L’Aeronautica vuole riportare gli F-35 a “quota 131”

“L’invasione dell’Ucraina da parte russa ha riportato in maniera improvvisa e dirompente nella nostra vita fantasmi del passato ormai dimenticati, catapultando il continente europeo indietro di un secolo. Convincersi che tutto ciò a cui stiamo assistendo sia un evento isolato, lontano e irripetibile, è mio avviso un errore fatale che non dobbiamo commettere. Basti pensare che zona di guerra dista in linea d’aria quanto il Brennero da Lampedusa”.

Lo ha dichiarato oggi il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Luca Goretti, in audizione alla commissione Difesa della Camera, aggiungendo come sia “fondamentale possedere una forza aerea capace, ben addestrata e opportunamente dimensionata” ed evidenziando come occorrano più personale, mezzi e munizioni per consentire all’Aeronautica Militare di stare al passo con le sfide rappresentate dalla situazione di stabilità internazionale.

“Tale ingiustificabile aggressione ha anche dimostrato come il nostro Paese abbia saputo tempestivamente reagire con grande risolutezza, attivando in tempi rapidi il complesso militare nazionale. L’Aeronautica Militare ha confermato di possedere grande professionalità e reattività, riuscendo a mettere in campo uno strumento di difesa e deterrenza credibile – ha aggiunto – raddoppiando in sole 48 ore lo sforzo del proprio contingente di velivoli da caccia Eurofighter in Romania nello svolgimento della missione Nato di sorveglianza dei cieli europei operando in perfetta sinergia con gli oltre 100 velivoli dell’alleanza atlantica lanciati in volo sin dalla prima sera a protezione del fianco orientale della Nato”

La legge 119 del 2022, ha ricordato il generale, “ha invertito la tendenza rispetto alle austere scelte del passato, ma è un primo passo. Bisogna ripristinare il numero di velivoli che era stato pensato prima del 2012 ed assicurare adeguate scorte di munizionamento di precisione.

Non si tratta – ha sottolineato – di una miope escalation verso il riarmo ma bisogna fare ciò che è necessario per difendere l’Italia, nella speranza di non dover essere mai chiamati a farlo”. Goretti ha così auspicato un “sostanzioso incremento” del personale rispetto ai numeri fissati dalla legge di riforma dello strumento militare del 2012 e più aree di addestramento.

“Chiediamo di ripristinare il numero di caccia F-35 originario: erano 131 prima del taglio a 90, quando qualcuno parlava di sperpero dei soldi dei contribuenti. Se vogliamo essere rilevanti in un contesto come quello attuale dobbiamo avere numeri adeguati”.

La commessa relativa agli F-35 per Aeronautica e Marina venne ridotta da 131 a 90 velivoli (60 A e 30 B dei quali 125 per l’Aviazione Navale) nel 2012 dal Governo Monti.

“Senza un controllo dei cieli  – ha aggiunto il generale – anche le forze di terra e di mare diventano vulnerabili. E’ impensabile operare senza un adeguato ombrello protettivo. E’ imperativo programmare oggi un sistema di ammodernamento aereo di nuova generazione”.

questo link il video dell’audizione del generale Goretti

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