La forze antiterrorismo dei Marines (FAST) ad Haiti

 

Il Pentagono sta inviando ad Haiti un’unità antiterrorismo per proteggere l’ambasciata a Port-au Prince in seguito all’ondata crescente di violenza scatenata dalle bande armate che hanno preso il controllo di diversi quartieri della capitale.

Il Marine Fleet-Anti-terrorism Security Team (FAST) del Corpo dei Marines è stato inviato su richiesta del Dipartimento di Stato, ha annunciato il 13 marzo il Comando Meridionale degli Stati Uniti (SOUTHCOM).

I marines del FAST si schiereranno presso l’ambasciata americana dove bande armate hanno preso il controllo di alcuni quartieri e rappresentano una crescente minaccia per la popolazione.

!Il Comando Sud è preparato con un’ampia gamma di piani di emergenza per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini statunitensi ad Haiti”, ha affermato il SOUTHCOM in una nota confermando di aver inviato forze per mettere in sicurezza l’ambasciata ed evacuare parte del personale.

L’ambasciata rimane aperta e continuano le operazioni limitate, compresi gli sforzi per sostenere gli americani nel paese e per garantire la transizione verso un nuovo consiglio presidenziale dopo le dimissioni del primo ministro haitiano Ariel Henry il 12 marzo.

Gli Stati Uniti sostengono un nuovo consiglio di transizione, così come la Comunità dei Caraibi (CARICOM), che il Segretario di Stato Antony Blinken ha incontrato in Giamaica questa settimana. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha affermato che la situazione è diventata insostenibile sotto il governo di Henry, che aveva tentato di garantire la sicurezza della nazione caraibica dopo l’assassinio del presidente haitiano Jovenel Moïse nel 2021.

Il Pentagono ha aumentato il suo sostegno alla missione ad Haiti portandolo a 200 milioni di dollari, sostenendo la Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (MMAS) per Haiti approvata dall’Onu che dovrebbe ripristinare la sicurezza nel paese che sarà guidata da Kenya ma che godrà del supporto per pianificazione, condivisione delle informazioni, trasporto aereo e il supporto medico del SOUTHCOM.

Il consiglio presidenziale di transizione sarebbe composto da 9 haitiani (7 membri a pieno titolo e di 2 osservatori), che accettano di non candidarsi alle prossime elezioni presidenziali, non sono sanzionati dalle Nazioni Unite o accusati o condannati per un crimine e che sostengono la task force multinazionale.

Dopo alcuni giorni di relativa calma, il 15 marzo si sono registrate violenze nella capitale, per l’80% nelle mani di bande armate. Nelle strade principali del centro cittadino, i residenti hanno eretto barricate per cercare di proteggersi dagli attacchi delle bande ma anche in segno di protesta.

Foto US Navy

 

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