Presentato in Parlamento il programma per l’acquisizione degli UAV MALE Astore

 

Le Commissioni Difesa della Camera e del Senato stanno esaminando – con termine entro il 21 gennaio – lo schema di decreto ministeriale afferente l’approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 22/2023, relativo all’acquisizione per l’Aeronautica Militare Italiana (AMI) di due sistemi con velivoli a pilotaggio remoto a lunga autonomia e capaci di operare a medie quote (MALE, Medium Altitude Long Endurance) Astore forniti da Leonardo per missioni d’intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR – Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) e cinetiche.

Second quanto dichiarato, i due sistemi sono destinati a colmare il gap tra l’avvenuta dismissione degli aeromobili a pilotaggio remoto o APR (RPAS, Remotely Piloted Operated System) Predator A+ (MQ-1C) forniti dall’americana General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI), grazie ai quali l’AMI è stata la prima Forza Aerea nel parterre europeo a dotarsi di tale capacità, e l’entrata in servizio dei nuovi APR MQ-9A Block 5 sempre prodotti dalla società americana che dovrebbero essere disponibili entro la fine del 2025. Il primo di questi ultimi velivoli ha effettuato il primo volo all’inizio di novembre, dopo la sua consegna all’AMI negli USA insieme alla relativa stazione di controllo.

“La progettualità si inserisce in un contesto di implementazione capacitiva del comparto aereo, vista anche la diffusa instabilità e complessità che da tempo connota gli scenari di riferimento”, specifica la scheda illustrativa che accompagna lo schema di decreto ministeriale. Tali scenari richiedono la necessità di strumenti aerei in grado di assicurare un’adeguata capacità ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition, Reconnaissance) per acquistare e mantenere la consapevolezza situazionale (Situational Awareness) necessaria al processo decisionale a livello strategico, operativo e tattico,” ed al tempo stesso una capacità d’ingaggio di precisione che si ritiene determinante per la difesa tempestiva delle truppe a terra, con minimo danno collaterale. Mentre la prima è da tempo consolidata, la seconda rappresenta una novità, sebbene la medesima scheda evidenzia che il processo d’acquisizione della medesima risulta già avviato, senza specificare a quale programma si riferisca.

Il programma oggetto del decreto ministeriale prevede l’acquisizione di due sistemi completi con supporto, addestramento e manutenzione iniziale nonché sistemi d’arma per attività di sperimentazione e valutazione per un valore complessivo di 76 milioni di euro, secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio già nel 2023 e durata complessiva di otto anni (2023-2030), con stanziamenti derivanti dai capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della Difesa, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. E’ interessante notare che la somma di 76 milioni di euro viene indicata a copertura dell’intero ciclo di vita dei sistemi, dall’implementazione al mantenimento delle capacità, compreso l’acquisito dell’armamento e il supporto logistico. La predetta somma non riguarderebbe quindi soltanto l’acquisizione e supporto iniziale ma avrebbe a riferimento un arco temporale di lunga durata non meglio specificato.

Il programma in oggetto riguarda l’acquisizione del sistema Astore che rappresenta la versione derivata con capacità di trasporto ed impiego armamenti dell’APR Falco Evo, sviluppato e prodotto da Leonardo. Quest’ultimo ha effettuato il primo volo nel 2018, ed ha accumulato decina di migliaia di ore di volo con diversi operatori internazionali, fra cui Forze Armate ed agenzie internazionali tra cui le Nazioni Unite, volando anche nello spazio aereo civile non segregato, dimostrando affidabilità, sicurezza, flessibilità e capacità operativa.

Ciascun sistema comprende due velivoli Astore nella versione “block 81”, una stazione terrestre di controllo (Ground Control Station) ed equipaggiamenti ausiliari (Auxiliary Ground Equipment) mentre complessivamente è previsto l’addestramento di 40 unità fra piloti, operatori e tecnici manutentori, munizionamento che viene specificato in missili aria-superficie a guida laser per attività di sperimentazione e  test di valutazione, nonché parti di ricambio per 1000 ore di volo per ciascun sistema e supporto logistico e manutenzione iniziale, “nelle more dell’acquisizione manutentiva autonoma”, specifica la scheda illustrativa.

Versione derivata del Falco Evo, seconda quando divulgato dallo stesso documento, l’Astore ha un’apertura alare di 12,76 m, un peso massimo al decollo di 650 kg, di cui 210 kg rappresentano il carico utile comprensivo di carburante. L’Astore dispone di due punti d’attacco sub-alari capaci di trasportare fino a 35 kg ciascuno, capacità che consente al velivolo di Leonardo di essere equipaggiato con due missili leggeri o razzi guidati come il sistema Cirit da 70 mm della società turca Roketsan, mentre il rimanente carico pagante è rappresentato dalla suite dei sensori di missione.

Questi ultimi possono comprendere un radar multimodale per la sorveglianza a lungo raggio, una torretta EO/IR multi-spettrale da 10-15 o 16 pollici, un sistema ESM per la sorveglianza elettronica ed uno COMINT per la sorveglianza delle comunicazioni a cui s’aggiunge un sistema automatico per l’identificazione (AIS) navale. Per l’impiego di armamento di precisione a guida laser, la torretta EO/IR sarà equipaggiata con un designatore ad hoc.  In aggiunta a sistemi per il controllo del velivolo, la sua navigazione e sicurezza in volo nonché decollo ed atterraggio automatico, la suite di missione comprende anche sistemi data link per il controllo velivolo e per la trasmissione delle immagini ed informazioni reperite in tempo reale alla stazione di controllo ed alle unità su campo di battaglia nonché gestione armamento.

L’Astore, secondo quanto risulta ad AD, ha un’autonomia massima di 14 ore con sistemi arma, che diventano 16 ore in configurazione pulita, un’altitudine operativa di 7590 metri ed un sistema data link di controllo e scambio informazioni “line-of-sight” sicuro e ridondante di oltre 200 km ma può essere equipaggiato anche con sistema data link satellitare. Equipaggiato con un motore turbo heavy-fuel (HFE, Heavy Fuel Engine), può raggiungere una velocità operativa compresa fra i 70 e 105 nodi.

Foto Leonardo

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Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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