Germania, sotto pressione per aver negato la fornitura di carri Leopard 2 (nella foto sopra), trasferirà a Kiev altri 7 semoventi corazzati antiaerei Gepard (30 già forniti), radar per il sistema di difesa aerea IRIS-T e in futuro anche un sistema per la difesa aerea Patriot (un’altra batteria è in trasferimento in questi giorni in Polonia).

Complessivamente, il supporto militare tedesco all’Ucraina ha raggiunto i 3,3 miliardi di euro. Incalzata da molti alleati NATO e soprattutto da Kiev e Varsavia. Berlino potrebbe cedere all’Ucraina 19 carri armati Leopard 2A5. Lo ha rivelato oggi. il settimanale “Der Spiegel” citando fonti che hanno chiesto l’anonimato. Si tratterebbe di mezzi impiegati dalla Bundeswehr durante le esercitazioni per simulare le formazioni corazzate nemiche.

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La Polonia ha minacciato di fornire a Kiev parte dei suoi 248 carri Leopard 2 anche senza l’autorizzazione di Berlino e sembra intenda cedere all’Ucraina i circa 300 carri armati tipo T-72 e PT-91 Twardy (elaborazione nazionale dei T-72) rimasti in servizio e nei magazzini dopo che nell’estate scorsa un buon numero di questi mezzi corazzati era stato ceduto a Kiev.

Varsavia sembra quindi confermare di volersi sbarazzare dei tank ti tipo russo ancora in organico in vista dell’arrivo di 366 Abrams statunitensi e dei K2 sudcoreani (1.000 ordinati).

Reznikov (nella foto a lato col ministro italiano Guido Crosetto) ha però confermato a Ramstein che le truppe ucraine si addestreranno sui carri armati Leopard 2 in Polonia.

L’Olanda ha offerto due sistemi missilistici Patriot a Kiev mentre la Finlandia ha promesso altri 400 milioni di euro in aiuti alla difesa ucraina (590 milioni in totale) senza specificare il tipo di armamenti forniti. Più esplicito il nuovo contributo svedese che include 50 veicoli da combattimento cingolati CV90, una dozzina di obici semoventi Archer da 155 mm e lanciarazzi anticarro NLAW.

La Danimarca ha invece deciso di donare all’Ucraina tutti i 19 semoventi da 155 mm CAESAR appena acquisiti dalla Francia e che dovevamo rimpiazzare gli M-109 da 155mm già radiati e girati agli ucraini nei mesi scorsi (nella foto sotto un esemplare belga impiegato dagli ucraini).

Si tratta del primo caso in cui un esercito della NATO si priva totalmente delle sue capacità in un settore specifico (in questo caso l’artiglieria) per fornire la totalità dei suoi mezzi a Kiev.

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La Repubblica Ceca fornirà un’altra aliquota di 30 obici semoventi ruotati da 152mm DANA. Rilevanti in proporzione anche le donazioni dei paesi baltici. L’Estonia ha messo a disposizione 10 obici trainati FH-70 da 155 mm e 10 obici trainati D-30 da 122 mm con un numero imprecisato di munizioni oltre ad alcune decine di armi anticarro portatili tipo Carl Gustav.

La Lettonia addestrerà quest’anno 2000 soldati ucraini contro i mille del 2022 e fornirà alcune dozzine di sistemi di difesa aerea portatili Stinger, due elicotteri Mi-17 oltre a mitragliatrici e munizioni, piccoli droni e pezzi di ricambio per obici semoventi M109 di cui 6 esemplari sono stati donati all’Ucraina nei mesi scorsi

La Lituania invece fornirà alcune dozzine di obsoleti cannoni antiaerei Bofors L-70 da 40 mm con relative munizioni e 2 elicotteri Mil Mi-8 (anch’essi con pezzi di ricambio) recentemente radiati dai ranghi dell’Aeronautica. Il Canada aveva annunciato già nei giorni precedenti il vertice di Ramstein la fornitura di altri 200 veicoli 4×4 protetti Senator e di una batteria di missili da difesa aerea NASAMS.

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Nessun dettaglio invece circa il sesto pacchetto di aiuti militari italiani che dovrebbe includere anche il sistema di difesa aerea SAMP/T da fornire all’Ucraina in cooperazione con la Francia (il cui prossimo invio è stato confermato oggi dal ministro degli Esteri Antonio Tajani). Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha precisato a Ramstein che “l’Italia continuerà a fare la sua parte”.

Intanto in Ucraina è scoppiato uno scandalo legato alle forniture militari, in particolare di razioni alimentari per i combattenti, rivelato dall’inchiesta del giornalista ucraino Yuriy Nikolov sul quotidiano ucraino Zn.Ua che cita patate pagate 22 hrivne al chilo mentre nei negozi costano 8 o le uova pagate 17 hrivne l’una, mentre il prezzo al dettaglio nei negozi è ora di circa 7.  La Commissione parlamentare Ucraina per la Sicurezza nazionale, la difesa e l’intelligence ha convocato alti funzionari del Ministero della Difesa per rispondere alle accuse di stampa.

L’inchiesta  si basa sull’accordo delle forze armate ucraine per i servizi di ristorazione nel 2023 nelle regioni di Poltava, Sumy, Kyiv, Zhytomyr, Chernihiv e Cherkasy. il contratto, per un importo totale di 356 milioni di dollari, è stato firmato il 23 dicembre 2022. Il ministero della Difesa non ha per ora commentato la vicenda.

Foto: Esercito Ucraino, US DoD, KMW e Difesa.it

 

 

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