Più denaro e più reclute per le forze armate ucraine

 

In attesa di valutare la rilevanza effettiva delle aperture negoziali tra Vladimir Putin e Donald Trump, che si insedierà alla Casa Bianca intorno al 20 gennaio, in Ucraina continuano a infuriare i combattimenti che vedono i russi avanzare si tutti i fronti, dalla regione di Kharkiv a quella di Zaporizhia.

A Kiev, la legge di Bilancio 2025 che prevede uno stanziamento di circa il 26% del Pil del Paese per la Difesa, ha superato a fine ottobre la prima lettura in parlamento. La spesa militare crescerà di 1,6 miliardi di dollari rispetto al 2024, raggiungendo circa 53,4 miliardi di dollari.

“La priorità del bilancio del prossimo anno sarà anche la sicurezza e la difesa. Tutte le tasse pagate da persone e aziende saranno destinate al rafforzamento dei nostri difensori e delle nostre capacità militari”, ha affermato il primo ministro Denys Shmyhal sul suo canale Telegram precisando  che la spesa statale aumenterà dell’equivalente di 13 miliardi di dollari, a 87,4 miliardi di dollari.

L’Ucraina affronta un deficit di bilancio di 35 miliardi di dollari l’anno prossimo e, con la guerra in corso da quasi tre anni, deve assicurarsi i finanziamenti per sostenere la sua economia e finanziare lo sforzo bellico. Il deficit di bilancio annuale in aumento, che ha raggiunto il 20,6% nel 2023, ha portato il parlamento ucraino ad approvare un aumento delle tasse a settembre, il primo dall’inizio della guerra. Il voto parlamentare finale sulla Legge di Bilancio è stato calendarizzato per l’inizio di dicembre.

L’Ucraina ha bisogno del sostegno dei cittadini che sono andati all’estero dopo l’inizio delle ostilità nel 2022, ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista con i rappresentanti dei media europei il 30 ottobre scorso.

Il presidente ha ammesso che Kiev non può costringere i connazionali a tornare, in quanto molti di loro hanno “seri motivi” per cui non possono aiutare il Paese ora. “Posso chiedere ad alta voce ai nostri ucraini che sono all’estero di venire e aiutare, lavorare nell’industria della difesa, aiutare i nostri soldati, pagare le tasse, sostenere l’Ucraina. Abbiamo bisogno del loro sostegno“, ha detto Zelensky.

Secondo una fonte citata dal canale Telegram ucraino Rezident UA l’Occidente condizionerebbe la fornitura di nuovi aiuti militari e finanziari all’Ucraina all’abbassamento dell’età di mobilitazione a 18 anni. L’ufficio del Presidente sarebbe pronto per un graduale cambiamento nella legislazione, abbassando dagli attuali 25 anni a 21 e solo successivamente a 18 l’età per l’arruolamento. I partner NATO insisterebbero però per l’adozione di misure radicali immediate per rimpolpare i ranghi delle forze ucraine in ritirata su tutti i fronti.

La stessa fonte ha citato un rapporto del Pentagono le cui stime prevedono che, al tasso attuale di perdite, l’Ucraina esaurisca le riserve di forze combattenti nei prossimi 7/9 mesi mentre il canale Telegram UKR Leaks ha citato una intervista del 21 settembre all’ex consigliere di Zelensky (oggi suo oppositore), Oleksij  Arestovich in cui prevede il crollo del fronte ucraino prima della fine dell’anno.

Il 5 ottobre scorso il consigliere presidenziale ucraino Serhiy Leshchenko ha reso noto un aumento del pressing degli Stati Uniti su Kiev per arruolare anche i più giovani.

“Posso confermare: politici americani di entrambi i partiti stanno esercitando pressioni sul presidente Zelensky per l’assenza di una mobilitazione di giovani della fascia 18-25 anni in Ucraina”, ha scritto sui social aggiungendo che “il presidente Zelensky non ha ceduto e continua a convincere i politici USA di entrambi gli schieramenti a fornire armi senza modificare l’età di arruolamento”.

Il 29 ottobre il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa, Oleksandr Lytvynenko ha reso noto che ulteriori 160.000 persone saranno arruolate nelle forze armate ucraine portando la percentuale di effettivi delle unità all’85 per cento.

Il parlamento ucraino ha adottato una legge di mobilitazione aggiornata a metà aprile per accelerare la mobilitazione durante la guerra in corso in Russia. La nuova legge semplifica il processo di identificazione dei coscritti idonei e include sanzioni aggiuntive per coloro che evitano la leva. Secondo Lytvynenko, dall’inizio della legge marziale sono stati arruolati 1.000.050 cittadini.

L’arruolamento di 160 mila reclute da attuare nei prossimi tre mesi dovrà rimpinguare i ranghi dell’Esercito Ucraino che ha sofferto crescenti perdite negli ultimi mesi anche se occorreranno alcuni mesi prima che i nuovi militari vengano inviati al fronte.

Il 6 novembre Zelensky ha prorogato la legge marziale e la mobilitazione sino al 7 febbraio 2025 firmando due decreti, come ha reso noto sul suo canale Telegram il parlamentare ucraino Yaroslav Zhelezniak. “Questa è la tredicesima proroga da quando è stato firmato il decreto sulla legge marziale”, ha osservato Zhelezniak.

Dopo le ripetute sconfitte e le elevate perdite subite, il crollo della motivazione ha ingigantito la renitenza al servizio militare tra gli ucraini (almeno 800 mila maschi ucraini tra i 18 e i 60 anni vivono nascosti per non farsi arruolare a forza) e le diserzioni (calcolate in almeno 80 mila unità di cui la metà quest’anno) mentre l’addestramento dei nuovi militari è stato accelerato con il risultato che molte reclute giungono al fronte prive di preparazione anche basica e spesso non sono neppure in grado di gestire correttamente le armi individuali, come hanno raccontato diversi ufficiali al Financial Times.

Di base, l’addestramento riservato ai nuovi arruolati è poco produttivo: i comandanti si trovano ad accogliere militari che non hanno nessuna esperienza e nessuna dimestichezza. “Abbiamo visto uomini che non sapevano nemmeno smontare e rimontare un’arma…”, ha detto un 28enne vicecomandante di battaglione, identificato con il nome in codice Schmidt, al Washington Post.

Secondo il giornalista e militare ucraino Vladimir Boyko è da 15 mesi consecutivi che l’obiettivo mensile di reclutamento delle forze armate ucraine non viene raggiunto, nonostante i reclutamenti forzati.

Il ministero della Difesa russo ha evidenziato un netto incremento delle perdite subite dagli ucraini a partire dalla caduta della roccaforte di Avdiivka, nel febbraio scorso. Sommando i dati dei bollettini quotidiani del Ministero della Difesa Russo al 24 ottobre 2024 compreso le perdite Ucraine hanno raggiunto quota 876mila tra morti e feriti, di cui circa 30 mila nel settore di Kursk (11mila morti e oltre 19 mila feriti secondo analisti citati da Rezident UA), la regione russa di confine dove gli ucraini sono penetrati il 6 agosto scorso.

In questo settore, fonti militari citate dal canale Telegram ucraino Rezident UA, hanno riferito che l’esercito di Kiev avrebbe perduto dal 6 agosto al 23 settembre oltre 1.000 veicoli di vario tipo, compresi non meno di 50 carri armati e 12 lanciatori per razzi campali e missili balistici ATACMS del tipo M142 HIMARS.

Al 10 ottobre 2024 la stessa fonte ammetteva che nell’operazione a Kursk erano già andati perduti più veicoli che durante l’intera controffensiva Ucraina del giugno – novembre 2023.

Sempre secondo i conteggi effettuati dai russi, non verificabili da fonti neutrali e non confermati da Kiev, tra febbraio e ottobre le forze ucraine avrebbero perso 438 mila uomini tra morti e feriti, perdite pari a quelle sofferte complessivamente nei primi due anni di guerra; 156mila nel periodo 24 febbraio 2022/23 febbraio 2023 e 282mila nel periodo 24 febbraio 2023/23 febbraio 2024.

Inoltre, secondo il canale Telegram militare russo Slavyangrad, al 26 Ottobre la somma dei necrologi di militari ucraini deceduti aveva raggiunto quota 522mila.

Il ministero della Difesa ucraino a sua volta sostiene che dall’inizio della guerra circa 700 mila russi siano stati uccisi (120mila) o feriti , numero citato ieri in un’intervista alla BBC dal capo di stato maggiore della Difesa del Regno Unito, l’ammiraglio Tony Radakin, che ha riferito di quasi 700.000 perdite, tra morti e feriti, fra le fila dei militari russi nel conflitto in Ucraina aggiungendo che in ottobre è stato registrato il record di soldati caduti o feriti, in media circa 1.500 ogni giorno.

La cifra di 700 mila morti e feriti russi resta a quanto pare basata solo sulle stime rese note da Kiev ma è stata ripresa anche da un articolo pubblicato il 24 ottobre da The Conversation in cui si cita un’analista filo-ucraino appena rientrato dal fronte che ha paragonato le attuali condizioni delle forze armate di Kiev a quelle dell’esercito tedesco nel gennaio 1945.

Un tracollo rilevabile anche in termini di armi e munizioni. Lo stesso articolo sopra citato ricorda che del milione di proiettili d’artiglieria che la UE promise a Kiev nel marzo 2023 con consegne entro marzo 2023 a oggi ne sono stati consegnati solo 650mila.

Secondo un articolo apparso sul giornale tedesco Handelsblatt, l’iniziativa varata dalla Repubblica Ceca per raccogliere denaro con cui acquistare munizioni per l’Ucraina sui mercasti internazionali ha permesso di reperire munizioni d’artiglieria talmente vecchie (in alcuni casi risalenti addirittura alla Seconda guerra mondiale), che ci sono stati numerosi incidenti e ferimenti tra il personale ucraino, nonché il danneggiamento irrimediabile di numerosi pezzi d’artiglieria poiché i proiettili sono esplosi nella canna al momento stesso dello sparo o a soli pochi metri di distanza. Difetti che avrebbero riguardato non meno di 10mila proiettili.

Secondo l’ex deputato ucraino Igor Lutsenko, ora al fronte, c’è una gravissima carenza di droni da ricognizione e si verificano perdite elevate in incidenti dovuti all’utilizzo di materiali scadenti quando si tratta di fare delle modifiche alle munizioni utilizzate.

Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le perdite tra gli operatori di droni FPV ucraini schierati a ridosso della linea del fronte e quindi facilmente individuati dalle forze russe, che in più occasioni ne avrebbero eliminato i centri di controllo con bombardamenti aerei in particolare nelle zone di Pokrovsk, Toretsk e e Kupyansk.

Quasi azzerata anche la forza aerea ucraina dopo gli ultimi attacchi missilistici russi contro le basi aeree.  Al giorno 11 ottobre secondo le fonti di Rezident UA erano rimasti operativi solo una decina di aerei da combattimento.

Il canale Telegram ucraino Rezident UA ha riferito il 20 settembre scorso che il numero di invalidi civili e militari in Ucraina ha raggiunto i 4 milioni. Secondo un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) che cita fonti di Kiev, l’Ucraina ha perso oltre 10 milioni di abitanti dall’invasione della Russia nel febbraio 2022.

“Nel complesso, vediamo che la popolazione in Ucraina è diminuita di oltre 10 milioni dall’inizio della guerra”, ha detto il direttore regionale dell’UNFPA, Florence Bauer, in una conferenza stampa a Ginevra. Il calo, ha aggiunto, è dovuto a una “combinazione di fattori”. Secondo una stima del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, il Paese ha attualmente circa 33,3 milioni di abitanti.

@GianandreaGaian

(Ha collaborato Lukas Fontana)

Foto: Ministero Difesa Russo e Ministero Difesa Ucraino

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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