IDEF: il programma T-LORAMIDS non ha ancora un vincitore

A differenza di molti Paesi che stanno operando drastici tagli alle spese militari, la Turchia sta invece incrementando il proprio budget per la difesa con un focus particolare sulla messa a punto  di programmi che favoriscano la propria industria del settore. In altre parole i turchi non sono più dei semplici acquirenti di un prodotto finito ma puntano con forza alla creazione di joint venture o di coproduzione di sistemi con aziende di altri Paesi per incentivare produzioni realizzate in loco totalmente. Il governo di Ankara punta decisamente verso un’industria self-contained e per questo motivo le collaborazioni con società estere vengono definite dal sottosegretariato per l’industria della difesa SSM (Savunma Sanayii Mustesarligi) per coinvolgere le aziende nazionali come la Aselsan (elettronica di difesa), TAI (aeronautica), Roketsan (armamenti e munizionamento), TEI (motori), Havelsan (simulazione e integrazione di sistemi) e Tubitak per la ricerca; l’obiettivo è un piano quinquennale per inserire l’industria turca a livello mondiale. Questa è la cornice in cui si è svolta l’undicesima  edizione di IDEF 2013 (International Defense Industry Fair) che si è chiusa ad Istanbul lo scorso 10 maggio.

La Turchia è quindi un paese di partecipazioni, con programmi che vengono inizialmente avviati congiuntamente con le aziende occidentali per poi trovare mercati nei suoi paesi di riferimento grazie ad una mirata ricerca di coproduzione. L’Italia è presente sul mercato turco da 40 anni, prima con prodotti venduti direttamente e poi stabilendo delle joint venture con le industrie locali come nel caso della AgustaWestland e AleniaAermacchi. Ma il programma in cui sono stati profusi notevoli energie da oltre 4 anni è quello per la commessa di un sistema per la difesa aerea turca chiamato T-LORAMIDS proposto dal consorzio EUROSAM (MBDA Italia e Thales francese) del valore di oltre 3 miliardi di euro. I turchi sono degli incalliti negoziatori e soprattutto ostinati e quindi prendono sempre tempo per cercare di negoziare e rinegoziare i termini del contratto e questo fa slittare la data della firma dell’accordo che peraltro vede competitors aggressivi come gli statunitensi con il Patriot (Raytheon/Lockheed Martin), i russi con l’S-300 (Rosoboronexport) ed i cinesi con l’HQ-9 (CPMIEC). L’ad di MBDA Italia e chairman di Eurosam Antonio Perfetti ha ribadito che una decisione verrà sicuramente presa e l’Italia è in buona posizione nonostante i rinvii affermando che “il T-LORAMIDS è pensato come un’importante collaborazione industriale con le aziende turche avendo chiesto a quest’ultime di collaborare con noi anche nello sviluppo di alcuni componenti e questo porterebbe le forniture turche a far parte del futuro della configurazione del SAMP-T per eventuali altri paesi terzi”. La quantità della richiesta turca supera quasi il cumulo delle commesse italiana e francese per il SAMP-T (nella foto un lanciatore francese) mentre dal punto di vista operativo il requisito turco manterrà l’interoperabilità NATO con i sistemi italiano e francese trasferendo ai turchi anche la capacità di simulazione (gestione del sistema, deployability e mission planning). Perfetti ha poi aggiunto “che siamo sicuri che prenderanno una decisione e questo è importante” sottolineando poi come i turchi hanno dimostrato una straordinaria velocità di apprendimento e quando sono stati allineati i sistemi gestionali, dopo le prime difficoltà, i risultati sono stati ottimali.

Significativo a riguardo del programma anche la presenza governativa dei due paesi dell’EUROSAM che si è tradotta con la presenza dei due ambasciatori che si sono soffermati allo stand del consorzio in questione. Parlando della difesa antimissile balistico (capacità ATBM con l’Aster 30 con le varianti dedicate Block 1, Block 1NT, Block 1NTE, Block 2) settore in cui la MBDA ha sviluppato un notevole know-how, Perfetti ha sottolineato come l’industria europea debba offrire una soluzione chiamata European BMD, “noi non possiamo essere assenti dal segmento della difesa antibalistica perché è il segmento in cui sono presenti i nostri maggiori competitors nei mercati internazionali e l’Europa ha esperienze importanti e ha fatto investimenti rilevanti”. Circa le polemiche di stampa apparse recentemente sul MEADS Perfetti risponde che “il nostro punto di vista è quello del tax payer che non può vedere disperse le risorse investite” aggiungendo che “la soluzione di un’architettura europea BMD è l’uso efficiente degli investimenti già fatti e l’Italia ha un ruolo straordinario raggiunto con l’esperienza fatta prima con il FSAF e poi con il MEADS”. Sono infatti presenti capacità italiane per il comando e controllo che possono essere aggiornate tramite le soluzioni MEADS, componenti significativi che possono essere rinnovati ed altro. L’idea è una munizione europea abbinata a un sistema integrato ibrido.

A IDEF i turchi hanno confermato anche l’interesse al settore spaziale dove Telespazio insieme a Thales Alenia Space partecipa al programma satellitare Gokturk puntando anche alla realizzazione di un proprio vettore di lancio con un occhio al nostro Vega che da poco ha conseguito un altro successo. Ma è AgustaWestland ad avere, per ora, il primato nelle partnership con i turchi con il programma ATAK Team (contratto di 1,2 miliardi di euro per noi con un processo negoziale di dodici anni) per la realizzazione dell’elicottero d’attacco T129 derivato dall’A-129 Mangusta ma di cui mantiene solo le linee “essenziali”. Questo elicottero viene sviluppato dalla TAI (prime contractor e integratore di sistemi), AgustaWestland, Aselsan e Roketsan (sistemi d’arma). Il T129 ha in un certo senso rivitalizzato il  programma Mangusta riproponendo la macchina con una nuova avionica, nuovi motori (LHTEC-CT800-4A da 1.360 shp ciascuno che hanno comportato una modifica alle prese d’aria degli stessi) e sistemi d’arma locali della Roketsan (tra gli altri, missili controcarro a guida laser L-TAM-LR e razzi guidati Cirit da 70 mm); la macchina ha una capacità di carico asimmetrica con quattro punti d’attacco sotto le corte ali poste all’altezza dei propulsori oltre ad un cannone da 20 mm posto in torretta.

Il programma ATAK Team vede una commessa per 60 macchine di cui quattro sono pronti alla consegna, due prototipi che proseguono i test di messa a punto e di improvement più altri tre per completare i collaudi finali. Il rateo produttivo che la TAI vorrebbe raggiungere è di una macchina al mese. La collaborazione tra AgustaWestland con i turchi risale agli anni ’70 ed a tutt’oggi sono oltre 270 gli elicotteri militari e civili acquistati nel paese; attualmente sono in fase negoziale 7 elicotteri per uso governativo (macchina proposta AW139) e sei per la Guardia Costiera (compiti utilità e SAR) di cui si attende ancora la request for information e che potrebbero essere l’AW189, una versione “ibrida” dell’NH90 (utility e maritime) e l’AW101 (poco probabile ma si attendono i requisiti turchi). A IDEF AleniaAermacchi ha sottoscritto un Memorandum of Understanding (MoU) con la TAI per formalizzare l’interesse che entrambe le aziende hanno per un’espansione commerciale per identificare nuovi e potenziali mercati in paesi terzi di cui Analisi Difesa ha già dato notizia. AleniaAermacchi partecipa al programma MELTEM 3 per la fornitura di velivoli ATR72 in configurazione ASW per Marina turca; il contratto è stato rinegoziato ed invece che dieci ATR72-500 non più in produzione verranno forniti 8 ATR72-600 (due utility e sei ASW). Con la TAI si stanno esplorando le potenzialità del mercato di riferimento turco ed un paese potrebbe essere il Pakistan che ha già preso due ATR civili dalla compagnia iberica Binter Canarias e che vorrebbe trasformare in velivoli antisom (ASW, AntiSubmarine Warfare)

Federico CerrutiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma, dove risiede e lavora, ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1965 con la rivista Oltre il Cielo occupandosi di spazio sia civile che militare e con la testata Ali Nuove. Nel 1971 ha iniziato a lavorare con Alata e dal 1979 con Difesa Oggi della quale divenne caporedattore lavorandovi fino al 1998. Ha collaborato con Rivista Aeronautica, il quotidiano Europa, il Centro Militare Studi Strategici (Cemiss) e svolto alcune attività con il SIOI. Dal 2001 è defence editor di Analisi Difesa.

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