Torrette per i Lince: le valutazioni di Telemetrik

Circa la vicenda delle torrette remotizzate per i veicoli Lince, esaminata dal nostro web magazine anche nel giugno scorso, pubblichiamo le valutazioni espresse ad Analisi Difesa dall’ingegner Fabio Roncella, titolare di Telemetrik. La società  ha sviluppato una torretta remotizzata a costo contenuto per i Lince scartata dalla Difesa che ha selezionato le torrette Oto Melara.

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Nel vostro articolo dello scorso 13 giugno, e poi nelle risposte del Ministro della Difesa alle interrogazioni di SEL e M5S, nonché nelle varie repliche di “fonti militari” agli articoli comparsi successivamente sulla stampa, ci sono tre temi ricorrenti:

– la torretta Telemetrik non è girostabilizzata, e ciò complica il tiro in movimento;

– la torretta Telemetrik è intrusiva, e quindi riduce lo spazio a disposizione dell’equipaggio;

– la torretta Telemetrik impedisce l’accesso al tetto del veicolo.

In proposito si possono fare alcune considerazioni.

1) La torretta sviluppata due anni fa da Telemetrik per il PMAL (Polo di Mantenimento delle Armi Leggere) non è girostabilizzata, esattamente come non lo è la browning operata manualmente dal mitragliere in ralla. Nel sistema Telemetrik, semplicemente, tale movimentazione è servoassistita mediante l’introduzione di motori e joystick, con l’ausilio di raffinati algoritmi software. Chi “chiude il loop di controllo” è sempre il mitragliere, collocato però in posizione protetta. Esattamente ciò che serviva sui nostri Lince.
Per chi la desiderasse, Telemetrik ha anche sviluppato autonomamente una nuova torretta dotata di girostabilizzazione; tale opzione è applicabile anche alla torretta sviluppata per il PMAL, con un incremento di costo di circa il 10% (significa passare da circa 40.000 a circa 44.000 Euro).

2) le “fonti militari” affermano che il sistema Telemetrik “risulta intrusivo riducendo oltre misura lo spazio a disposizione dell’equipaggio”.
Perbacco, ciò che viene indicato come un difetto è il principale pregio del sistema. Essendo inserito in parte all’interno del veicolo, ha infatti una distribuzione di pesi analoga a quella del mitragliere collocato in ralla.
Quindi il baricentro del Lince NON si alza, e non aumenta pertanto il rischio di cappottamento, che è invece il principale problema introdotto da tutte le altre torrette, Hitrole compresa. Con tali torrette l’unico palliativo che si è trovato, assurdo, è stato limitare la velocità massima del Lince. Si dovrebbe desumere, quindi, che in una pattuglia sotto attacco mentre è in movimento fuori strada, i Lince senza Hitrole potranno disimpegnarsi procedendo a 70 km/h, mentre un Lince con la Hitrole teoricamente non dovrà superare i 50 km/h; i suoi compagni lo aspetteranno, oppure gli daranno appuntamento alla base più tardi? Ridicolo.
Peraltro, a proposito della “riduzione dello spazio a disposizione dell’equipaggio”, il sistema è comunque particolarmente compatto, presentando ingombri analoghi a quelli dell’unità di comando interna dell’Hitrole.

3) le “fonti militari” affermano che il sistema Telemetrik “inibisce la possibilità di accedere al tetto del veicolo da parte dei soldati a bordo del mezzo”. Semplicemente, ciò non è vero. L’accesso al tetto rimane assolutamente praticabile anche con la torretta Telemetrik, tant’è vero che è proprio da lì che l’operatore può, tra le altre cose, intervenire sulla cassetta delle munizioni, protetto da una blindatura “folded”, geniale soluzione concepita dal PMAL, che si solleva alla bisogna.

Ingegner Fabio Roncella
Telemetrik

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto Telemetrik

 

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