In attesa del Su-35 l’Iran riceve da Mosca i primi addestratori Yak-130

 

Nelle prime ore del  mattino del 2 settembre i media iraniani hanno riferito dell’arrivo presso l’aeroporto di Teheran-Mehrabad di un Antonov An-124 appartenente al 224° Distaccamento di volo della Fortza Aerospaziale Russa con i primi 2 addestratori avanzati Yakovlev Yak-130 (Codice NATO “Mitten”) con seriali 7-9700 e 7-9701 che secondo gli analisti locali sarebbero necessari per garantire l’addestramento dei piloti dei caccia Sukhoi Su-35 destinati al paese islamico, un fornitura di cui Analisi Difesa si è costantemente occupata negli ultimi due anni.

Nel primo pomeriggio l’agenzia di stampa iraniana Tasnim riferiva che la Difesa aveva confermato l’arrivo degli Yak-130 e che gli stessi sarebbero stati dislocati presso l’8a Base aerea tattica “Shahid Babai” a Isfahan.

È stato inoltre precisato che l’acquisizione degli aerei è stata effettuata al fine di migliorare la capacità di addestramento e di combattimento dell’Aeronautica Iraniana (IRIAF) e che gli Yak-130 saranno utilizzati dunque per addestrare i piloti che voleranno sui nuovi caccia di costruzione russa anche se non è ancora chiaro se questa consegna dimostrerà che il tanto desiderato accordo Iran-Russia sui Sukhoi Su-35 è stato concluso.

L’arrivo dei moderni addestratori Yak-130 per l’Aeronautica Militare di Teheran corrisponde ai contratti recentemente stipulati dall’Iran con la Russia che hanno stretto saldi rapporti specialmente in concomitanza con l’inizio della guerra in Ucraina in chiave anti-occidentale.

Secondo i media russi i negoziati per l’acquisizione da parte dell’Iran dei caccia Su-30(MK/SM) e degli addestratori al combattimento Yak-130 risalgono addirittura al 2015-2016. Secondo il Jerusalem Post – «l’apparizione degli Yak-130 in Iran rappresenta uno sviluppo importante nella regione poiché conferma la percezione che l’Iran sia sul punto di aumentare le sue minacce e capacità militari.»

Si tratta del settimo cliente internazionale dopo Algeria, Bangladesh, Bielorussia, Laos, Myanmar e Vietnam per l’addestratore avanzato Yak-130, che ricordiamo essere stato sviluppato per la formazione dei piloti militari che devono volare su aerei da combattimento di generazione “4+” e “5”.

Lo Yak-130 ha un raggio di azione di 1.300 chilometri, un’autonomia di 2.500 e può trasportare un carico operativo fino a 3.000 chili di armi aria-aria e aria-terra ed è pertanto idoneo alle missioni ricognitive e di attacco leggero.

Foto Tasnim

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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