Libia: i russi cercano una base navale in Cirenaica?

 

Mosca starebbe cercando di ottenere l’accesso per le sue navi da guerra nei porti della Libia controllati dal feldmaresciallo Khalifa Haftar. Lo ha scritto il Wall Street Journal citando sue fonti che riferiscono di incontri tra il leader politico-militare della Cirenaica con diversi alti esponenti di Mosca.

Ieri Haftar ha incontrato a Bengasi il viceministro della Difesa russo Yunus-bek Yevkurov, per colloqui che hanno toccato i temi della cooperazione militare bilaterale e gli aiuti per le inondazioni che hanno spazzato via interi quartieri della città costiera di Derna causando almeno 11.300 morti, 10.100 dispersi e oltre 8.000 sfollati. secondo fonti libiche (molti meno secondo le Nazioni Unite).

Esprimendo la “piena solidarietà” di Mosca “al popolo libico e alla leadership libica di fronte alla crisi”, riferisce il quotidiano libico al- Wasat, Yevkurov ha “confermato la disponibilità della Russia a fornire tutto il sostegno necessario alle città e alle regioni colpite”. Mosca ha già inviato nelle aree colpite tre aerei carichi di aiuti umanitari (nella foto sotto), un ospedale da campo mobile e 35 medici specializzati negli interventi in zone colpite da calamità.

L’incontro tra Haftar e Yevkurov, il secondo in meno di un mese dopo la vista del vice ministro russo a Bengasi il 25 agosto scorso, potrebbe aver visto al centro dei colloqui  anche la richiesta di assicurare l’accesso della flotta russa ai porti di Tobruk o Bengasi, costituendo così la seconda base navale russa nel Mediterraneo dopo quella di Tartus, in Siria, mentre nei porti algerini le navi russe, pur con frequenti soste, non dispongono di installazioni nazionali.

Haftar, alla testa dell’Esercito Nazionale Libico (LNA), ha firmato un accordo di cooperazione militare con la Federazione Russa nel 2015, a bordo della portaerei Admiral Kuznetsov in transito davanti alle coste della Cirenaica dopo un turno di missione in Siria.

A sostegno delle forze di Haftar e a protezione di diverse infrastrutture energetiche sono schierati oggi circa 1.200 contractors della compagnia militare privata russa Wagner (e probabilmente anche di altre società di sicurezza russe) che in passato, durante la fallita campagna per la conquista di Tripoli, arrivò a schierare in Cirenaica oltre 2mila combattenti.

Gli uomini della Wagner sono presenti anche nelle basi aeree di Jufra e al-Khadim, utilizzate come hub logistico per rifornire i contingenti di contractors russi schierati in diverse nazioni africane.

L’interesse per i porti di Bengasi o Tobruk è legato alla volontà di disporre di basi logistiche per rifornire le navi militari impiegate nel Mediterraneo Centrale ma secondo quanto rivelato dalle fonti del WSJ non è chiaro se Mosca chieda di poter disporre solo di una stazione d’approdo e rifornimento oppure di una base vera e propria dove dislocare truppe, mezzi ed equipaggiamenti come a Tartus.

La missione diplomatica e militare statunitense (di cui fanno parte anche il generale Michael Langley, comandante dello US Africa Command e Richard Norland, inviato speciale degli Stati Uniti per la Libia) attesa a Bengasi a fine settembre si prevede attuerà ogni tipo di pressione su Haftar (che ha anche la cittadinanza statunitense dopo aver vissuto per circa 20 anni a Langley, Virginia) per evitare che vengano fatte concessioni a Mosca e per chiedere l’espulsione  dei contractors russi dalla Cirenaica.

Immagini: Libya Update, TASS e Microsoft

 

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