L’Ucraina rimette in servizio gli elicotteri Mi-24 NBC  

 

Provata dalle crescenti perdite in combattimento che negli ultimi tempi hanno colpito le flotte di aerei ed elicotteri, l’Aeronautica ucraina ha rimesso in servizio l’elicottero da ricognizione NBC (nucleare, biologico e chimico) Mil Mi-24R (Codice NATO “Hind-G1”). Lo ha riferito  l’editorialista di Forbes, David Axe.

Le perdite di elicotteri d’attacco avrebbero costretto l’Aeronautica ucraina a restaurare e aggiornare i Mi-24 di una rara versione evidentemente immagazzinati a suo tempo: si tratta dell’elicottero da ricognizione radiologica Mi-24R(RKhR) che è stato utilizzato durante le operazioni di gestione del disastro atomico di Chernobyl, nel 1986, per valutare la situazione del livello di contaminazione del territorio.

Negli anni ’70 per aumentare le capacità di monitoraggio nucleare indipendentemente dalle condizioni stradali e del terreno venne installato un complesso di ricognizione radiochimica su un elicottero. In Russia la società Mil convertì alla fine del 1978 un Mi-24V da combattimento in una modifica nota come Mi-24KhR (“Izdelye 2462”) o RKhR, dotato di un sistema di supporto vitale dell’equipaggio potenziato (in particolare le cabine di prua e di carico erano un unico vano pressurizzato), posti aggiuntivi per due esperti chimici da ricognizione, attrezzature adeguate per raccogliere campioni d’aria e terreno, pinze escavatrici prensili e telecomandati posti sui piloni esterni di entrambe le semiali, nonché apparecchiature per l’analisi e la trasmissione dei risultati del monitoraggio, mentre sulla trave di coda venne installato un lanciatore per razzi SKhT (segnale di allarme chimico sonoro e luminoso).

Dell’armamento originario l’elicottero mantenne esclusivamente la mitragliatrice quadrinata Yak-B da 12,7 mm sotto il muso, un’arma che nei conflitti ad alta intensità si mostrò essere decisamente sottopotenziata, ma d’altra parte questa variante non puntava ad una presenza operativa sul campo di battaglia.

Nel periodo dal 1983 al 1989 furono realizzati 160 esemplari di questa variante e il loro impiego operativo avvenne nel 1986 dagli aeroporti di Chernigov e Goncharovsk, all’indomani dell’incidente di Chernobyl.

Nel 1989 il modello originale venne aggiornato e denominato Mi-24RA e si distinse dal precedente per apparecchiature di comunicazione e elaborazione delle informazioni più sofisticate a seguito delle quali l’equipaggio è stato ridotto ad un solo chimico da ricognizione. Al momento, la maggior parte dei Mi-24R è situato sul territorio delle repubbliche dell’ex Unione Sovietica: Russia, Ucraina, Bielorussia e Armenia, ma molti di questi sono stati ovviamente dismessi e immagazzinati.

Secondo David Axe, le Forze Armate ucraine hanno dovuto espandere urgentemente la flotta di elicotteri Mi-24 a causa delle elevate perdite nella guerra contro la Russia. «I tecnici ucraini hanno tirato fuori dal deposito e restaurato una delle varianti più rare e strane dell’Hind mai esistite: l’elicottero da ricognizione NBC Hind-G1» – scrive Axe, che da un lato non si capacita di come esattamente Kiev possa utilizzare questa particolare versione dell’Hind NBC ma al contempo ritiene altamente inverosimile che tale operazione di ripristino sia avvenuta per svolgere il ruolo per cui questa versione del velivolo era stato sviluppato in origine.

Sembra molto più probabile insomma che l’Hind da impiego speciale sia rientrato tra i ranghi per le sue originarie capacità di attacco, il che porterebbe ad ipotizzare semplicemente che i tecnici possano aver ripristinato la capacità dell’elicottero di sparare quanto meno i razzi non guidati.

Foto Airwar.ru

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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