Anche l’Ecuador fornirà armi e munizioni per l’Ucraina  

 

L’Ecuador, attualmente alle prese con disordini causati da rivolte carcerarie e bande di narcos, trasferirà hardware militare di fabbricazione sovietica negli Stati Uniti in cambio di nuove attrezzature statunitensi, surplus delle forze armate americane.

Lo ha dichiarato il presidente del paese Daniel Noboa in un’intervista a Radio Canela (nella foto sopra) riferendo di aver deciso di sbarazzarsi delle vecchie attrezzature sovietiche esistenti, definiti «rottami metallici», in cambio delle quali l’ambasciatore americano ha promesso di fornire all’Ecuador un pacchetto di aiuti del valore di 200 milioni di dollari aggiungendo che l’accordo verrà definito entro gennaio.

Secondo il FlightGlobal 2024 l’Esercito ecuadoriano è dotato di 8 elicotteri Mil Mi-171 mentre il Military Balance 2023 riferisce la presenza di soli 3 Mi-171  oltre a 18 lanciarazzi campali (MLRS) BM 21 Grad da 122 mm, sistemi mobili da difesa aerea SA-8, missili antiaerei spalleggiabili Sa-7 e SA-18, cannoni antiaerei ZU da 23mm e ZPU-2 da 14,5mm, lanciagranate RPG-7 e armi leggere di fattura cinese oltre alle relative munizioni.

Armi e munizioni datate, forse in pessime condizioni ma simili o uguali a quelle ancora in dotazione alle forze ucraine, ormai a corto anche di munizioni e pezzi di ricambio per gli equipaggiamenti di tipo russo/sovietico.

Ricordiamo che nello scorso aprile le rivelazioni dell’intelligence americana fornite dal tecnico informatico Jack Teixeira avevano definito una situazione simile, quando il governo ecuadoriano guidato dall’allora presidente di destra Guillermo Lasso aveva preso in considerazione le richieste di fornire equipaggiamento russo/sovietico da destinare all’Ucraina che gli Stati Uniti hanno rivolto ai loro alleati latinoamericani.

Già lo scorso anno il generale Laura Richardson, alla testa del Comando Meridionale degli Stati Uniti (SouthCom), aveva chiesto a sei paesi dell’America Latina di mettere a disposizione armi e mezzi di origine russa disponibili che gli Stati Uniti avrebbero poi ceduto all’Ucraina: in cambio Washington avrebbe fornito ai donatori armi e mezzi di fabbricazione statunitense.

Analizzando i documenti trapelati dagli Stati Uniti, i giornalisti del New York Times avevano scoperto che il governo ecuadoriano considerava la possibilità di inviare proprio gli elicotteri Mi-171 in Ucraina. Interpellato dal New York Times, il ministero degli Affari Esteri ecuadoriano aveva tuttavia negato allora qualsiasi negoziato con l’Ucraina, sostenendo che – «la donazione di beni e forniture militari non è menzionata nella legislazione ecuadoriana, quindi un’operazione di queste caratteristiche sarebbe praticamente impossibile.»

La posizione adottata dal governo di Quito di fronte al conflitto russo-ucraino è sempre stata a favore di Kiev.

Foto:  Radio Canela e Aviación Guayaquil

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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