Raid statunitense contro le forze di Damasco

Il regime di Damasco ha definito come una “aperta aggressione” i raid compiuti ieri da aerei della Coalizione internazionale a guida Usa contro un convoglio pro-regime diretto verso un presidio della coalizione vicino alla frontiera giordana. Lo riferiscono media governativi.

“L’aperta aggressione contro una postazione dell’esercito arabo siriano eseguito dalla sedicente coalizione internazionale smaschera la falsità dei suoi appelli di combattere il terrorismo e conferma senza ombra di dubbi la verità del piano sionista-americano nella regione ed il tentativo di giustificare tale aggressione con la mancata risposta delle forze prese di mira all’avvertimento di non avvicinarsi e del tutto falso”, ha detto una fonte militare citata dall’agenzia di stampa ufficiale Sana.

Ieri, nel dare l’annuncio dei raid, un responsabile della Difesa Usa ha indicato che “un convoglio che percorreva la strada non ha risposto ai numerosi inviti a non avvicinarsi troppo alle forze della coalizione ad At Tanf”, spiegando che “c’è stato alla fine un attacco contro la parte di testa” di quel convoglio.

Peer Mosca l’attacco della coalizione a guida americana contro un convoglio di miliziani filo-Assad in Siria è “del tutto inaccettabile” e mostra che gli Stati Uniti hanno “passato il segno violando la sovranità” l paese mediorientale. Ad affermarlo è il vice ministro degli Esteri russo, Gennady Gatilov.

Ieri era intervenuto il Segretario alla Difesa, James Mattis, per sottolineare che gli Stati Uniti “non stanno intensificando il loro impegno in Siria” ma, aveva aggiunto, difenderemo noi stessi (se) vengono fatti passi aggressivi contro di noi. Questa è una politica in corso da lungo tempo da parte nostra”.

Non è chiaro se il raid abbia centrato anche forze militari regolari siriane.

Foto Reuters

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